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Dracula: Origin - Recensione

Se pensate che il classico di Bram Stoker non possa farvi più paura, Frogwares è qui per smentirvi con un'avventura grafica così elegante e visivamente potente, da farvi dimenticare che state dando la caccia a un morto.

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   23/07/2008

Il Conte alla resa dei conti

Subito, fin dal primo frame, Dracula: Origin ammalia lo sguardo e delizia l’udito. L’atmosfera è di grande caratura, con fondali bidimensionali ricchi di decorazioni, dettagli ben collocati e uno smalto visivo di prim’ordine. Fortunatamente su questo aspetto il titolo firmato Frogwares parte tra lustri e merletti per mantenersi allo stesso livello sino alla fine. Animazioni comprese, una volta tanto. Soprattutto è la coerenza delle scenografie che ci hanno fatto amare tanto Londra quanto Vienna, senza contare il Cairo e l’umida Transilvania. Un appunto che si potrebbe muovere invece, riguarda una piccola ingenuità nel rappresentare alcune transizioni senza nessun filmato d’intermezzo. Non che manchino le sequenze pre-renderizzate, ma in certi casi sarebbero state utili per mantenere alto il senso di immersione, mostrando per esempio la traversata nel deserto di Van Helsing, dal centro del Cairo alla misteriosa tomba egiziana. Vederlo scomparire e riapparire a una distanza che immaginiamo cospicua, ricorda un po’ le vecchie avventure delle decadi passate. Finezze se vogliamo, o magari gusti personali, anche se una volta assaporato quali sensazioni possano evocare le musiche di Dracula: Orgins, è un peccato vederlo perdersi in questi dettagli.

Dracula: Origin ammalia lo sguardo e delizia l’udito

Il Conte alla resa dei conti

Parlando di vecchie avventure punta e clicca, diciamo subito che ci troviamo di fronte a una grande semplificazione. Con un tasto del mouse si interagisce con le aree sensibili, mentre con l’altro si accede a quello che avviene dietro le quinte: registro dei dialoghi, documenti, note di viaggio e inventario. Potrà sembrare banale ai più navigati, ma c’è già la foga elucubrativa di Van Helsing a tenere banco. A sentirlo non c’è neppure un grammo di guano che non possa rivelarsi sospetto, infido o semplicemente meritevole di studi ulteriori. Dotatevi quindi di spirito comparativo e didascalico da entomologo, poiché ci saranno una miniera di oggetti da scoprire prima, e da raccogliere poi. Troppi a dire il vero, e in alcuni casi abilmente celati, anche se sarà sufficiente premere la barra spaziatrice per segnalare di colpo tutti i punti sensibili. Già, ne parliamo ogni volta; è una tentazione alla quale prima o poi si cede, e benché per talune schermate la ricerca possa farsi tediosa, è pur sempre vero che per un punta e clicca classico rappresenta una porzione consistente di gioco e di sfida. Beh, poi ci sarebbero gli enigmi, ma per quelli dovrete continuare a leggere.

Dracula: Origin - Recensione
Dracula: Origin - Recensione
Dracula: Origin - Recensione

