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Lone Fungus, la recensione del metroidvania fungino sviluppato da una sola persona

Un fungo con una missione: riportare in vita i suoi simili scomparsi. Riuscirà a far rivivere la sua stirpe?

Lone Fungus, la recensione del metroidvania fungino sviluppato da una sola persona
RECENSIONE di Giulia Martino   —   08/04/2023

Dopo un anno in accesso anticipato su Steam, il simpatico Greencap creato dallo sviluppatore svedese Basti è pronto a mostrarsi al pubblico nella sua versione 1.0. Che ci sia una vera e propria ascesa nella rappresentazione dei funghi nei videogiochi è indubbio, ma in poche occasioni è capitato di trovare un fungo protagonista di un'avventura videoludica. Abbiamo quindi giocato con molto interesse a Lone Fungus, metroidvania nato grazie a una campagna Kickstarter di successo e autopubblicato su Steam dal suo sviluppatore.

La storia di Lone Fungus è quella di una passione che si trasforma in un lavoro: dopo essersi dedicato a creare videogiochi in maniera amatoriale durante l'adolescenza, Basti si è dedicato alla musica e alle arti visive in età adulta, per poi avere l'idea di buttarsi sullo sviluppo di un metroidvania nel dicembre 2019. Ora Greencap è diventato grande ed è pronto a inserirsi sul mercato dopo essersi giovato dei consigli di sostenitori e acquirenti della versione in accesso anticipato, forte di meccaniche di esplorazione molto efficaci nel creare dinamismo e divertimento, mentre il tallone d'Achille della produzione è senz'altro un design visivo non entusiasmante, sia per i nemici, sia per le ambientazioni.

Vi raccontiamo la nostra esperienza fungina nella recensione di Lone Fungus.

Un fungo solo al comando

Equipaggiare magie diverse porterà Greencap a cambiare il colore e l'apparenza del suo cappello
Equipaggiare magie diverse porterà Greencap a cambiare il colore e l'apparenza del suo cappello

Per chi ben conosce il magico mondo dei funghi è indubbiamente straniante trovarsi ad avere a che fare con un funghetto solitario, ma la presenza di Greencap come unico micete ancora in vita nel suo mondo di fantasia è pienamente giustificata dal punto di vista narrativo. L'ultimo esponente del più enigmatico tra i Regni della natura deve raggiungere la sommità del mondo per rigenerare i suoi simili, con l'aiuto di statue fungine parlanti che gli offrono indizi su come proseguire. Le statue sono visivamente ispirate alle misteriose pietre-fungo maya, manufatti davvero singolari dotati, secondo molti studiosi, di importanza rituale.

Fonte d'ispirazione principale di Basti è stato Hollow Knight, ed è probabile che l'idea di un metroidvania basato sui funghi sia nata attraversando proprio le Caverne Fungine di Nidosacro, dove i miceti conducono una vita basata sulla collaborazione e sulla identificazione in un tutto più grande, al di là dei singoli esponenti del gruppo. In Lone Fungus, su una stele leggiamo che è dovere del campione dei funghi difendere il suo Regno, in quanto base per la vita di tutti gli altri esseri viventi: tuttavia, la modalità di interazione unica con gli animali e vegetali presenti nell'ambientazione - come è logico che sia in questo genere videoludico - è basata sul conflitto. È quindi strana la scelta di un fungo come protagonista di un metroidvania: Greencap ha certamente un design delizioso, ma non sfrutta la ricchezza di messaggi e significati che potrebbero trarsi dall'universo fungino.

Un metroidvania per tutti i gusti

Il design visivo dei nemici è certamente il punto debole di Lone Fungus: palle di fuoco, ingranaggi e mascheroni sono tutt'altro che belli da vedere
Il design visivo dei nemici è certamente il punto debole di Lone Fungus: palle di fuoco, ingranaggi e mascheroni sono tutt'altro che belli da vedere

Rispetto ad altri esponenti del genere, Lone Fungus può porsi come eccellente punto d'entrata per i principianti: lontano dalla difficoltà intransigente di Hollow Knight, il videogioco prodotto da Basti offre ben cinque livelli di difficoltà, di cui uno pienamente customizzabile da parte del giocatore, che può aumentare i punti vita di Greencap, incrementare il numero di piattaforme a disposizione per facilitare l'esplorazione, rendere visibili gli HP dei boss e molto altro ancora. Abbiamo apprezzato molto questa attenzione quasi personale nei confronti del giocatore, presente anche nella modalità Learn, accessibile tramite i tempietti fungini disseminati nella mappa: in questa sezione sono presenti delle stanze "sicure" in cui, senza rischiare il game over, si può fare pratica con i salti sugli spuntoni, i parry e altre meccaniche complesse da padroneggiare, il tutto condito da consigli scritti da Basti.

