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I Tre Regni: Fate of the Dragon

RECENSIONE di La Redazione   —   27/04/2001
Fate of the Dragon: I Tre Regni 2
Fate of the Dragon: I Tre Regni 2
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I Tre Regni: Fate of the Dragon
I Tre Regni: Fate of the Dragon

...per il suo bottino!

Eccoci qua. La prima cosa che salta all'occhio è una certa somiglianza verso un caposaldo del genere, ovvero un certo AoE2, parto di zio Bill. Questo non è affatto male se consideriamo che la fa pescando le idee, ma con rispetto per il detentore del trono. Anche FoTD è di stampo "storico" nel senso che dettagli su personaggi ed eventi realmente accaduti non mancheranno di certo... in tutta onestà, non sempre sono stato a leggermi tutte le intro di ogni missione... ehm... ho qualche difficoltà a ricordarmi che Ming figlio di Ping ha attaccato Sing per fare un dispiacere a Zing che se la faceva con la sorella di Bing, moglie in realtà del rivoltoso Uing. Comunque nota di merito per le ricerche negli archivi e per l'impegno profuso. 
Ciò che ho bene in mente però è una bella grafica, veramente curata e dettagliata, sia per le unità che per gli edifici. Vivamente consigliata la risoluzione video di 1024x768 per gustarsi appieno l'area di gioco, infarcita di costruzioni tipiche e omini dediti al loro lavoro. Lavoro? Abbiamo detto lavoro? Ebbene sì, anche in FoTD c'è la raccolta delle risorse. Ma, è questo è un punto a favore, è leggermente diversa dal solito. Non che improvvisamente ci mettiamo a raccogliere caramelle anziché grano, oppure cucinare ciabatte anziché carne... possiamo però decidere di interagire di più con i lavoratori e le strutture. Vi siete mai chiesti perché quando costruiamo una fattoria dobbiamo sempre e solo ricavarne una risorsa? Giustamente uno pensa: in una fattoria ci sono tante cose. E infatti indirizzando i giapponesini verso l'edificio possiamo decidere di fargli coltivare il grano oppure allevare maiali per la carne, il tutto infinite volte, con un massimo di 5 contadini per fattoria. Così non sarà più un problema l'esubero delle risorse. Inoltre un contadino non sarà obbligato ad esserlo per sempre. Potrà esser viticoltore o cuoco, facendosi assumere al laboratorio di cucina... sempre in base al principio della ripartizione dei ruoli negli edifici. Una bella pensata. Aumenta lo spazio e la praticità.

I Tre Regni: Fate of the Dragon
I Tre Regni: Fate of the Dragon

Mi imbianchi 'sta facciata...

I famosi "upgrade" degli edifici avverranno dall'Accademia, centro nevralgico dello sviluppo della città. A questo proposito devo segnalare una cosa, non tanto spiacevole quanto complicata. Quando alla 4 missione mi sono chiesto: ma perché il mio avversario ha gli arcieri e io no? E perché mi sfonda i tetti delle case con le catapulte mentre io ho solo la scala d'assedio per scavalcare le mura? Cerca che ti ricerca, sonda che ti risponda (non ho avuto il manuale a disposizione) procedevo per tentativi, secondo i canoni classici degli RTS. Ovvero se ti serve un edificio per gli arcieri e non ce l'hai, ti manca un altro edificio a monte. Ebbene, dopo aver costruito tutto l'edificabile, dopo aver upgradato tutto all'accademia il nulla. Solo dopo un po' mi accorgo di un messaggino scritto in minuscolo... praticamente per poter accedere agli edifici avanzati devo nominare un responsabile in capo dell'accademia. Ma porc... detto fatto, ed eccomi sbloccati altri edifici e altri svariati upgrade.

In realtà questo evento inizialmente macchinoso (più che altro uno che non lo sa non ci arriva subito) veniamo a scoprire un'altra caratteristica interessante: le cariche. Ci sono un fottio di onorificenze per i vostri eroi (reclutabili alla taverna, e che possiedono caratteristiche uniche) dal capo della guardia al responsabile del controllo della produzione di grano... ogni titolo possibile per la vostra città. Non vi spaventate action-man che non siete altro, non è un gestionale! Questo lo escludo. Però per far fruttare bene l'economia e far girare il tutto a vostro favore (vedi prevalere sul nemico e schiacciarlo a suon di mazzate) vi occorre quel minimo di sale in zucca per far quadrare un attimino le cose. E ci saranno anche le calamità a bruciarvi il codino...quindi costruiamo un temio e creiamo un culto di adorazione degli dei, che conviene..spesso annate di carestia possono essere affrontate solo con un buon occhio degli inquilini del piano di sopra.

...e mi allisci 'ste katane!

