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Google Pixel 9, la recensione dello smartphone Android più equilibrato

Dopo aver valutato il Google Pixel 9 Pro, il più costoso tra i nuovi smartphone di Google, vediamo un po' come se la cava il modello più economico, ovvero il Pixel 9.

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   29/08/2024
Il nuovo Google Pixel 9
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Negli ultimi anni la serie di smartphone Pixel di Google ha subito diversi cambiamenti, passando dall'essere una sorta di punto di riferimento low cost in ambito Android con grandissime capacità fotografiche fino a diventare più recentemente un telefono improntato sull'intelligenza artificiale, con un listino decisamente più pesante e sempre più vicino ai flagship della concorrenza.

Questo trend è destinato a consolidarsi ulteriormente con la serie Pixel 9, che accanto al modello "liscio" affianca stavolta ben due versioni Pro, con il top di gamma XL che abbiamo recensito proprio in questi giorni. Dedicheremo quindi le prossime righe al Pixel 9, la versione più economica (se così si può dire) per capire quali siano le differenze sostanziali rispetto ai fratelli maggiori e, di conseguenza, per valutare quando scegliere l'uno rispetto all'altro. Passiamo al sodo e buttiamoci subito a capofitto nella nostra recensione del Google Pixel 9.

Caratteristiche tecniche di Google Pixel 9

A livello tecnico, come è lecito attendersi, ci sono diversi miglioramenti rispetto all'anno scorso. A partire dal SoC, il cuore pulsante della gamma Pixel 9, che è costituito dal nuovo Tensor G4 e che è lo stesso identico su tutti i modelli della serie, sia sul "liscio" che sui Pro: un chip octa-core con processo produttivo a 4 nm. Anche in questa occasione la produzione è stata affidata a Samsung, ed esistono diverse similitudini con l'Exynos 2400, ma anche molte differenze a partire dalla configurazione dei core della GPU, la progettazione della stessa componente video e la presenza di un coprocessore NPU dedicato alla gestione dei processi legati all'intelligenza artificiale. In termini di forza bruta, e lo approfondiremo più avanti, l'Exynos 2400 è sostanzialmente superiore, perlomeno nei risultati dei benchmark.

Ma Google ha sempre dichiarato che non era affatto questo l'obiettivo del Tensor G4, e più in generale della sua filosofia per quanto riguarda i SoC, che al contrario sono ottimizzati per l'efficienza nell'uso quotidiano, la reattività, il consumo energetico e ovviamente l'IA. Da segnalare poi la nuova GPU Mali-G715 MC7 e il modem Exynos 5400.
La RAM è presente nell'unico taglio da 12 GB LPDDR5X, un quantitativo notevole per rispondere alle necessità (di nuovo) dell'intelligenza artificiale. Entrambi i Pixel 9 Pro salgono addirittura a 16 GB, anche se toccare con mano la differenza all'atto pratico non è facile.

La memoria di archiviazione è invece in due formati, 128 e 256 GB UFS 3.1; si sarebbe potuto fare decisamente qualcosa di più sotto questo punto di vista dato il prezzo di listino, scegliendo le più performanti UFS 4.0 (che però non sono disponibili nel taglio da 128 GB), ma va detto che nell'uso quotidiano standard è complicato percepire le differenze. Ad ogni modo è un elemento che stride un po' a fronte del listino dei nuovi Pixel 9, ancora di più sulle versioni Pro. La connettività è ampia con 5G, GPS, NFC, Wi-Fi 7, e Bluetooth 5.3, mentre la confezione di carta riciclata aggiunge soltanto il cavo USB-C.

Google Pixel 9 condivide buona parte della scheda tecnica dei modelli Pro
Google Pixel 9 condivide buona parte della scheda tecnica dei modelli Pro

Soddisfacente la certificazione IP68 che garantisce una buona protezione da polvere, acqua e immersioni.

