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Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente, la recensione del secondo DLC

Arriva a tempo record anche il secondo DLC di Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente. Si vola in Cina per un'avventura più contenuta, ma sempre ben riuscita

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   04/04/2021

Ad un paio di mesi dal primo DLC, tutto dedicato all'Olimpo, arriva anche il secondo contenuto aggiuntivo di Immortals: Fenyx Rising. Il titolo è già un chiaro riferimento al cambio di setting: Miti del Regno d'Oriente ci porta infatti in Cina, riproponendo in parte alcune delle atmosfere e delle problematiche vissute nel plot originale. L'avventura, che vi porterà via tra le cinque e le dieci ore in base a quanto avrete voglia di completare in toto gli eventi, ripercorre gli stessi stilemi dell'originale, a volte arrivando anche ad esagerare e facendo sopraggiungere un certo senso di deja-vú. Entriamo un po' più nel dettaglio nella recensione di Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente.

Dalla Cina con ardore

Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente: l'Isola nel suo splendore
Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente: l'Isola nel suo splendore

Ku è il protagonista predefinito di questa avventura. A differenza di Fenyx, che il giocatore modella a proprio piacimento e di cui decide anche il sesso, Ku ha un aspetto predeterminato dal team di sviluppo. Diversamente dall'originale e dal primo DLC, questo Miti del Regno d'Oriente è realizzato da Ubisoft Chengdu, che ha portato avanti lo sviluppo simultaneamente ai ragazzi di Ubisoft Quebéc.

Risvegliatosi sull'isola di Peng Lai, Ku si ritrova come unico superstite di una qualche forza che ha pietrificato tutti gli altri esseri umani, richiamato da un canto che lo porta al cospetto della dea Nuwa, la creatrice dell'umanità. I due uniranno le forze per riuscire a ricucire lo strappo nel cielo che ha aperto uno squarcio verso il Tian. Se vi sembra di provare uno strano prurito non preoccupatevi, non avete le pulci, semplicemente Miti del Regno d'Oriente rappresenta una riproposizione quasi pedissequa dell'esperienza di Fenyx, traslata però in un ambiente orientale, con un tono meno scanzonato e con una durata ben più che dimezzata.

Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente: Ku si risveglia come unico superstite
Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente: Ku si risveglia come unico superstite

Tutti questi aspetti basterebbero per affossare un qualunque titolo, se non fosse che Immortals Fenyx Rising è talmente delizioso da averci divertiti anche questa volta, contenti di tornare a compiere semplici ma interessanti puzzle, scontrarci con creature mitologiche - orientali ovviamente - e provare a risolvere un danno cosmologico di proporzioni gigantesche.

Quel che purtroppo funziona meno e lascia intendere la diversa capacità narrativa dei due team, è proprio il tono del racconto. Lo scorso dicembre ci siamo emozionati e abbiamo riso a crepapelle, sempre consapevoli della portata del prodotto, ma comunque sorpresi dalla capacità di imbastire quadretti davvero divertenti. Miti del Regno d'Oriente invece risulta molto più blando, limitato nell'ironia e volto a prendersi troppo sul serio, elemento che non abbiamo davvero apprezzato e che ci ha portati a non affezionarci ai protagonisti della vicenda come avremmo voluto, anche a causa della scarsa longevità.

Gameplay invariato

Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente: Ku incontra Nuwa
Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente: Ku incontra Nuwa

Per quel che riguarda il gameplay, Miti del Regno d'Oriente non inventa nulla, al massimo riadatta qualche elemento al cambio di setting, ma lasciando il tutto molto simile a sé stesso, anche nell'approccio e negli eventi.

Durante il vostro giro per l'isola avrete modo di trovare qualche spunto originale, magari un paio di tipologie di puzzle inediti (uno dei quali comunque molto simile al vecchio mosaico) e diverse creature per forza di cose differenti. Quel che però proverete è sempre lo stesso senso di ripetizione, di mancanza di originalità e un cambio di team che sembra aver fatto più male che bene.

Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente: la Cina e le sue atmosfere
Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d'Oriente: la Cina e le sue atmosfere

Il combat system torna nuovamente come fiore all'occhiello della produzione. Mai troppo difficile, neanche alzando a dismisura il livello di difficoltà e mettendoci nuovamente di fronte ad una serie di poteri divini utilizzabili. Questi riprendono gli stilemi del passato, riportando dall'originale anche la possibilità dell'utilizzo dei consumabili, sparita con il primo DLC per motivi di bilanciamento dell'esperienza. Gli avversari, seppur modificati nell'aspetto, rappresentano gli stessi archetipi delle creature che abbiamo già conosciuto, andando a sostituire gorgoni, minotauri, arpie e tutte le altre amenità varie con altre figure che meglio si sposano al cambio di setting. A onor del vero esiste una meccanica totalmente nuova, che altro non è che una classica barra della furia che si caricherà nel corso dei combattimenti e che potrà essere rilasciata potenziando enormemente i nostri poteri divini.

Ku impiegherà pochi minuti per venire in possesso delle sue ali e dei suoi poteri, così da bruciare i tempi e permettere al giocatore di familiarizzare in brevissimo tempo con un gameplay già conosciuto. Questo dettaglio aiuta certamente a digerire una struttura così dannatamente simile al passato, dando libero sfogo all'esplorazione e limitando al minimo indispensabile i tutorial e l'accrescimento delle proprie capacità. Non manca comunque una forgia che si comporta come hub principale e tramite il quale tornare a potenziare la vita, la resistenza, le pozioni e il proprio equipaggiamento, spendendo oggetti e collezionando pietre che sostituiscono quelle della terra ellenica. Nulla di nuovo sotto il sole quindi, con tutto il bene e male che questo dettaglio possa portarsi in dote.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery uPlay, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Multiplayer.it
7.5
Lettori (4)
7.6
Il tuo voto

Miti del Regno d'Oriente non si impegna per modificare nulla, con tutto quel che di bene questo possa significare. Immortals Fenyx Rising resta una delle sorprese più grosse della scorsa stagione. Per questo i ragazzi di Ubisoft Chengdu hanno voluto realizzare il proprio tributo alla Cina senza snaturare l'ottimo lavoro dei colleghi canadesi. Funziona più o meno tutto lì dove siate pronti a vivere una sorta di reskin totale e fortemente ridotto del gioco originale. Purtroppo però non possiamo nascondere che ci saremmo aspettati qualche sorpresa in più, che il mood narrativo rischia di prendersi troppo sul serio e che la realizzazione artistica orientale è meno riuscita e spiazzante di quanto avremmo voluto. Un passatempo tutto sommato divertente per chi avesse ancora voglia di Immortals. Per tutti gli altri un DLC dimenticabile in attesa di scoprire l'ultimo contenuto che verrà pubblicato.

PRO

  • È Immortals e questo basta per essere contenti
  • Le nuove cripte sono sempre ben elaborate
  • Il cambio di setting dona nuova linfa...

CONTRO

  • ...ma è meno impattante di quanto avremmo sperato
  • Il tono più serioso funziona vagamente
  • Breve e sostanzialmente identico all'originale