Dopo sei mesi passati in accesso anticipato, è stato pubblicato in versione completa Killer in the cabin, un gioco in stile Among Us che propone meccaniche più focalizzare sulla sopravvivenza che sui minigiochi.
Vi avevamo già proposto un provato di questo videogame multigiocatore e, oggi, vi offriamo il nostro giudizio finale su un prodotto forse interessante, ma chiaramente non molto fortunato. Ecco la nostra recensione di Killer in the cabin.
Otto sotto una canopia
Partiamo però dal principio, per coloro che non conoscono Killer in the cabin. Parliamo di un gioco multigiocatore per un massimo di otto utenti. I protagonisti, dopo un incidente, finiscono in una foresta, dove trovano delle baite abbandonate. Lo scopo del gruppo è quello di sopravvivere fino allo scadere del tempo. C'è però un problema: tra i giocatori c'è un assassino che sfrutterà la situazione per uccidere tutti.
Il killer può usare più metodi per arrivare alla vittoria. Può agire in modo diretto, attaccando con armi come un'accetta, un coltello o un fucile. Può però anche agire in modo meno diretto, ad esempio avvelenando il cibo o l'acqua.
Killer in the cabin è maggiormente focalizzato sulla sopravvivenza rispetto a opere più leggere come il già citato Among Us. I personaggi devono tenere conto della temperatura corporea, della fame, della sete e dell'energia. Ogni partita ha un rapido ciclo notte-giorno e se si sta all'esterno mentre fa freddo si congela. Inoltre, bisogna mangiare e bere. Infine, si può riposare dormendo, ma in tal caso si rischia di essere strangolati nel sonno dall'assassino senza poter reagire. Se una sola delle condizioni fisiche va a zero, si inizia a perdere salute e infine si muore.
I giocatori devono girare per la mappa alla ricerca di biscotti per nutrirsi o ingredienti per preparare del cibo nella baita principale. Le risorse sono poche e sono sparpagliate, quindi è necessario agire in modo coordinato, dividendosi per cercare in modo più rapido quello che serve, ma dando così la possibilità all'assassino di eliminarci più facilmente.
Cooperazione
Il focus del gioco è la cooperazione verbale. La chat vocale è attiva e obbligatoria. Se non si parla, non si può dire agli altri giocatori quali risorse abbiamo a disposizione e di cosa abbiamo bisogno per sopravvivere. L'idea di base di Killer in the Cabin è che, parlando, si deve per forza dare all'assassino informazioni che lo aiutano a decidere come attaccare i sopravvissuti.
Si può anche votare contro altri giocatori, per eliminarli, ma fino alla fine del tempo di gioco non è possibile sapere se l'assassino è morto. Il killer può vincere anche da morto, se gli altri giocatori non sopravvivono o non decidono tramite voto che, a loro parere, l'assassino è già morto.
Il problema di questo sistema è che crolla completamente se non si comunica in modo efficace. Si rischia di girare a vuoto nella mappa, senza sapere se una certa area è già stata esplorata, senza riuscire a fare alcunché d'interessante. Vi sono anche alcune attività che sono gestibili solo in due, come l'esplorazione di un'isoletta da raggiungere con una zattera.
Inoltre, vi è sempre il limite della barriera linguistica. Se non si parla in inglese, non si può sperare di portare a termine una partita veramente soddisfacente. Anche per questo, suggeriamo Killer in the cabin solamente a quei giocatori che sanno di poter radunare un gruppo di 6-8 amici per giocare tramite sessioni private. Fortunatamente, Killer in the cabin costa solo 3,99€, quindi l'investimento è veramente minimo.
Inoltre, fate conto che il numero di giocatori attivi - secondo i dati di SteamDB - è veramente minimo. Parliamo di una trentina di utenti al massimo in questo periodo. Anche noi, durante le nostre prove, abbiamo fatto grande fatica a trovare qualcuno di disponibile.
Gli sviluppatori hanno aggiunto i bot, mancanti all'inizio dell'accesso anticipato. Questi però non sono particolarmente intelligenti, visto che non sono in grado di nutrirsi, si bloccano facilmente in certi punti e, se uno di essi è un assassino, inizierà dopo non molto ad attaccare con un'arma senza sosta, con un'energia e una precisione inaspettata.
Problemi
Killer in the cabin è ovviamente uno dei molti emuli di Among Us, nati in risposta al successo d'Innersloth e l'impressione è che abbia tentato la fortuna investendo il minimo necessario. Si tratta di un progetto dai bassi valori produttivi e si nota dal comparto tecnico. Non aspettatevi un gioco graficamente soddisfacente, con animazioni raffinate.
Il vero problema però è che offre veramente pochi contenuti. C'è una sola mappa e nel giro di poche partite questa ha esaurito ogni novità. Si vedrà se il team supporterà il gioco, ma considerando lo scarso successo capiremmo benissimo se così non fosse. Nei mesi di accesso anticipato, inoltre, gli aggiornamenti non hanno certo rivoluzionato il gioco.
Segnaliamo anche che abbiamo incontrato qualche piccolo bug, come un blocco dei comandi che ha reso impossibile interagire con gli oggetti e quindi ha in pratica significato il game over.
Conclusioni
Killer in the cabin è un mix tra Among Us e un survival. Risulta interessante per qualche partita, soprattutto se avete un gruppo di amici pronti a investire 4 euro a testa. Se siete però in cerca di un'esperienza multigiocatore da provare con degli sconosciuti, potreste ritrovarvi impossibilitati anche solo ad avviare una sessione, a causa della mancanza di utenti online e di una possibile barriera linguistica.
PRO
- Costa 3,99€
CONTRO
- Pochissimi contenuti
- Non ha una community attiva