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Heaven & Hell: Live and Let Die

Halifax propone questo accattivante RTS, sviluppato dal team tedesco MadCat, nel quale vestiremo i panni di una divinità, alla conquista del maggior numero di anime possibile. Grafica fumettosa e botte da orbi vi aspettano in questa terra desolata. Vi rimane solo da chiedervi se oggi vi sentiti Buoni o Cattivi...

RECENSIONE di La Redazione   —   28/08/2003
Heaven & Hell: Live and Let Die
Heaven & Hell: Live and Let Die

Ti ho già visto da qualche parte?

Giocando a Heaven & Hell non ho potuto fare a meno di rievocare anche solo per un momento uno dei titoli che per me merita gloria perenne. Sto parlando di Black & White, il capolavoro di Peter Molyneux (Lionhead).

Heaven & Hell: Live and Let Die

Ti ho già visto da qualche parte?

In questo gioco (per il quale, tra l'altro, è previsto un sequel) il giocatore era invitato a vestire i panni di una divinità neutrale che mediante il proprio intervento presso gli abitanti dei villaggi da esso controllati acquisiva enormi poteri e mutava di volta in volta il proprio allineamento (passando da buono a cattivo o viceversa). Una condotta retta o malefica influiva sullo scorrere del gioco trasformando il proprio avatar terreno (un gigantesco animale alto quanto un palazzo) in un simpatico cucciolo tenerone e bonaccione o in una belva assetata di sangue. Aumentando così il proprio potere la divinità poteva portare avanti la sua lotta contro gli dei avversari che infestavano di volta in volta i territori della mappa. In un misto fra il concetto del Tamagotchi e lo strategico, B&W rimane probabilmente il miglior titolo nel suo genere, carico di un dinamismo, di una originalità ed una mutevolezza veramente rari in un solo gioco! Un MUST!

Heaven & Hell: Live and Let Die

Ti ho già visto da qualche parte?

Non posso inoltre non citare Black&White Italia, il portale che il network di Multiplayer ospita fra le fila dei propri hosted, dedicato interamente a questo capolavoro.

Il bene contro il male, c'è qualcosa di più semplice?

L'idea alla base del gioco è comune a tutti gli RTS: portare a termine la missione assegnata sconfiggendo totalmente il nemico o raggiungendo obiettivi quali il raggiungimento di un certo livello di risorse o la distruzione di un particolare bersaglio. E fin qui siamo nel più classico dei casi. H&H è ambientato in una terra dominata da due immense e totalitarie forze divine, che nella più classica e banale delle tradizioni, sono proprio il Bene e il Male. L'ambientazione che a prima vista sembrerebbe rievocare panorami di biblica memoria e figure tipiche del Vecchio Testamento in verità non è altro che una fumettosa e simpatica riproduzione di un mondo pacioccoso dove, se non fosse per la presenza delle suddette divinità, tutto scorrerebbe senza problemi. Ma i problemi non tardano a venire, proprio perché il Bene e il Male in persona sono giunti alla conclusione che questo pianeta così tranquillo e spensierato non possa continuare a vivere ignaro della presenza di cotanta divina potenza. L'obiettivo delle due fazioni è pressoché identico: accaparrare il maggior numero di anime e portare il maggior numero di umani alla propria causa. Non potendo agire direttamente sulla volontà dei vostri sudditi vi sarà data la possibilità di addestrare speciali figure, i profeti, partendo dai sudditi che già dimostrano devozione nei vostri confronti. Non si tratta di una trasformazione definitiva: se l'esito negativo di un combattimento o una condotta non incline al vostro allineamento faranno perdere la fede ad un profeta questo non morirà ma tornerà umano e molto probabilmente passerà al vostro avversario. La vostra ricchezza spirituale è indicata dal livello di mana, tramite il quale potrete realizzare ogni azione sulla terra. L'utilizzo dei poteri divini costa mana, così come la trasformazione dei cittadini in profeti. Una volta fatta la conoscenza col primo profeta imparerete ben presto a dosarne i poteri. Tramite esso vi sarà possibile iniziare la conversione degli abitanti del villaggio attirando dapprima la loro attenzione con trucchetti e giochi di prestigio o con qualche manifestazione divina per poi passare alla vera e propria predicazione che tramuterà i vostri sforzi in vere e proprie conversioni. Ogni cittadino vive una vita indipendente dagli altri e possiede una barra che indica il livello di fede raggiunta nei confronti delle due fazioni. Raggiunto un buon livello vi basterà indurre il vostro profeta a predicare al centro della città ben vedere i vostri sforzi tramutarsi in risultati. Un cittadino convertito si affretterà a raggiungere la propria abitazione e decorarla in vostro onore, così da indicarvi la propria disponibilità ad aiutarvi nella vostra impresa. La costruzione degli edifici è limitata, tutto quello che dovrete fare per aumentare i vostri possedimenti è convertire gli abitanti delle umili casupole alla vostra causa. Una volta convertite tutte le abitazioni di un villaggio vi verrà consegnato il potere totale sulla città. Il passare del tempo farà si che il giorno e la notte si alternino conferendo al panorama innumerevoli tonalità di colore, ma soprattutto donando, all'una o all'aaltra fazione bonus sulle prestazioni (ovviamente il Bene trionferà durante il giorno mentre il Male dilagherà la notte). Ogni profeta può contare su diversi poteri che vi consentiranno ad esempio di costruire strade per aumentare la collaborazione delle vostre città o creare un manipolo di soldati utili nelle azioni di rappresaglia. Proprio per i soldati vale la pena di spendere qualche parola. Nella concezione classica l'RTS si basa su due concetti, vale a dire, la costruzione degli edifici e l'eliminazione fisica degli avversari. In H&H le cose, come già abbiamo vito sono leggermente diverse: se da un lato la costruzione degli edifici da parte del giocatore è limitata a pochissime strutture speciali dall'altro la milizia che vi troverete a guidare nel gioco non vi servirà principalmente per eliminare i vostri avversari. Sì, perché in H&H effettivamente i veri "nemici" disposti sulla mappa si contano proprio sulle dita di una mano, e si tratta per lo più dei pochi profeti avversari. I cittadini fedeli al vostro antagonista invece non sono altro che il traguardo che dovrete conquistare, e non dovrete eliminarli, bensì convertirli! Effettivamente se da un lato i profeti sono corredati dell'apposita barra della fede, che indica quando ancora credano alla vostra causa, dall'altro per i cittadini non è prevista affatto la morte, quanto più la possibilità di passare di continuo da una sponda all'altra (e stiamo parlando di fede, non di gusti…).

