20

Disciples Liberation, la recensione del quarto capitolo di uno dei più famosi strategici a turni

Dopo anni di silenzio torna Disciples con un nuovo editore e un nuovo sviluppatore: scopriamo com'è andata nella nostra recensione di Disciples Liberation

RECENSIONE di Luca Olivato   —   27/10/2021

Nel revival degli anni Novanta e Duemila che in questi mesi sta caratterizzando il mercato (basti pensare a Diablo II: Resurrected, Psychonauts 2, Myst, Zool), si inserisce il quarto capitolo di Disciples, saga che, assieme al meno cupo Heroes Of Might And Magic, ha scritto delle pagine importanti nel genere degli strategici a turni. I suoi sequel sembrano essere piuttosto difficili da concepire perché, eccezion fatta per Dark Prophecy, uscito un paio d'anni dopo il capostipite Sacred Lands (classe 1999), sono arrivati con oltre due lustri d'attesa. Renaissance, infatti, risale al 2011, mentre oggi è l'ora di Disciples Liberation. La lunga attesa sembra essere valsa la pena, perché il titolo sviluppato dalla canadese Frima cambia profondamente le dinamiche della campagna single player.

Sarà sufficiente per tornare ai vecchi fasti targati Strategy First? Scopriamolo insieme nella recensione di Disicples: Liberation.

Un nuovo approccio

Avyanna, l'eroina protagonista di Disciples: Liberation
Avyanna, l'eroina protagonista di Disciples: Liberation

In passato c'erano le classiche campagne, distinte a seconda della fazione e divise in capitoli che, per quanto estesi, presentavano sempre il medesimo limite: quello di costringere il giocatore a ripartire da zero ad ogni nuova missione, perdendo in parte o in toto i progressi ottenuti con fatica. Liberation risolve alla radice il problema introducendo la figura di Avyanna, l'unica protagonista dell'intera epopea. La mercenaria è la sola unità a disporre di un inventario e di un albero di potenziamenti e non appartiene ad alcuna fazione. Questo le permette di comportarsi come meglio ritiene con le storiche quattro razze in guerra: imperiali, non morti, dannati ed elfi.

La struttura narrativa, nelle intenzioni degli sviluppatori, dovrebbe rivestire uno degli elementi cardine dell'esperienza, perché richiede delle scelte che influenzano le relazioni con le parti in causa. Purtroppo, però, il risultato è al di sotto delle attese. In prima battuta perché, ad esclusione dei cultori delle cronache di Nevendaar, ben pochi riusciranno ad appassionarsi a una trama poco originale.

La scelta di non doppiare tutte le battute, ma solo quelle più importanti, non aiuta il coinvolgimento, così come il fatto che alcuni aspetti relativi al background sono dati per scontati. Si finisce così per leggere svogliatamente le numerose righe di testo e prendere decisioni a cuor leggero. Inoltre, a parte qualche snodo cruciale e ben visibile che incanala la trama verso uno dei cinque finali disponibili, le ripercussioni delle azioni di Avyanna hanno spesso un impatto limitato sui personaggi secondari.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 10 Pro
  • Processore: AMD Ryzen 9 5950X
  • Memoria: 32 GB di RAM
  • Scheda video: AMD Radeon RX 6800 XT

Requisiti minimi

  • Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
  • Sistema operativo: Windows 10 64-bit
  • Processore: Intel Core i5-6402P o AMD Ryzen 1300X
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 960 4 GB o AMD Radeon R9 380 4 GB
  • DirectX: Versione 11
  • Memoria: 8 GB di spazio disponibile
  • Scheda audio: Integrata or dedicata, compatibile DirectX 11
  • Note aggiuntive: con questa configurazione è garantito un frame rate di 30 FPS a 1080p con impostazioni grafiche basse

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5-7600K o AMD Ryzen 1700
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1660 Ti 6 GB o AMD Radeon RX 590 6 GB
  • Note aggiuntive: con questa configurazione è garantito un frame rate di 60 FPS a 1080p con impostazioni grafiche alte

Economia florida

La cittadella di Ylian, roccaforte/hub dove reclutare gli eroi e nuove unità
La cittadella di Ylian, roccaforte/hub dove reclutare gli eroi e nuove unità

Una volta smaltito il dispiacere per l'occasione mancata, si scopre che Disciples Liberation si sviluppa sulle tradizionali due fasi di esplorazione e battaglia. Parlando della prima non c'è molto da raccontare: il personaggio si muove a cavallo, in tempo reale, con una prospettiva a volo d'uccello. Si visitano le regioni, si accettano le missioni, si incontrano i nemici e si raccolgono i tesori, proprio come tanti anni fa. Piacevole variazione sul tema sono delle istanze da affrontare a piedi con una visuale più ravvicinata, come le fogne che fanno da teatro alla primissima missione. La realizzazione di paesaggio e personaggi è gradevole (un notevole passo in avanti rispetto a Renaissance), ma rimane il problema della scarsa interazione con l'ambiente che riduce la maggior parte delle quest ad un mero andirivieni tra il punto A e il punto B.

