Non capita spesso che un prototipo nato in poche ore durante una game jam diventi un gioco fatto e finito. Haste: Broken Worlds, però, è una piacevolissima eccezione, vista la viralità raggiunta dal suo prototipo quando è stato messo sui canali social del suo sviluppatore, Landfall.
Ora gli autori di Content Warning hanno rilasciato un'esperienza completa con tanto di protagonista, storia, progressione e, qui è il suo bello, un gameplay a tutta velocità. L'impostazione è quella di un roguelite molto permissivo, visto che l'intera esperienza è divisa in capitoli e che se si muore durante uno di essi c'è solo quello da ricominciare e non tutti i precedenti.
Ogni capitolo del gioco, quindi, si comporta come un piccolo roguelite a sé stante generato proceduralmente: ha una serie di livelli, mercanti e incontri uno di seguito all'altro, con qualche possibilità di scelta, e un boss alla fine. I livelli che compongono ogni capitolo non sono mai gli stessi, cosa che rende l'apprendimento più difficile visto il numero limitato di vite.
Tutti i modi in cui il gioco vi fa sentire di stare andando velocissimi, poi, dovrebbero finire al più presto sui tavoli dei dirigenti del Sonic Team perché il riccio blu, soprattutto dopo le sue ultime avventure in 3D, avrebbe molto da imparare da Haste: Broken Worlds.
Semplice ed efficace
Il punto di forza principale di Haste è la sua semplicità. All'inizio di ogni livello la protagonista, Zoe, corre velocissima senza alcun input del giocatore: chi è ai comandi deve solo girare a destra e sinistra e premere A (o X) per farle raggiungere prima il terreno. Una volta imboccata una rampa, infatti, Zoe inizierà a planare evitando gli ostacoli, ma perdendo velocità: rallentare troppo significa morire perché a inseguirla c'è un'onda che sta facendo collassare il livello su cui si trova.
Atterrare su una parte in discesa dell'ambiente le farà guadagnare velocità, giungere su una pendenza sfavorevole gliela farà perdere. Con il tempo sono poi disponibili nuovi strumenti, come una cappa per planare più lontano o un rampino, che diventano sempre più utili all'aumentare della difficoltà.
Nel vostro viaggio incontrerete una serie di alleati che vi daranno potenziamenti e vi venderanno oggetti sia dentro sia fuori da ciascuna run. Il gioco si compone di dieci Frammenti, ciascuno dei quali ha una media di una dozzina di livelli e che si conclude con un boss. Colpire elementi dello scenario vi toglierà punti salute terminati i quali perderete una vita. Finite le vite dovrete ricominciare quel frammento.
Questo sistema mitiga una buona quantità della frustrazione tipica del genere e accorcia di netto le sessioni medie. Il problema principale, però, è che ci sono due momenti (dopo il secondo Frammento e dopo il settimo) in cui la difficoltà ha un picco inaspettato e parecchio frustrante. Chi si è fatto conquistare dal gioco fino a quel momento, insistendo, supererà queste barriere; i dubbiosi, invece, potrebbero incagliarsi, visto che dipende tutto dalla generazione procedurale dei livelli
Non ci sono due corse uguali in Haste e questa è sia una benedizione sia una maledizione perché, da un lato, non si possono imparare schemi o circuiti (quindi migliorare è solo una questione di riflessi e padronanza degli strumenti), dall'altro però l'esperienza non annoia quasi mai, dato che è tutto sempre nuovo.
Progressione, oggetti e frenesia
All'interno di ogni Frammento potrete raccogliere delle scintille, la moneta temporanea che vi permette di acquistare potenziamenti attivi e passivi. Al termine di ogni Frammento (sia quando lo battete, sia quando finiscono le vite) riceverete un po' della valuta generale che serve ad acquistare i potenziamenti più forti (come il rampino) o a migliorare le proprie statistiche (vite, salute, accelerazione) presso uno degli npc.
Haste non vi sommergerà di personaggi, di storie complesse o di sottotrame da decifrare, è un gioco per andare veloce e basta, e gli sviluppatori lo sanno. È anche un gioco stancante: non siamo riusciti a provarlo quasi mai per più di un'ora di fila perché richiede veramente molta concentrazione, anche se si devono premere praticamente solo due bottoni.
Migliore è l'atterraggio a ogni salto, maggiore è la velocità guadagnata, più si riesce a rimanere lontano dall'onda distruttrice che insegue Zoe. Poi ci sono le rocce, i tronchi, raggi laser, magma, meduse di energia assassina e tutta una coorte di altre strutture folli disegnate per farvi fuori. Ogni livello è generato proceduralmente con un sistema che combina tutti questi elementi, la morfologia del terreno e il posizionamento delle scintille per creare l'esperienza di corsa videoludica più frenetica degli ultimi anni.
Purtroppo, i boss non sono memorabili come il resto del gioco ed essendo solo 4 li incontrerete di nuovo, modificati e più difficili. Ci è dispiaciuto che il team non sia riuscito a inventarsene di più, perché faticare per arrivare in fondo a un livello e ritrovarsi davanti lo stesso nemico, ma reso artificialmente più difficile solo per riempire un posto ci ha lasciato un po' perplessi.
Un gioco a tutta velocità, infine, è tanto efficace nel suo impatto quanto la sua colonna sonora, e Haste non delude affatto. L'EDM più spinto si alterna a ritmi acidi, a tratti house, passando per melodie asciutte ma che, come si dice in gergo, "spingono fortissimo". Giocare a Haste è un'esperienza che non ammette distrazioni e premia con adrenalina pura, nonostante qualche scivolone nella gestione della difficoltà e nei boss ripetitivi.
Conclusioni
Haste è il gioco per andare veloci. I colori forti, la musica incalzante, i paesaggi pieni di ostacoli e il sistema di accelerazione sono un concentrato di adrenalina di cui diventa difficile fare a meno se siete alla ricerca di un'esperienza videoludica estremamente stimolante. A dare fastidio ci sono due picchi di difficoltà non lineari che costringono al grind e una poca varietà in fatto di boss, ma il sistema quasi roguelite, le migliorie che arrivano un passo alla volta e l'ottima generazione procedurale di livelli sempre diversi fanno del titolo Landfall l'ultima frontiera della corsa estrema nei videogiochi: caro Sonic Team, prendi nota.
PRO
- Velocità e frenesia sensazionali
- Generazione procedurale ben fatta e sempre diversa
- Colonna sonora "che spinge"
CONTRO
- Due picchi di difficoltà molto fastidiosi
- Poca creatività in fatto di boss