Nello scorso mese di marzo, Hearthstone ha festeggiato i cinque anni di vita trovandosi in una situazione abbastanza particolare. Come accennato qualche giorno fa quando ci siamo chiesti cosa stesse bollendo nel calderone di Blizzard, per il gioco di carte il 2018 non è infatti stato un anno semplice: se da un lato è vero che i numeri di Hearthstone restano sempre importanti, dall'altro la flessione dell'interesse nei suoi confronti è sotto gli occhi di tutti. All'incremento della qualità e del numero dei titoli concorrenti si è infatti affiancato un naturale calo fisiologico, alimentato dal flebile riscontro ottenuto dalle ultime due espansioni La Sfida di Rastakhan e Operazione Apocalisse. Chi si aspettava da questi due set la scintilla necessaria a risvegliare l'attenzione nei confronti di Hearthstone non ha potuto fare altro che prendere atto dell'impantanamento delle acque del meta, rimaste principalmente ferme agli archetipi nati in seguito all'uscita di Boscotetro. Se come da regolamento tutte e tre le espansioni dello scorso anno restano a far parte dello Standard anche nell'Anno del Drago appena iniziato, la decisione di mandare in pensionamento anticipato Genn Mantogrigio e Baku la Mangialune arriva proprio come conseguenza della necessità di rinnovare un meta che ha stancato molti giocatori, intenzionati a tornare in campo proprio con l'uscita de L'Ascesa delle Ombre. Oltre alle novità relative alle sue carte, l'arrivo della nuova espansione ha infatti decretato la fine dei mazzi "odd" e "even", facendo quasi tabula rasa in un meta che si è così ridefinito in questi giorni. Per questa serie di motivi, l'appuntamento con la rotazione del mese di aprile è quest'anno più importante che mai: andiamo a vedere insieme che cosa ci ha riservato il Team 5 di Blizzard.
135 nuove carte
L'idea alla base de L'ascesa delle Ombre è quella di far tornare nel giro dei mazzi Standard alcuni dei personaggi conosciuti nelle espansioni giocate ormai solo in Wild. Ritroviamo quindi figure ben note come quella dell'indimenticabile Dr. Boom, accompagnato da Hagatha, Rafaam e altri tipi loschi. La loro presenza non è però nella stessa forma in cui li abbiamo conosciuti, ma ispirata ai set che li hanno portati in vita: anche se in modo diverso, Boom resta comunque legato alle sue Robobombe, mentre Rafaam riprende dalla Scimmia Dorata l'abilità di trasformare le carte della mano e del mazzo in servitori leggendari, e così via. A quella che è la visione concettuale dietro L'ascesa delle Ombre, Blizzard ha anche affiancato alcune nuove dinamiche che partono dalla presenza dei lacchè, una serie di carte che non possono essere create e che possono essere ottenute solo giocando altre carte presenti nell'espansione. Il costo di ogni lacchè è di un singolo cristallo di mana, e pur trattandosi di servitori 1\1 l'interesse nei loro confronti è dovuto alle abilità che sono in grado di portare in campo. Non tutte potenti allo stesso modo, dobbiamo dirlo, ma al momento comunque adeguate a fare in modo che in molti mazzi si giochino le carte dai quali si ottengono i lacchè, soprattutto tra quelli del ladro. Il motivo è presto detto: oltre a sfruttare le abilità dei lacchè, il costo uno permette infatti a essi di essere ottimi attivatori delle dinamiche combo proprie di questa classe.