Se il Conte vuoi impalare, di conto devi fare

Eccoci dunque agli enigmi. Spezziamo subito una lancia in favore della continuità che lega le ambientazioni, i puzzle e la narrazione. Non ci saranno dunque bizzarrie prive di senso, se non in un paio di occasioni che risultano comunque irrisorie nel conteggio totale dei rompicapo. Di questi ce ne sono inoltre di ogni genere e sorta, dai bassorilievi che piangono sangue alla ricomposizione dei papiri, anche se sono quelli più complessi a risultare anche i più originali. Molti vi metteranno alla prova facendovi interagire con diversi oggetti, rompendo la staticità tipica di un’avventura punta e clicca, come nel caso in cui dovrete realizzare una chiave, misurando le aste di legno e tagliandole delle giuste dimensioni per poterle inchiodare tra loro. Considerate che Van Helsing all’università doveva prendere solo il massimo dei voti, ed essere anche un temibile avversario nelle serate di Trivial Pursuit, perciò attendetevi geroglifici da tradurre e formule chimiche da identificare. Considerando il tipo di protagonista quindi, queste prove vanno tutte a beneficio della coerenza, anche se purtroppo, in una manciata di occasioni, risolvere un rompicapo può diventare una gara dura. In taluni casi il gioco si fa difatti improvvisamente parco d’informazioni, lasciandovi bloccati in una locazione con la solitudine dei vostri ragionamenti. Niente di drammatico comunque, sarà sufficiente chiamare alle armi anche le cellule celebrali riserviste, ma i giocatori meno esperti corrono il rischio di bloccarsi. C’è poi da dire che il gameplay tende a “blindarvi” in una o più locazioni collegate a un singolo enigma rilevante, così che non vi affanniate dietro a ricerche infruttuose in aree lontane tra loro.

le splendide colonne sonore alimentano l’inquietudine

Se il Conte vuoi impalare, di conto devi fare

Smarrirsi è impossibile in Dracula: Origin. C’è una storia solida e florida di eventi da seguire, che si snocciola centellinando le rivelazioni, lasciandovi sempre avvolti nel mistero. Frogwares dimostra di avere talento ed esperienza a sufficienza per creare una sceneggiatura avvincente, complice anche la scelta di aver derivato questo gioco da un grande romanzo moderno. Purtroppo qualche difetto c’è, perché Dracula: Origin soffre di sporadici cali di tensione, detti anche momenti di noia. Peccato veramente, perché le splendide colonne sonore alimentano l’inquietudine, e si vorrebbe continuare così sino alla fine, ma qualche zona di tedio ci attende invariabilmente. Pazienza poi per il doppiaggio, che rimane in inglese, avvalendosi comunque di sottotitoli italiani di qualità.
A ogni modo, i vampiri e l’atmosfera romantica, gotica e decadente che li circonda, sono sempre un accattivante richiamo per chi ama i misteri e possiede lo sguardo dell’esteta. In altre parole, prendete seriamente in considerazione quest’avventura elegante, cupa e in bilico tra odio e amore, vita o morte, salvezza e dannazione.

Dracula: Origin - Recensione
Dracula: Origin - Recensione
Dracula: Origin - Recensione

Commento

Dracula: Origin è un'avventura intrigante, dal primo all'ultimo minuto. È la direzione artistica che brilla per coerenza e continuità tra narrazione, scenari e rompicapo. Non ci sono elementi fuori posto o forzature e la trama si dispiega fluida, svelandosi poco a poco senza fretta. Se non fosse per alcuni passaggi noiosi, che scadono rispetto agli altri momenti di tensione, interpuntati da una musica orchestrale, Dracula: Origin sarebbe stato un horror vero e proprio. Frogwares sa quello che sta facendo e pecca solo per la presenza di enigmi mal calibrati nel rapporto tra difficoltà e informazioni. Non sono comunque difetti tali da scoraggiare l'avventuriero appassionato, o semplicemente chiunque ami le belle storie raccontate bene.

Pro

  • Visivamente splendido
  • Narrazione di prim'ordine
  • Alcuni enigmi danno molta soddisfazione
  • Colonna sonora di qualità
Contro
  • Alcuni enigmi sono poco chiari
  • A tratti tedioso
  • Non aggiunge niente d'innovativo al genere

PC - Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi

  • Processore: Intel Pentium 4 1.5GHz/AMD Athlon XP 1500 +
  • RAM: 512 MB RAM
  • Scheda video: Scheda video con 64 MB compatibile con DirectX 9
  • Sistema operativo: Windows XP/Vista
  • Hard Disk: 2,5 GB
Configurazione di Prova
  • Processore: Intel Core 2 Duo 2,40 GHz
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: GeForce 8800 GTS con 320 MB di memoria
  • Sistema operativo: Windows XP