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ElecHead, la recensione di un puzzle platform in arrivo dal Giappone

La recensione di ElecHead, un intrigante puzzle platform minimale prodotto da uno sviluppatore giapponese indipendente.

RECENSIONE di Nicola Armondi   —   29/10/2021
ElecHead
ElecHead
Video Immagini

Quando pensiamo ai giochi indie, siamo soliti immaginarci opere create da team occidentali. Il Giappone, per molti patria dei videogiochi, non sembra una fonte primaria di produzioni indipendenti, ma anche dal suolo nipponico spuntano piccole opere intriganti che meritano la nostra attenzione. Un esempio è ElecHead, un puzzle game minimale che convincerà i fan del genere.

Nella recensione di ElecHead vi spiegheremo il perché.

Elettricità

Elechead 01

ElecHead ci mette nei panni di un piccolo robot carico di elettricità. L'intera Terra è al buio e il nostro compito è di riportare la luce. Per farlo, dobbiamo esplorare una piccola, ma intricata struttura. La componente narrativa è minima, giusto un accenno per dare un contesto al mondo di gioco.

ElecHead è puro gameplay, infatti, e non perde nemmeno un secondo a fare altro. Il gioco, strutturato in 2D, è diviso in schermate, che richiederanno al nostro personaggio (e di riflesso a noi) di saltellare qua e là e spremersi le meningi per capire come raggiungere l'area successiva.

Il robot è portatore di carica elettrica e se entra in contatto con una delle superfici, che sia essa un muro, il pavimento o un soffitto, trasmetterà tale carica ai relativi oggetti. La carica elettrica è nostra alleata, in quanto permette di far apparire piattaforme aggiuntive e azionare ascensori, ma è anche nostra nemica, in quanto attiva trappole pronte a farci saltare in aria.

In ogni stanza di ElecHead bisogna quindi capire cosa toccare e cosa no, per attivare gli aiuti ed evitare i pericoli. Ovviamente, mentre si salta e si è in aria non attiviamo nulla, quindi possiamo sfruttare i movimenti per non interagire con l'ambiente. Superata una prima fase di allenamento, inoltre, otterremo la capacità di lanciare la nostra testa: è infatti quest'ultima che porta con sé la carica elettrica, quindi, separandocene, potremo attivare elementi distanti, ma anche superare oggetti che si attiverebbero, eliminandoci, se ricevessero l'energia elettrica da lei contenuta. Attenzione, però, perché si hanno 10 secondi per tornare alla propria testa.

ElecHead usa queste poche idee per creare una miriade di livelli ingegnosi, che richiedono sempre un attimo di ragionamento, senza diventare mai troppo complessi o cervellotici. In totale, abbiamo avuto bisogno di meno di due ore per raggiungere i titoli di coda, ma volendo avremmo potuto andare in cerca dei collezionabili persi (ne abbiamo trovati circa la metà, al primo giro) e in cerca di un'area segreta aggiuntiva, che ammettiamo di non aver proprio trovato. Indipendentemente dal minutaggio preciso, ElecHead propone un buon numero di livelli, tutti molto veloci da completare.

Badate che il lato platform dell'avventura è quello meno rilevante. Il gioco si basa più che altro sul capire quali movimenti eseguire e non punta sulla difficoltà di esecuzione, tranne che in rarissime occasioni (tre o quattro al massimo) dove è effettivamente necessario qualche tentativo per indovinare il tempismo. ElecHead è quindi prima di tutto un puzzle game ed è destinato ai fan di questo genere.

Secondo dopo secondo, ElecHead ci propone idee nuove, che ampliano quanto abbiamo imparato fino a quel momento. L'esplorazione è lineare, in quanto - oltre alle saltuarie stanze dei collezionabili - la direzione da seguire per andare avanti con l'avventura è sempre chiara per la maggior parte del gioco. Sono anche presenti dei punti di teletrasporto, per aiutare la ricerca dei collezionabili, ma non è presente una mappa, quindi è probabile che i giocatori che di norma faticano a orientarsi possano "perdersi" nel labirinto di stanze al proprio secondo giro.

Tecnicamente minimale

ElecHead: il personaggio lancia la testa verso l'alto, in mezzo a palle di fuoco
ElecHead: il personaggio lancia la testa verso l'alto, in mezzo a palle di fuoco

Non aiuta in tal senso la grafica. ElecHead è un gioco indie dal design estremamente semplice, ma per questo ripetitivo: dopo un po' sembra di essere sempre nello stesso punto. Minimale è probabilmente il termine più corretto, in quanto non vi è quasi un singolo elemento in eccesso, giusto qualche corpo robotico, di esseri simili al nostro protagonista che sono probabilmente periti durante il nostro stesso viaggio. Esclusivi questi ultimi, ogni oggetto che vedete a schermo ha uno scopo ludico: questo rende la lettura degli ambienti semplicissima e non vi è mai nemmeno per un secondo un dubbio sul fatto che un certo elemento visivo sia o non sia rilevante per risolvere il puzzle.

A livello sonoro, la musica è ripetitiva, ma non fino al punto di essere spiacevole. Mancano una vera narrazione, non c'è doppiaggio e ogni messaggio di gioco viene espresso tramite disegni, che superano qualsiasi barriera linguistica.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 8.99 €
Multiplayer.it
7.7
Lettori (4)
8.0
Il tuo voto

ElecHead è un'opera minimale, che non propone nemmeno un virgola in più di quel che serve per giocare. Il gameplay è diretto, basato su poche ma interessanti idee, che si intersecano tra loro un puzzle dopo l'altro. La grafica è stilisticamente fin troppo semplice, ma ha il vanto di rendere ogni schermata estremamente leggibile. La bassa longevità, circa due ore nel nostro caso, potrebbe bloccare alcuni acquirenti, ma sappiate che si tratta di un'esperienza estremamente densa che non vi farà perdere nemmeno un secondo. Non sarà probabilmente ricordato come uno dei puzzle di maggior impatto degli ultimi anni, ma gli appassionati del genere non ne saranno di certo delusi.

PRO

  • Alta leggibilità
  • Puzzle ingegnosi, senza essere cervellotici

CONTRO

  • Graficamente molto (troppo) semplice
  • Pur se denso, è molto breve