Scheda tecnica Google Pixel 9

  • Dimensioni: 152.8 x 72 x 8.5 mm
  • Peso: 198 grammi
  • Display:
    • OLED Actua da 6.3"
    • Risoluzione 1080 x 2424
    • Refresh rate a 120 Hz
    • Luminosità di picco 2700 nit
    • Aspect Ratio 20:9
  • SoC: Google Tensor G4
  • GPU: Mali-G715 MC7
  • RAM: 12 GB di tipo LPDDR5X
  • Storage: 128/256 di tipo UFS 3.1
  • Fotocamere posteriori:
    • Principale Wide 50 MP, f/1.68
    • Grandangolare Ultra-Wide 48 MP, f/1.7, 123°
  • Fotocamera frontale:
    • Principale Wide 10.5 MP, f/2.2
  • Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6e/7
  • Bluetooth: 5.3 con A2DP/LE/aptX HD
  • Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Prossimità, Impronta Digitale, Barometro
  • Resistenza agli elementi: Certificazione IP68
  • Colori:
    • Verde Matcha
    • Rosa peonia
    • Grigio creta
    • Nero ossidiana
  • Batteria: 4700 mAh
  • Prezzo:
    • 12 GB RAM + 128 GB Storage | 899 €
    • 12 GB RAM + 256 GB Storage | 999 €

Design

Il design di Pixel 9, pur in linea di continuità con il passato, porta con sé alcune differenze che permettono di contraddistinguere in maniera piuttosto evidente quest'ultimo modello. A partire dalle dimensioni: se il Pixel 8 era identificato come uno smartphone compatto, quest'anno le misure sono state leggermente incrementate, coinvolgendo ovviamente anche lo schermo che ora tocca i 6,3 pollici anzichè i 6,2", su un corpo di 152.8 x 72 x 8.5 mm e 198 grammi di peso.

Il design è cambiato parecchio rispetto al modello precedente
Il design è cambiato parecchio rispetto al modello precedente

La forma della scocca è ora più squadrata, a mattoncino con gli angoli curvi, con un design all flat molto somigliante ad iPhone tanto per capirci. Su entrambi i lati c'è uno strato di Gorilla Glass Victus 2 e il retro è lucido e liscio, elegante ma molto soggetto a trattenere le impronte, soprattutto nel colore nero oggetto della nostra prova. In compenso la presa è salda e non scivolosa, anche senza cover.

Proprio riguardo alle cover ufficiali apriamo volentieri una piccola parentesi: in policarbonato e silicone, avvolgono perfettamente il telefono e danno un'ottima sensazione di qualità e solidità complessiva. Nel nostro esemplare però la G posta sul retro si è staccata dopo pochissimo tempo, senza sollecitazioni particolari: sarà stato un esemplare sfortunato, ma considerando il prezzo di 39,99€, è un episodio perlomeno fastidioso.

La porta USB-C per la ricarica è ovviamente nella parte inferiore del telefono, mentre tutti i controlli sono sul lato destro
La porta USB-C per la ricarica è ovviamente nella parte inferiore del telefono, mentre tutti i controlli sono sul lato destro

Ma torniamo al telefono: l'isola della fotocamera è cambiata anch'essa, pur essendo ancora collocata nella stessa zona, a mo' di fascia orizzontale sulla parte superiore. Invece di coinvolgere però tutta la superficie della scocca fino al bordo, ora si ferma prima, con una forma a pillola ancora più protrudente rispetto alla superficie e una uniformità di colore molto piacevole.

Il frame è in alluminio opaco, non lucido come sui 9 Pro: a nostro parere il risultato è più gradevole sul 9 liscio, ma si tratta di valutazioni soggettive. Nessuna sorpresa sul versante tasti e connettori. I colori disponibili sono Rosa Peonia, Verde Matcha, Grigio Creta e Nero Ossidiana.

Display

Lo schermo di Pixel 9 è un OLED da 6,3 pollici con risoluzione Full HD 1080 x 2424 da 422 PPI e frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz. La luminosità dichiarata massima è di ben 2700 nit. Si tratta di un pannello che Google chiama "Actua", a differenza del "Super Actua" dei modelli Pro; questi ultimi sono migliori sotto diversi punti di vista, potendo contare su una risoluzione e luminosità maggiori e sulla tecnologia LTPO, assente invece sul Pixel 9 liscio. Ciò significa che la frequenza di aggiornamento non è dinamica 1-120 Hz ma può passare solo a 60 o 120 Hz, rendendolo quindi meno efficiente a livello energetico quando ad esempio si utilizza l'Always on Display.

Lo schermo non è LTPO, ciò nonostante è un pannello davvero ottimo
Lo schermo non è LTPO, ciò nonostante è un pannello davvero ottimo

Tenete ben presente poi che per attivare i 120 Hz è necessario spuntare l'apposita opzione nel menu Impostazioni/Display (è l'ultima voce), che di default è altrimenti spenta (perlomeno nel nostro caso e con il software di sistema disponibile al momento della prova).

