Elune, la recensione

Elune, come scoprirete leggendo questa recensione, non inventa nulla di nuovo: il titolo targato Gamevil riutilizza la formula tradizionale degli RPG strategici in stile gacha, ovverosia con un sistema di summon per pescare nuovi personaggi, e ci coinvolge in una campagna discretamente lunga, che si dipana all'interno di sette differenti ambientazioni e viene accompagnata da un paio di modalità alternative che si rivelano utili anche nell'ottica del grinding. L'aspetto freemium dell'esperienza diventa in effetti prevalente a partire dalla terza mappa, quando si incontrano i primi avversari difficili da battere: ciò costringe a tornare sui propri passi e a rigiocare alcune missioni oppure, come detto, a cimentarsi con le modalità Special Event e Challenge al fine di ottenere le ricompense necessarie a potenziare il proprio team.

Il punto di forza del gioco risiede senz'altro nell'abbondanza e nella qualità dei personaggi, che pur essendo spesso stereotipati risultano davvero molto belli da vedere, con un generoso fanservice nel caso delle figure femminili e, in generale, uno stile maturo e convincente, che viene ulteriormente messo in risalto dalla bontà delle animazioni e da alcune cutscene che accompagnano le fasi salienti della storia (dimenticabile, ad ogni modo), in particolare l'opening. Evocarli si trasforma dunque in un evento abbastanza emozionante, ed è proprio su questo che gli sviluppatori hanno puntato per monetizzare: sebbene sia possibile ottenere on facilità nuovi combattenti anche in maniera gratuita, sono i summon a pagamento quelli che garantiscono i risultati migliori, per non parlare della costosissima abilità di effettuare una nuova selezione qualora il personaggio pescato non sia di nostro gradimento. Fortunatamente si tratta dell'unico inghippo da cui è necessario guardarsi, visto che per il resto non ci sono particolari vincoli.

Gameplay e struttura

Come detto, la formula di Elune parte dall'evocazione dei personaggi che servono per la composizione di una squadra, con due linee (avanzata e retrovie) che danno vita a strategie differenti e aggiungono un po' di spessore al gameplay. Per il resto, però, tutto sa abbondantemente di già visto: sebbene spesso la visuale sul campo di battaglia cambi, il sistema di combattimento a turni dà vita alle solite situazioni, invero facilitate da un sistema di controllo touch molto immediato. La selezione del personaggio attivo avviene in base alle caratteristiche, dunque il nostro compito sarà unicamente scegliere uno degli attacchi disponibili e toccare il bersaglio di turno per colpirlo. Naturalmente la presenza di personaggi appartenenti a classi differenti può cambiare il volto degli scontri, ed è sempre buona norma avere nel team un guaritore che possa curare le ferite dei compagni alla bisogna, oppure qualcuno in grado di aumentare l'entusiasmo della formazione per renderne le mosse più efficaci.

La selezione con cui abbiamo avuto a che fare ci è sembrata piuttosto variegata e interessante: un guerriero armato di spada in prima linea, affiancato da una combattente agile ma efficace, e dietro una guaritrice, una maga con attacchi dalla distanza e una sorta di ninja rapida e mortale. Il continuo sblocco di armi, oggetti, monete e nuovi personaggi consente di potenziare i singoli combattenti attraverso meccanismi di tipo tradizionale, ad esempio la fusione di carte inutili e l'equipaggiamento (anche in automatico, eventualmente) di strumenti più efficaci. Nulla di originale, lo ribadiamo, ma si tratta di un impianto che si colloca nell'ottica di una realizzazione tecnica straordinaria, che sottolinea quanto Gamevil abbia investito per la realizzazione di questo titolo.