Proseguendo nell'elenco delle novità troviamo le cosiddette magie gemelle: quando lanciate, permettono di ottenere nella propria mano una copia esatta (tranne l'abilità magia gemella) di quella originale, giocabile anche in un turno diverso da quello corrente. Una dinamica senza dubbio interessante, in grado di contrapporre al vantaggio offerto dalla possibilità di avere di fatto due copie di un'unica magia la consapevolezza di quello che si trova nella nostra mano da parte dell'avversario, che può così cercare una strategia che gli permetta di gestire la seconda copia. A concludere le novità troviamo i cosiddetti piani, carte legate alle classi di appartenenza dei cattivoni di cui sopra, che si potenziano in ogni turno che passano nella nostra mano. Si tratta forse della meccanica meno sfruttata tra le tre nuove proposte de L'ascesa delle Ombre almeno per il momento, anche se nel meta attuale sono comunque presenti mazzi che ne fanno uso, soprattutto per lo sciamano col Piano di Hagatha. A proposito di meta, almeno per il momento la risposta sembra abbastanza confortante: a parte il vantaggio di cui può godere il token druid, il tier 2 conta attualmente mazzi provenienti da praticamente tutte le classi presenti nel gioco, tra le quali il nuovo bomb warrior che sembra avere le carte in regola per giocarsela nelle prossime settimane col mazzo dedicato a Malfurion come preferenza principale. Se in un primo momento il mago sembrava aver pagato pegno, il dragon mage con Khadgar sembra aver incontrato l'interesse dei giocatori, in quella che è comunque una scena in grado di soddisfare gran parte dei gusti. L'unica classe ad apparire penalizzata è quella del sacerdote, tradizionalmente tra le più difficili per costruire mazzi. Al di là delle singole preferenze, la varietà presente al momento è di sicuro un fattore incoraggiante, in attesa di vedere come andrà ad assestarsi il meta dopo la fase di sperimentazione iniziale.
Avventura in arrivo
Come da tradizione, anche L'ascesa delle Ombre porterà con sé una nuova avventura da vivere confrontandosi con la CPU. Per l'occasione Blizzard ha annunciato di avere novità importanti anche in questo ambito, che però avremo modo di apprezzare solo a maggio. Quello che sappiamo per il momento è che la nuova avventura userà come base di partenza le dinamiche dungeon run già viste in alcune delle precedenti espansioni, affiancate dall'intenzione da parte degli sviluppatori di concedere ai giocatori un maggiore livello di personalizzazione. Il capitolo gratuito in arrivo ci permetterà di fare la conoscenza con il primo dei personaggi introdotti da Blizzard appositamente per Colpo Grosso a Dalaran, dalla quale i giocatori potranno ottenere pacchetti della nuova espansione più un pacchetto dorato e un dorso dopo aver portato a termine tutti e cinque i capitoli. Non avendo ancora avuto la possibilità di toccare con mano l'avventura che accompagna L'ascesa delle Ombre non possiamo fare altro che fidarci delle promesse di Blizzard, visto e considerato che manca ancora circa un mese per vedere il tutto all'opera. Quello che abbiamo potuto invece osservare è il design delle nuove carte, piuttosto in linea con l'altalenante qualità riscontrata nelle espansioni precedenti di Hearthstone: si passa da alcuni disegni molto belli o spiritosi ad artwork un po' meno ispirati, quelli delle carte piano in primis. Apprezzabile la decisione di dare alle carte appartenenti alle singole classi uno stile cromatico che richiami il colore di base, rafforzando così l'identità di ognuna di esse.
Conclusioni
Dopo un 2018 così così, L'ascesa delle Ombre rappresenta per Hearthstone il giusto punto di ripartenza, accantonando finalmente le abusate dinamiche di Genn e Baku per fare spazio ad alcune meccaniche piuttosto interessanti. A questo punto, dobbiamo solo sperare che al valore nell'immediato espresso in questa recensione per L'ascesa delle Ombre, si affianchi nei prossimi mesi anche quello delle altre espansioni, permettendo così a Hearthstone di riscattare con questo 2019 la precedente annata. Il punto di partenza per Blizzard è senza dubbio buono: speriamo che si continui sulla strada intrapresa senza fare passi falsi.
PRO
- Nuove dinamiche interessanti
- Meta al momento piuttosto vario
CONTRO
- Avventura tutta da valutare