Chiusa la parentesi, si tratta comunque di un ottimo pannello, davvero molto luminoso, tra i più brillanti della categoria e leggibilissimo in ogni condizione di luce; considerate che lo abbiamo usato durante questo caldissimo agosto, quindi sotto un sole parecchio aggressivo. I colori sono belli saturi e la definizione è ampiamente più che sufficiente pur non raggiungendo i valori dei modelli Pro. Sono supportati HDR10 and HDR10+, la certificazione Widevine L1 ma non Dolby Vision.

Merita un plauso infine il nuovo sensore di impronte ultrasonico di Qualcomm, davvero velocissimo e molto affidabile, un notevole passo in avanti rispetto ai predecessori.

Fotocamera

Fin dall'esordio della serie Pixel di Google, la componente fotografica è sempre stata centrale nell'esperienza: in passato proprio questi smartphone venivano presi come punto di riferimento per le capacità di un software raffinato di ottimizzare gli scatti e migliorare la resa finale anche con sensori non di altissima fascia. Nel corso degli ultimi anni la competizione nel settore si è fatta sempre più serrata e molti altri produttori hanno saputo ottenere eccellenti risultati in questo ambito; contemporaneamente, per certi versi si è raggiunta una sorta di plateau nel campo dei miglioramenti tecnici, e la nuova tendenza del mercato legata all'intelligenza artificiale ha messo in secondo piano la corsa al progresso pura e semplice.

Google Pixel 9 rinuncia al teleobiettivo rispetto ai modelli Pro
Google Pixel 9 rinuncia al teleobiettivo rispetto ai modelli Pro

Tutto questo preambolo per segnalare come la componente fotografica in termini squisitamente tecnici sia senza dubbio molto importante sui nuovi Pixel 9, ma non "così tanto" importante. Lo si capisce dal fatto che entrambi i sensori presenti sul Pixel 9 liscio, la principale e la ultrawide, sono gli stessi dei Pro, con questi ultimi che aggiungono esclusivamente un terzo teleobiettivo come elemento distintivo. Buona parte dell'esperienza d'uso e dei risultati degli scatti sono quindi del tutto assimilabili sull'intera linea di prodotti.

Parlando di numeri, la doppia camera posteriore di Pixel 9 può contare su una principale da 50 MP 1/1.31" e una grandangolare da 48 MP 1/2.55". I risultati degli scatti sono quindi praticamente gli stessi che abbiamo descritto nella recensione del Pixel 9 Pro, con foto ricche di dettagli, con un'ottima definizione e una riproduzione dei colori vivida, sebbene leggermente troppo carica rispetto alle tonalità naturali. Si nota poi una certa aggressività nel lavoro del software in alcuni dettagli, ma ciò nonostante Pixel 9 resta uno smartphone estremamente soddisfacente sotto questo punto di vista.

La componente fotografica è raccolta in una fascia ora molto più sporgente e che non attraversa più il telefono da parte a parte
La componente fotografica è raccolta in una fascia ora molto più sporgente e che non attraversa più il telefono da parte a parte

Come già detto rispetto alla proposta dei Pixel 9 Pro manca il teleobiettivo, ma se questo rappresenta un problema più o meno grande lo deve stabilire il potenziale acquirente finale. Inoltre è assente la modalità Pro nell'app della fotocamera, e quindi non si può scattare a 50 MP; non esattamente un dramma, insomma.

La selfie camera resta invece da 10.5 MP, quindi sulla carta lontana dai 48 MP dei Pro; rispetto al Pixel 8 guadagna però l'autofocus, e in ogni caso i risultati sono molto buoni, del tutto adeguati al contesto di utilizzo.

I video possono raggiungere i 4K a 60 FPS con tutte le camere, sia le posteriori che la frontale. I Pixel 9 Pro al contrario arrivano fino a 8K ma, di nuovo, non crediamo sia un grosso elemento di vantaggio per la maggior parte del pubblico. La camera principale può contare sulla stabilizzazione ottica. La resa delle riprese è molto buona, sebbene con qualche critica sul contrasto e la nitidezza; molto probabilmente ci sarà spazio per ulteriori miglioramenti futuri attraverso gli aggiornamenti.

Dei tanti strumenti legati all'editing delle foto abbiamo già parlato nel pezzo su Pixel 9 Pro, e sostanzialmente la faccenda è la stessa. Anche qua ci sono delle novità rispetto al passato più recente e c'è l'integrazione con alcune funzioni legate all'intelligenza artificiale, ma è inevitabile trovare in molte di esse più che altro una chiave ludica, una sorta di divertissement, destinata ad esaurirsi in maniera proporzionale al vostro interesse per questo tipo di attività.