La mappa è sterminata e il design delle stanze è il vero punto di forza della produzione: lo sviluppatore ha avuto l'ottima idea di inserire un gran numero di quelli che ha chiamato Mushmover, piattaforme di vario genere che "colorano" la navigazione nei livelli fornendo varie possibilità di salto, rimbalzo, frenata o propulsione con la spada. In molti momenti abbiamo trovato Lone Fungus esaltante per le infinite opzioni di esplorazione, anche particolarmente rapida, che sa offrire; questa velocità rende divertente e mai frustrante l'inevitabile backtracking tipico dei metroidvania. Al contempo, l'estensione della mappa e la varietà dei biomi presenti riescono a creare stimoli continui, a patto di non storcere il naso dinanzi a un design artisticamente non sempre ispiratissimo.

Botte da funghi

L'interazione con i nemici è resa spesso imprevedibile dall'assenza di animazioni che anticipano gli attacchi degli avversari presenti in Lone Fungus
L'interazione con i nemici è resa spesso imprevedibile dall'assenza di animazioni che anticipano gli attacchi degli avversari presenti in Lone Fungus

Le armi e le magie di Greencap non sono soltanto strumenti per l'esplorazione, ma anche per il combattimento. Qui arriviamo alla parte realmente debole del lavoro di Basti: il design dei nemici. Bruttini da vedere e poco leggibili nei movimenti - spesso non vi sono animazioni ad anticipare un attacco, creando una spiacevole sensazione di imprevedibilità - non spiccano nemmeno nelle boss fight, in cui ci si trova ad affrontare grossi ingranaggi, mascheroni, farfallone o palle di fuoco con davvero poco da dire, sia dal punto di vista visivo, sia da quello delle meccaniche di combattimento. In sintesi, vi sarebbe stata necessità di procedere a un maggior lavoro su animazioni, estetica e varietà dei nemici nel corso dell'anno di accesso anticipato di Lone Fungus.

Buona la progressione nell'acquisizione delle abilità: non ci si ferma al colpo di spada "base", bensì si acquisiscono nuove mosse e magie che arricchiscono man mano l'esperienza, che si attesta su una durata complessiva di venti e più ore e, nel nostro caso, non è stata funestata da alcun tipo di bug. Simpatica l'idea di far cambiare colore e aspetto del cappello di Greencap a seconda della magia da questo equipaggiata (selezionabile dai tempietti sparsi nella mappa). Inoltre, scovando determinati oggetti o compiendo delle azioni, non necessariamente virtuose (come cadere un gran numero di volte), si sbloccano nuovi funghetti con cui affrontare l'avventura, sostituendo l'iniziale Greencap: il cambiamento è puramente cosmetico, ma si tratta di una gradevole aggiunta per gli appassionati di completismo e di trofei di vario genere. Basti ha anche composto una colonna sonora che non spicca particolarmente, ma fornisce un discreto accompagnamento all'esperienza. Segnaliamo che è al momento assente una traduzione in lingua italiana e i testi sono in lingua inglese.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori (7)
8.7
Il tuo voto

Lone Fungus guarda a Hollow Knight ma non è un clone del capolavoro di Team Cherry: Basti dimostra una ferma volontà di proporre un'esperienza adattabile a qualsiasi livello di abilità, aprendo i metroidvania all'accesso da parte di chi non è esperto nel genere. Il videogioco dello sviluppatore svedese è godibile nell'esplorazione, ma non riesce a spiccare nel combattimento ed è frenata da un design monotono e infelice dei nemici; peccato anche per il fungo protagonista, che si rivela l'ennesimo eroe solitario e di fungino ha ben poco. Consigliamo Lone Fungus a chi cerca un punto d'entrata accessibile al genere; i veterani hanno titoli di qualità maggiore a cui poter rivolgersi.

PRO

  • Difficoltà ampiamente personalizzabile
  • Esplorazione molto divertente
  • Forte senso di progressione e buona gestione delle abilità

CONTRO

  • Non sfruttati gli attributi fungini del protagonista, ed è un vero peccato
  • Nemici bruttini da vedere e poco leggibili nei movimenti
  • Poco intrigante dal punto di vista visivo