Heaven & Hell: Live and Let Die
Heaven & Hell: Live and Let Die

Il gioco sotto la lente.

Ecco allora che si fa sempre più chiaro il quadro generale e scopriamo che H&H in verità ben poco ha in comune con il solito RTS, se non per la modalità di controllo dei personaggi e l'impostazione grafica (a livello di inquadratura e interfaccia di controllo). Più che Warcraft ricorda un po' Black & White (abbasso il capo in segno di religioso rispetto per il capolavoro citato). Detto questo non si può non passare ad un'analisi più attenta del gioco, capendo cosa offre veramente al giocatore un titolo del genere e su quale piatto viene offerta la portata. La possibilità di scegliere se seguire le campagne proposte o di scegliere uno scenario singolo aprono due strade differenti e due differenti esperienze di gioco, perché se da un lato la storia e le sue evoluzioni, anche se non particolarmente esorbitanti, offrono una certa varietà dall'altro lo scenario singolo o la mappa generata casualmente soffrono di una congenita ripetitività, che, al contrario di quanto venga indicato dagli sviluppatori, pare stroncare la longevità del titolo. Questo fatto probabilmente è legato alla limitatissima gamma evolutiva che il gioco presenta. In H&H non è prevista la produzione di unità speciali legata alla costruzione di edifici ed upgrade, ma, al massimo, lega l'evocazione di particolari profeti alla presenza di altri. Per questo il gioco in mappa singola, senza l'aiuto di una trama, finisce per risultare estremamente ripetitivo. Controllando un manipolo di profeti limitati ai sette disponibili per ogni fazione l'unica fonte di varietà è rappresentata dal mutare del territorio a seconda delle vostre scelte e alle animazioni dei personaggi (davvero divertenti). Per il resto la routine di gioco deve per forza di cose seguire sempre lo stesso percorso e la libertà di poter scegliere la propria strategia è veramente ridotta a minimi storici. Quando poi raggiungerete un buon livello di fedeltà da parte dei vostri cittadini allora incapperete nella più classica delle bagarre che vi vedrà protagonista in una lotta all'ultima anima con il vostro rivale. Infatti solitamente la mappa si colora rapidamente dei due colori che rappresentano le due fazioni in gioco e arrivati al punto di contatto il caos inizia a dilagare per tutto il territorio rendendo il controllo del gioco davvero difficile. I profeti inizieranno una lenta ed estenuante lotta per la conquista delle città trasformandole in veri e propri campi di battaglia spirituale. La situazione molto spesso degenera in una caotica baraonda tramite la quale si spera di poter portare il maggior numero di anime al proprio servizio in modo da reprimere il tentativo di aggressione nemica.