Va inoltre sottolineato come alcuni strumenti richiedano, al momento, l'uso di comandi in inglese, allontanando chi ha poca o nessuna familiarità con la lingua d'Albione: è il caso del Magic Editor, che consente di sostituire, aggiungere e modificare elementi della foto con comandi testuali.

La foto originale del nostro gatto
La foto originale del nostro gatto
E quella in cui abbiamo chiesto all'intelligenza artificiale di aggiungere un topo
E quella in cui abbiamo chiesto all'intelligenza artificiale di aggiungere un topo

Delle funzioni poi sono escluse dal Pixel 9 soltanto per motivi di differenziazione dai Pro, non certo per capacità inferiori: per esempio Zoom Enhance, lo strumento che consente di eseguire uno zoom di una piccola porzione di una foto lasciando poi al telefono il compito di migliorarne la resa e la definizione, è assente su Pixel 9, ma presente ovviamente sul 9 Pro e anche sull'8 Pro.

Trova invece spazio anche qui la nuova feature "Aggiungimi", che consente in pratica di scattare una prima foto a una persona o un gruppo di persone e aggiungere poi successivamente un altro soggetto, che farà parte della composizione in maniera piuttosto naturale. Si tratta di una modalità carina, ma che nella nostra esperienza non ha mancato di produrre errori (soprattutto braccia che scompaiono) o risultati comunque non totalmente soddisfacenti. Difficilmente la userete più di qualche volta.

Batteria

Passando alla batteria e all'autonomia, Pixel 9 può contare su un modulo da 4700 mAh, che è la stessa identica capacità del 9 Pro: un valore che costituisce un leggero incremento rispetto al predecessore Pixel 8, che si fermava infatti a 4575 mAh.

La batteria generosa e il SoC poco energivoro garantiscono una autonomia notevole
La batteria generosa e il SoC poco energivoro garantiscono una autonomia notevole

Oltre a questo vantaggio, il Pixel 9 può contare su un SoC ancora meglio ottimizzato sul lato consumi energetici il che, assieme alle inevitabili rifiniture, porta il nuovo arrivato a offrire un effettivo vantaggio nei confronti del modello dell'anno scorso in termini di autonomia. Ma anche in senso assoluto Pixel 9 è uno smartphone che permette di superare agilmente l'intera giornata di uso standard, senza temere nemmeno una intensità maggiore per arrivare a sera.

La velocità di ricarica è di 27W con un caricatore adatto (non incluso nella confezione), il che consente di passare da 0 a 100% in circa un'ora e mezza. È poi presente la ricarica wireless fino a 15W, così come è disponibile la ricarica inversa per dare un po' di energia ad altri dispositivi in situazioni di necessità, come cuffie o smartwatch.

Videogiochi e prestazioni

Abbiamo già detto in apertura, e lo sa bene chi ha seguito gli sviluppi degli ultimi anni della serie Pixel, di come Google abbia scelto attraverso il suo SoC Tensor di non partecipare alla gara delle prestazioni, rifiutando l'approccio che al contrario molti altri produttori amano abbracciare per dare valore ai propri smartphone.

Nei videogiochi tecnicamente impegnativi emergono i limiti del Tensor G4
Nei videogiochi tecnicamente impegnativi emergono i limiti del Tensor G4

Questo è legittimo e ha sicuramente un senso nella visione dell'azienda di Moutain View, che in maniera molto esplicita intende mantenere una scala delle priorità che favorisce in primo luogo la qualità dell'esperienza d'uso attraverso l'ottimizzazione della combinazione software/hardware. E sotto questo punto di vista c'è davvero poco da criticare o di cui lamentarsi, perché usare i Pixel è un piacere nella stragrande maggioranza dei casi, e le piccole differenze e le caratteristiche esclusive che si possono trovare nella sua versione di Android sono un autentico plus.
Però in tutto questo discorso c'è un problema di fondo, il classico elefante nella stanza: il prezzo, che nel corso degli anni e delle varie versioni è cresciuto al punto che impedisce di essere indulgenti oltre una certa soglia.

Restiamo sui modelli "base", nella configurazione di memoria più economica e con il riferimento dei listini "secchi", senza contare sconti e promozioni: Pixel 6 è uscito a 649€, Pixel 7 sempre a 649€, Pixel 8 a 799€ e ora Pixel 9 a 899€. Pur tenendo conto inflazione, fattori economici e l'oggettivo miglioramento dell'offerta hardware dei Pixel di anno in anno, è chiaro come la collocazione sul mercato sia cambiata parecchio nel corso di poco tempo, passando dall'essere un eccellente esponente della fascia media a diventare un concorrente della fascia medio/alta, addirittura dei flagship per i modelli Pro.

