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Ghost Recon Gold Edition

Dopo il successo di Ghost Recon, Ubisof e Red Storm ci propongono di tornare in missione con questo Ghost Recon: Gold Edition , che nonostante il nome sa molto di Budget Pack, anche se davvero molto succulento!
Questa edizione infatti gode del valido supporto del mission pack Desert Siege, per un totale potenziale di ore di gioco quasi illimitato. Equipaggiatevi e preparatevi e rientrare nelle squadre speciali. Abbiamo mandato in avanscoperta il nostro Massimiliano Monti: leggiamo insieme il suo reconto!

RECENSIONE di La Redazione   —   27/11/2002
Ghost Recon Gold Edition
Ghost Recon Gold Edition

Amore e Psiche

Questa Gold Edition è l’emblema di questa filosofia commerciale: buon prodotto, buon prezzo, cliente soddisfatto, giocatore felice. E tante grazie alla macchina commerciale americana.
C’è un grosso punto interrogativo che però pende su Ghost Recon Gold Edition: quanto piace ciò che è studiato per piacere? Procediamo con ordine: Innanzi tutto, Ghost è il nome di una delle tante squadre speciali di elite presenti nell’esercito americano. I nostri Fantasmi sono noti soprattutto per la loro capacità di intervento nelle zone di conflitto, oltre che per un armamento di assoluta avanguardia, peraltro riprodotto con fedeltà all’interno del gioco.

Ghost Recon Gold Edition
Ghost Recon Gold Edition

Reclutamento e carriera

Una volta terminata la doppia installazione (Ghost Recon e Desert Siege) il giocatore si trova davanti a un grandissimo potenziale di gioco: Già GR da solo è molto articolato, e Desert Siege, pur essendo formalmente un mod, dispone di ben otto missioni, nuove armi, nuovi specialisti, nuove divise: praticamente un nuovo gioco basato sullo stesso motore (anzi, su di una versione leggermente migliorata). I buongustai preferiranno sicuramente resistere alla tentazione e procedere in ordine, terminare GR e poi assalire Desert Siege, ma nulla vieterà al giocatore di saltare dal bosco al deserto. Sicuramente l’approccio sistematico paga di più, soprattutto perché una volta metabolizzata la strategia giusta per un tipo di combattimento, diventerà sempre più istintivo equipaggiare, muovere e comandare i soldati in quel preciso contesto.
Soprattutto davanti ad un gioco come questo, sarà proprio la conoscenza delle strategie e del territorio a fare la differenza, soprattutto perché, quasi sempre, il nemico si muoverà agevolmente all’interno della scena, lasciando la squadra nel gravoso compito di scoperta, naturalmente con tutti i modificatori del caso (condizioni atmosferiche, di luce e via dicendo).

Ghost Recon Gold Edition
Ghost Recon Gold Edition

Un po' di tecnologia

Dal punto di vista tecnico, il gioco è di ottima realizzazione. Tutto è ricostruito nel migliore dei modi: il livello di accuratezza dei dettagli è davvero notevole, il comparto sonoro è di prim’ordine (forse uno dei migliori per questo genere, soprattutto per il livello di realismo che raggiunge). Desert Siege non sembra risentire, a meno di andare davvero in profondità, di nessuna forma di “stanchezza da sequel”: la percezione è, come già anticipato, quella di trovarsi davanti a qualcosa costruita con la cura di un prodotto nuovo. Addirittura sono presenti alcuni miglioramenti, soprattutto tecnici.
Una delle principali pecche di Ghost Recon è l’intelligenza artificiale: la risposta dei nemici è quella che ci si aspetterebbe da una macchina: rispetto praticamente assoluto delle consegne, stereotipi molto rigidi e soprattutto mancanza di ‘perturbazione umana’. A parità di condizioni, i nemici vi sentiranno sempre alla stessa distanza, risponderanno in modo molto simile (anche se coerente con la propria specializzazione) e soprattutto non sbaglieranno mai un colpo, o per meglio dire avranno una percentuale di errore molto al di sotto di quella umana.

Ghost Recon Gold Edition
Ghost Recon Gold Edition

Nuove Missioni

Questa sensazione è leggermente migliorata in Desert Siege, anche se non è possibile dire se si tratta di una semplice sensazione dovuta al cambio di ambientazione o a un vero e proprio cambiamento del codice.
Veniamo alle dolenti note. Per prima cosa c’è da dire che Ghost Recon non è un gioco semplice, soprattutto per chi non ha confidenza con la parte tattica. Il gioco ‘alla Commando’ paga solo per qualcuna fra le missioni meno articolate, mentre il gioco tattico vi permetterà di superare indenni anche il teatro più complesso. Il sistema di interfaccia è funzionale, ma è un male comune di tutti i giochi di questo genere la necessità di ricordare una quantità di tasti notevole, giocoforza non sempre intuitivi anche dopo una accurata riconfigurazione.

Ghost Recon Gold Edition
Ghost Recon Gold Edition

Gioco di squadra

La modalità multigiocatore è uno dei punti di forza di Ghost Recon: del resto a parlare è la scena sempre più grande che sta nascendo intorno a questo gioco.
Il motore di comunicazione interno vi soddisferà sicuramente per lungo tempo, anche se, come è ovvio, gli "avanzati" preferiranno poi darsi ai sistemi di comunicazione vocale, peraltro egregiamente supportati (al limite dopo il download di qualche patch).
La giocabilità online è discretamente alta, anche se il gioco soffre comunque leggermente su connessioni analogiche; limite comunque sopportabilissimo fino a quando si rimane in ambito amatoriale.
Ghost recon ha la fortuna di non essere basato sulla frenesia, ragione per cui è molto giocabile anche in condizioni di ping non eccelse.

Ghost Recon Gold Edition
Ghost Recon Gold Edition

Ritorno alla base

C’è una curiosa considerazione legata alla sensazione generale che il gioco ci fornisce: Giocando a Ghost Recon si ha come un’impressione di freddezza, come quando si ascolta la musica di un esecutore tecnicamente ineccepibile ma privo di interpretazione. Ghost Recon da la stessa impressione: una esecuzione tecnica perfetta, gelida, monolitica. La stessa sensazione che ci potrebbe dare un centro commerciale, un parco di divertimenti come Disneyland, un film di Hollywood. L’impressione è che nulla sia lasciato al caso o all’improvvisazione, ma che il gioco sia frutto di un accuratissimo studio a tavolino. Non che questo sia un male in assoluto, anzi, ma forse un po’ meno spirito ‘business’ avrebbe giovato alla simpatia di questo titolo, che rimane comunque un ottimo prodotto.

Ghost Recon Gold Edition

Scuola Americana

Tom Clancy è un’istituzione, soprattutto oltreoceano. Uno scrittore che, come pochi altri (Wilbur Smith e Stephen King, giusto per citarne qualcuno) ha saputo fare del suo nome un marchio e del suo stile una vera e propria industria dell’intrattenimento.
Sicuramente Tom Clancy è il più attivo per quello che riguarda l’attenzione al mondo dei videogame, probabilmente perché il suo genere è quello che più si sposa con i gusti del gamer generico medio.
Questa introduzione per spiegare un concetto fondamentale: Ghost Recon è, come tutto quello che proviene dalle ‘Tom Clancy industries’ un prodotto squisitamente commerciale. Un prodotto americano dalla testa ai piedi: solido, tecnicamente ottimo e, come tutto quanto Tom produce, maledettamente ben documentato, curato e coerente.