Veniamo alle mani. No, che avete capito... non sono un provocatore e non ce l'ho con nessuno... semplicemente arriviamo al clou del gioco... le mazzate. Un solo imperativo: il nemico va schiacciato, checché ne dicano i benpensanti di corte. Per farlo avrete a disposizione delle truppe ben guarnite di unità da battaglia tra un omino con spada e scudo, arcieri e picchieri. Oltre agli "eroi" che vi dicevo prima. In più potrete anche allevare cavalli "regalarne" uno a chi vorrete, creando di fatto una cavalleria molto variegata. Sarete Tring Bing Shong, il terribile condottiero dell'armata di arcieri a cavallo? A voi la scelta. Oltre alla carne da macello avrete anche le macchine da guerra (scale d'assedio, carri ariete e catapulte, ma anche altri) per infliggere duri colpi.
E qui ahimé torniamo al triste refrain: ammassa e massacra. Effettivamente la vecchia strategia funziona sempre quindi dotatevi di un bell'esercito prima di affrontare il nemico altrimenti non esiste proprio. Ma proprio proprio. Fortunatamente si possono assegnare i gruppi, per poterli richiamare ad una pressione del tasto numerico corrispondente... altrimenti non si capirebbe molto nel marasma su schermo. Quindi preparatevi ad avanzate rese piuttosto goffe dal continuo susseguirsi di: 1, tasto destro e andate lì, 2, tasto destro e andate lì, 3 tasto destro e andate lì, e via dicendo fino alla roccaforte avversaria.
Il cammino sarà reso interessante per 2 motivi. Un motivo è strettamente legato alla mappa. Immaginate la classica versione in scala ridotta della città e dell'area circostante a sinistra, se vi portate ad una delle estremità magicamente le unità saranno mappate a destra dello schermo, dove risiede la mappa della regione...ossia un territorio di nessuno dove l'unica legge è quella di chi arriva primo ad accaparrarsi i capoluoghi neutrali (che, conquistati, forniscono entrate in più nelle vostre casse). Di fatto un intelligente sistema per rendere più grande l'area di gioco, e per gestire meglio via piantina le cose.
L'altro motivo riguarda il fatto che le vostre truppe si stancano. Essì, marciare con tutto l'armamentario addosso senza neanche un bicchierino di saké e un polpettina di riso nello stomaco può creare qualche problemino... detto fatto, mandiamo un carro dei rifornimenti e stabiliremo un accampamento nella macchia, dove i nostri potranno ristorarsi e prepararsi all'assedio del giorno dopo. Ovviamente immaginatevi gli attacchi ai carri dei rifornimenti per far rimanere a bocca asciutta le truppe avversarie che, indebolite, soccomberanno sotto i nostri colpi! SSSotomaiòr!

I Tre Regni: Fate of the Dragon
I Tre Regni: Fate of the Dragon

Un mandarino coi semi

Gioco non facile questo Fate of the Dragon. Non troppo cervellotico, ma sicuramente non frivolo, e soprattutto altalenante. Ovvero si alterneranno momenti in cui tutto filerà liscio e le cose andranno sempre per il verso giusto, e voi non vi accorgerete che il tempo passa a momenti di totale stasi. Sicuramente un gioco globalmente dai ritmi lunghi. Il tutto reso ancor più longevo dalla presenza di tre grosse campagne (qui non ci sono tre razze, ma tre condottieri). Longevo ma ripetitivo? Forse. Dipende.
Siete maniaci dell'upgrade degli edifici e del massacro immediato? Non fa per voi. Siete pazienti e pensate che la vendetta è un piatto che va gustato freddo? Ne trarrete gioia. Tutto qui...in fondo a me è piaciuto, perché io non amo impazzire dietro a statistiche e flow chart, ma nello stesso tempo mi piace costruire, fare economia, affezionarmi alla città per cui poi dovrò versare il sangue dei miei popolani. Questo in fondo è Fate of the Dragon.

Trema il mandarino...

Cosa spingeva i nobiluomini del medioevo giapponese a farsi appellare così? Forse una sfrenata passione per il gustoso frutto? O forse perché ad un esame medico risultavano imbottiti di vitamina C fino al midollo? Poco male... ciò che importa è che se a quei tempi eri un grande regnante e condottiero ti trattavano come un agrume.
Tutto ciò ci introduce nell'ambientazione di questo Fate of the Dragon, ennesimo (ma non per questo superfluo) strategico in tempo reale, dal look "vecchia scuola" 2D e ambientato appunto nel Giappone della lancia e delle pagode.
Questo è il secondo gioco che mi capita di curare (dopo l'anteprima del futuro Throne of Darkness) e ciò mi fa pensare... forse che i game designer e i programmatori abbiano trovato una nuova e prolifica ambientazione finora poco esplorata e ricca di novità nascoste da troppo tempo al mondo occidentale? Staremo a vedere... ora rasiamoci la testa e attacchiamoci un codino posticcio in testa. Ventaglio in mano clicchiamo sull'eseguibile di FOTD.