La cittadella di Ylian rappresenta invece il fulcro delle attività gestionali. Da questo punto di vista Frima rispetta i dettami del genere, prevendendo una serie di edifici adibiti all'addestramento di specifici soldati; altri servono per il commercio e per il potenziamento delle armi. Cambiando in corso d'opera la fazione con cui patteggiare si modificano le strutture senza perdere i potenziamenti ottenuti sino a quel momento. Questo sottende che i quattro schieramenti in gioco sono scarsamente caratterizzati, condividendo le medesime statistiche ad eccezione degli attacchi speciali. Inoltre, il fatto che la fortezza sia unica, che vi si possa accedere quasi sempre e soprattutto che non possa essere oggetto di assedio da parte dei nemici, toglie un aspetto tattico fondamentale nell'economia del gioco.

A proposito di economia, anche questa è stata trattata troppo approssimativamente: le materie prime abbondano, anche grazie a generosi tesori che rimpolpano la mappa e che si rigenerano col tempo e non si avverte quasi mai il bisogno di procacciarsene di più. A questo si aggiunge la passività della CPU che raramente (per non dire mai) va ad insediare i punti di rifornimento conquistati, riducendo tale aspetto a una mera formalità.

Alla pugna

Meglio non avvicinarsi con un livello basso
Meglio non avvicinarsi con un livello basso

Le battaglie sono l'altra colonna della struttura e anche in questo caso non ci si allontana dai canoni del genere: si svolgono sul consueto reticolato esagonale con degli scenari che, pur cambiando a seconda della zona della mappa che si sta esplorando, si assomigliano l'un l'altro. Il giocatore viene tipicamente schierato sulla sinistra dello schermo; in alcuni casi si può trovare al centro, accerchiato ai lati dalla CPU, ma parte sempre per primo. Alle unità che scendono sul campo se ne possono affiancare altre di supporto (guaritori, maghi, arcieri) che rimangono ai margini. Questo, unito alle peculiarità degli eroi (unità dotate di un mini inventario e di attacchi speciali), dovrebbe garantire una certa varietà tattica, ma troppo spesso si riduce ad una mera esecuzione dell'esercito nemico.

Parlando di intelligenza artificiale, storico punto debole del franchise, dobbiamo purtroppo constatare come le cose non siano migliorate col passare del tempo, visto che continua a non approfittare delle situazioni di vantaggio, ignorando i bonus presenti sulla mappa o evitando di concentrare gli attacchi su una singola unità del giocatore. Ma, in generale, tutta la parte tattica è un po' troppo leggera, in parte per la limitatezza del campo di battaglia che mortifica il posizionamento delle unità, in parte per l'eccessiva facilità. Anzitutto i nemici non si adeguano alle dimensioni dell'esercito del giocatore (potreste trovarvi ad affrontare due ladri con dieci soldati - il numero massimo consentito) ma, soprattutto, la perdita delle unità è un evento indolore. Quando uno dei personaggi principali cade in battaglia torna in vita in caso di vittoria, mentre le unità standard mandate al macello possono essere sostituite (e, oltretutto portate allo stesso livello dell'eroina) con pochi denari.

Nelle prime ore di gioco tanto permissivismo non pesa e, anzi, la continua progressione di Avyanna (ampiamente personalizzabile nelle abilità e nelle magie) invoglia a giocare quel famoso ultimo turno. Sulla lunga distanza però si inizia a desiderare un livello di sfida maggiore e il rischio di abbandonare il titolo prima di trascorrere le ottanta ore che i programmatori promettono è piuttosto concreto.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Epic Games Store, PlayStation Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori (11)
7.3
Il tuo voto

Una semplificazione troppo spinta che strizza l'occhio alla platea di giocatori casuali scontentando quelli di vecchia data è al contempo la croce e la delizia del nuovo capitolo di Disciples. Buona la grafica e la personalizzazione del personaggio principale, troppo leggera la sezione di microeconomia. Peccato perché gli sviluppi "ruolistici" della trama avrebbero potuto essere più efficaci. Con il bilanciamento delle unità il gioco potrebbe assumere maggiore spessore.

PRO

  • Graficamente valido
  • Si lascia padroneggiare con facilità
  • Buona personalizzazione della protagonista

CONTRO

  • Troppo semplice
  • Alcuni aspetti trattati con poca profondità