E a queste cifre, è chiaro che risulta più difficile ingoiare la pillola di Google, perché nulla vieta di proporre un SoC che sia contemporaneamente indirizzato a soddisfare la filosofia del prodotto e anche in grado di garantire prestazioni perlomeno interessanti.

Invece il Tensor G4, benchmark alla mano, è un passo in avanti davvero minimo rispetto al G3, restando lontanissimo dalle prestazioni garantite da concorrenti di prezzo simile (o inferiore). Inoltre, lo stress test di 3D Mark testimonia come il thermal throttling sia un fattore molto incidente sulle prestazioni, al fine di evitare un surriscaldamento eccessivo del telefono che infatti non va oltre i 45 gradi.

Lo ripetiamo in maniera molto chiara: se non si ha intenzione di usare il Pixel 9 in ambiti molto impegnativi a livello prestazionale (leggi videogiochi pesanti), allora si può tranquillamente passare oltre e farsene serenamente una ragione.

Il grafico dello stress test di 3D Mark mostra evidentemente il thermal throttling
Il grafico dello stress test di 3D Mark mostra evidentemente il thermal throttling

Ma mettendo lo smartphone di Google alla frusta con titoli tecnicamente robusti emergono presto limiti difficili da digerire per un telefono con questo prezzo uscito nella seconda metà del 2024. Sappiamo che l'intenzione del colosso americano già con la prossima generazione di Tensor è di smarcarsi del tutto da Samsung, realizzando totalmente in proprio la progettazione del G5: c'è da sperare quindi che questa possa essere l'occasione per dare agli utenti interessati anche alle prestazioni qualcosa di più adeguato alla cifra che sono chiamati a spendere.

Esperienza d'uso

Si è molto discusso dell'integrazione dell'intelligenza artificiale non solo negli smartphone di Google, ma in generale per una tendenza destinata a coinvolgere l'intero mercato. Nel caso specifico dei Pixel, che da anni sono in prima linea in tal senso proprio a partire dalla presenza di SoC pensati appositamente per questo, ogni anno c'è qualche novità che espande i confini dell'integrazione dell'IA. Una buona fetta di queste nuove capacità sono applicate all'ambito fotografico, che già in passato aveva visto una sempre più importante integrazione in tale direzione.

Ottima la luminosità del nuovo display che permette la sua leggibilità in qualsiasi condizione di luce
Ottima la luminosità del nuovo display che permette la sua leggibilità in qualsiasi condizione di luce

Ovviamente un attore principale è Gemini, il nuovo assistente "rinforzato" dall'intelligenza artificiale che offre un'esperienza un po' acerba ma già interessante, destinata senza dubbio a migliorare ulteriormente in futuro. Non si tratta però di un'esclusiva di Pixel, perché al contrario l'apposita app è possibile utilizzarla su molti altri smartphone Android, e addirittura su iPhone. Al momento inoltre c'è una convivenza poco comprensibile con il precedente Assistente Google, ma probabilmente si tratta di una fase di passaggio e di transizione verso il solo Gemini.

C'è da dire però che alcune funzioni, anche molto interessanti, sono per il momento limitate a mercati specifici o all'inglese, riducendo inevitabilmente l'appeal sul pubblico attualmente non coinvolto, come quello italiano. Per esempio Pixel Studio, lo strumento che sfrutta l'IA generativa per dare vita ad immagini partendo da richieste testuali dell'utente, è accessibile solo in inglese e solamente negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, in Australia, in India, in Irlanda, a Singapore e in Malaysia.

Discorso analogo per Call Notes, che permette di registrare e trascrivere i contenuti delle telefonate creando anche liste o appuntamenti in automatico, o il riassunto delle condizioni meteo nell'app dedicata.

Ma anche altri servizi non necessariamente legati all'intelligenza artificiale sono limitati a specifici mercati: è ad esempio il caso di Satellite SOS, l'utilissima funzione che permette di usare i satelliti in assenza di connessione telefonica o wi-fi per richieste di aiuto. Per il momento, anche questa funziona solo negli Stati Uniti.

