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Hellboy

RECENSIONE di La Redazione   —   27/04/2001
Hellboy
Hellboy

Gli albori delle schede 3D

Giocando ad Hellboy si ha questo "triste" deja-vù... sembra di essere tornati all'epoca delle prime 3DFx. Ma prima degli aspetti tecnici, vediamo in cosa consiste.
Si tratta sostanzialmente di un gioco stile Alone in the dark, ovvero personaggio che si muove in locazioni a telecamera fissa, tra la risoluzione di enigmi e quattro schiaffi con i cattivoni.
Dato che si è capito più o meno il genere salto ai punti nodali: gli enigmi che vi ritroverete a fare sono figli dei cliché delle avventure (basta con le statue che giranoo, bastaaaa!) e più volte vi troverete a procedere per tentativi, più che per intuizioni o deduzioni, e il percorso in alcuni tratti è obbligato.
Il cruccio come dicevo all'inizio è però la grafica decisamente non al passo coi tempi, soprattutto nel dettaglio delle texture (guardate il fuoco 2D negli screenshot e... rabbrividiamo!) che faranno storcere il naso... inoltre la sfortuna di HB è quella di uscire in un periodo dove la visuale in 3a persona ci dona parecchi gioielli di altro stampo, quali Rune, Alice... e compagnia bella.
Vabbé... continuando a camminare col nostro rosso compare prima o poi incappiamo in un dialogo e... anche qui sono dolori d'orecchie. Non so se esistono diverse categorie di doppiatori, ma qui purtroppo sono stati ingaggiati quelli della C2, per usare un paragone calcistico. Ma perché, mi chiedo io, uno zombi qualsiasi parla come una persona normale, per giunta con tono cortese, quando a video ti sta venendo incontro con una spranga in mano...non lo capirò mai.
Anche il protagonista, per quanto buono che sia, non può avere la voce di un pacifico protagonista di soap-opera...diamine è un marcantonio infernale di due metri e passa d'altezza!

Hellboy
Hellboy

Peteeer! Qui si raffredda tutto!

Mi dispiace essere lapidario ma tirando le somme, un gioco consigliato a gli appassionati del fumetto originale (chi?), e che fa notare pesantemente la mancanza di budget nel progetto. Si sente che è stato partorito in fretta e furia, col risultato che abbiamo un gioco che potrebbe andare bene per mettere paura al fratellino minore, che ancora non sa che meraviglie tecniche gli può regalare il suo bel PC. Si può giocare, ma dimenticandosi che esiste qualcosa d'altro... accidenti che peccato però...

M'hanno fatto le corna

Sanremo. Anno 19XX. Nino D'Angelo cantava: "Vaaaai, dove il sole non c'è maaaai, senza scarpe te ne vaaai, addò nisciuno ce stàààà.." Chi avrebbe mai detto che questa è la canzone preferita di Hellboy? Spiegazione: portato nel nostro mondo da un'invocazione dei nazisti, ora Hellboy è stato arruolato nel Dipartimento di investigazione sul paranormale (certo che con la disoccupazione che c'è da noi, fa quasi rabbia che loro più sono malati, e più li assumono...). Il nostro caro Uomo-Diavolo con le corna segate lo mandano sempre nei posti più bui e tenebrosi (il sole non c'è mai), se ne va in giro come mamma-diavolessa l'ha fatto, zoccoli compresi (senza scarpe te ne vai), possibilmente nei cimiteri desolati (addò nisciuno ce stà).
Ecco in breve il plot di questo gioco: un agente del dipartimento, tale Peter Johnson, è stato inviato ad investigare su una misteriosa malattia debilitante in Cecoslovacchia ritenendo che ci fosse dietro lo zampino dei famigerati Nohox Kanis, dei demoni che 700 anni fa tentarono di entrare nel nostro mondo. Dato che Peter tarda a tornare per pranzo (questa me la sono inventata) si pensa bene di mandare qualcuno un po' più grosso, tale Hellboy...Peteeeer, dove seeeei???? Lo scoprirete presto...