Heaven & Hell: Live and Let Die
Heaven & Hell: Live and Let Die

Un'ultima occhiata.

Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un prodotto di medio livello. Il motore grafico, decisamente superato garantisce una maggiore portabilità del prodotto, rendendolo affidabile anche su macchine decisamente poco spinte. L'eterno dilemma che divide la critica sull'impiego di motori grafici esorbitanti anche quando la struttura del gioco non lo richieda è però alla base dei miei dubbi a riguardo di questo gioco. Personalmente ritengo di aver visto nella mia carriera di giocatore e redattore una serie interminabile di giochi comparabili con H&H. Al tempo dell'uscita di Age of Empires 2 ad esempio, nonostante mi fossi trovato davanti ad un titolo che per molti versi poteva essere ineccepibilmente considerato un gioiello, criticai la scelta fatta dagli sviluppatori di non aver implementato la possibilità di ruotare la visuale lungo le quattro proiezioni isometriche (per capirci la visuale era unica, inclinata e puntata sempre dallo stesso punto con la stessa angolazione). Questa scelta molto spesso viene applicata per non disorientare il giocatore, il quale, non potendo contare su una rotazione fluida potrebbe trovare fastidiosa un giro della mappa di 90° alla volta. H&H presenta lo stesso limite, ed è un peccato in quanto i modelli degli edifici e dei personaggi, anche se non realizzati con una tecnica esuberante presentano molti particolari, e sarebbe stato divertente poter godere dell'intera visuale. Un discorso a parte va fatto per la rappresentazione dell'acqua che presenta un bug abbastanza fastidioso, caratteristica del quale è principalmente quella di far scomparire interni riquadri di elementi di scena, quali alberi ed edifici , che malauguratamente stagliano il proprio profilo su di essa. Un vero peccato! E' d'obbligo ricordare anche la possibilità di giocare in multiplayer fino ad 8 giocatori contemporaneamente sfruttando connessioni via Internet o LAN.

Heaven & Hell: Live and Let Die
Heaven & Hell: Live and Let Die
Heaven & Hell: Live and Let Die
Heaven & Hell: Live and Let Die

Un'ultima occhiata.

Tirando le somme possiamo dire che H&H se la cava con la sufficienza piena, senza infamia e senza lode. Probabilmente un pubblico non troppo maturo potrebbe apprezzare particolarmente questo titolo, come del resto chiunque voglia tuffarsi a capofitto nell'eterna lotta fra il bene e il male. Cosa certa è che rimane un po' l'amaro in bocca di fronte ad un gioco del genere, che pur presentando qualche spunto innovativo, non ha saputo stupire fuori misura.

    Pro:
  • Grafica fumettosa e carina
  • Tenta di portare una ventata di aria fresca in un genere molto navigato
  • Molto diretto e semplice
    Contro:
  • Alcuni fastidiosi bug legati alla realizzazione dell'acqua
  • Alla lunga è ripetitivo
  • Pochi gli upgrade e le costruzioni

Il panorama degli RTS, si sa, già da tempo soffre di una grave forma di inflazione. A partire dalla metà del decennio scorso, periodo nel quale questo genere iniziò a spopolare, lo strategico in tempo reale ha fagogitatouna fetta consistente del mercato videoludico per PC. Partendo dagli albori, e cioè dal mitico Dune 2, fino ad arrivare ai giorni nostri, passando per la saga di WarCraft, e non dimenticando Age of Empires e Dark Reign, possiamo tranquillamente ripercorrere l'intero cammino evolutivo di questo tipo di giochi. Ora, come è ben noto, già da tempo i videogiochi soffrono di mancanza di originalità; non sono rari per questo i casi di scopiazzature e di contaminazioni da altri generi, come, per altro difficilmente si può incappare, negli ultimi tempi, in un genere innovativo o in un gioco totalmente rivoluzionario. Lo sviluppo del videogioco oramai tende più che altro al potenziamento dei motori grafici e alla crescita in termini di prestazioni, migliorando magari idee fondamentalmente datate e da tempo consolidate. Per questo motivo chi volesse entrare nel campo dello sviluppo di videogiochi deve per forza di cose scontrarsi con questa mera realtà. Heaven & Hell è la prova di quanto sia difficile oggi giorno produrre un titolo competitivo e allo stesso tempo innovativo scegliendo, come campo di battaglia, il genere RTS.