Usare il Google Pixel 9 è un grande piacere per l'esperienza Android pulita
Usare il Google Pixel 9 è un grande piacere per l'esperienza Android pulita

Diventa quindi chiaro come l'offerta complessiva della serie Pixel 9 venga intaccata da queste rinunce a cui sono costretti gli utenti di molti Paesi, a maggior ragione tenendo conto di come Google non abbia fornito una tempistica nemmeno vaga e generica sul coinvolgimento di altri territori. Insomma, la "Pixel Experience" completa al 100% è al momento per molti, ma non per tutti.

Meno problematica a nostro modo di vedere la scelta di anticipare l'uscita sul mercato e di rinunciare quindi alla funzione di mostrare per primi la nuova versione di Android. A differenza dei predecessori infatti, i Pixel 9 non escono con l'ultima revisione del software di sistema, ovvero Android 15, bensì ancora con Android 14.

Evidentemente i tempi non erano ancora maturi, ma in realtà ciò non comporta alcuna rinuncia particolare per chi sceglierà di comprare uno dei nuovi smartphone di Google: il supporto è infatti garantito per 7 anni, non per 7 aggiornamenti, quindi semplicemente appena Android 15 sarà disponibile i Pixel 9 saranno tra i primi a ricevere l'update. In ogni caso c'è da tenere conto che ci sono comunque delle modifiche e integrazioni realizzate ad hoc per supportare le funzioni esclusive dei Pixel 9 e soprattutto Android 15 non porterà novità enormi o differenze sostanziali, motivo per cui l'esperienza non subirà cambiamenti significativi anche post aggiornamento.

Il rivestimento in vetro della parte posteriore, trattiene moltissimo le impronte
Il rivestimento in vetro della parte posteriore, trattiene moltissimo le impronte

Il prezzo infine, che è fissato a 899€ per la versione da 128 GB e 999€ per quella da 256 GB; all'interno delle promozioni di lancio c'è la possibilità di ottenere la versione maggiore al prezzo di quella da 128 GB, quindi con uno sconto di 100€, fino al 5 settembre. Inoltre dallo store ufficiale Google vengono accettate permute piuttosto generose, permettendo così di abbattere ulteriormente il prezzo finale.
Restando strettamente legati al listino però, come già detto si registra un aumento di 100€ rispetto al Pixel 8, a nostro modo di vedere non pienamente giustificato.

In conclusione, nell'analisi completa dell'intera proposta dei nuovi Pixel, usando il Pixel 9 è legittimo chiedersi: perché spendere di più? Perché scegliere i modelli Pro rispetto a quello liscio? Allo stato attuale non abbiamo trovato grandissime risposte, a meno di aver assoluto bisogno di uno schermo più grande come quello del Pro XL: il Pixel 9 garantisce un'esperienza quasi identica al modello Pro, le differenze sono modeste e in linea di massima i limiti prestazionali del Tensor G4 sono più "accettabili" su uno smartphone posizionato a 899€ rispetto ai 1099€ richiesti dal Pro più piccolino che finisce per metterlo in competizione con alternative molto più dotate a livello puramente tecnico.

Conclusioni

Prezzo 899 €

Multiplayer.it

8.5

Nel contesto della nuova configurazione della serie Pixel 9, il modello di ingresso ci sembra quello più a fuoco nel rapporto qualità/prezzo: buona parte delle funzioni e delle capacità sono infatti analoghe a quelle delle versioni Pro, e le differenze più significative sono legate all'assenza del teleobiettivo e allo schermo che può contare su una risoluzione inferiore e non possiede la tecnologia LTPO. Ma si tratta di aspetti oggettivamente non essenziali per buona parte dei potenziali utenti del nuovo smartphone di Google, che continua a presentare un approccio al mercato piuttosto originale, lasciando da parte la rincorsa alla potenza bruta preferendogli un'esperienza ottimizzata sotto ogni aspetto, fluida e piacevole a tuttotondo. Certamente il progresso rispetto al Pixel 8 non è particolarmente tangibile e il listino è un po' troppo alto al netto di sconti e promozioni; inoltre parecchie delle novità legate all'IA sono poco rilevanti o non sono semplicemente disponibili in Italia, completando il quadro di uno smartphone con grandi qualità, ma che probabilmente diventerà più interessante nei mesi a venire.

PRO

  • L'esperienza d'uso dei Pixel è sempre eccellente
  • Schermo luminosissimo e di ottima qualità
  • 7 anni di aggiornamenti

CONTRO

  • Le funzioni IA sono ancora acerbe in diversi casi
  • Parecchie novità non sono al momento disponibili sul mercato italiano o sono solo in inglese
  • SoC dalle prestazioni modeste