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Lust from Beyond, la recensione di un survival horror dalle forti tinte erotiche

La recensione di Lust from Beyond, un survival horror dalle forti tinte erotiche che si ispira alle opere di Lovecraft, Giger e Beksinski

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   14/03/2021

Spesso i videogiochi affrontano l'erotismo in modo pecoreccio e volgare. In particolare i giochi dichiaratamente erotici sembrano sempre volersi proporre come dei surrogati dei film pornografici, come se tra la castità assoluta e la rappresentazione particolareggiata dei rapporti sessuali non ci fossero delle infinite sfumature possibili ed esplorabili. Lust from Beyond si propone invece come un'avventura dichiaratamente erotica, ma desiderosa di affrontare il tema in modo più alto, per così dire, introducendolo in una cornice narrativa che lo magnifichi, anziché svilirlo, come vedremo nel corso della recensione.

Storia

Lust From Beyond 07

Ispirato ai racconti di H.P. Lovecraft e alle opere di H.R. Giger e Zdzislaw Beksinski, Lust from Beyond è ambientato ai nostri giorni e racconta di Victor Holloway, un antiquario affetto da dipendenza dal sesso che decide di curarsi per non compromettere il rapporto con la sua attuale compagna, Lily. Victor è anche oppresso da degli strani sogni, che si riveleranno più reali di quanto potesse mai immaginare e che lo metteranno in contatto con il Culto dell'Estasi, guidato dalla misteriosa Amanda Moon, che gli farà scoprire l'esistenza di Lusst'Ghaa, una dimensione parallela, dominio del dio del piacere lauv'abrarc, i cui abitanti vivono perennemente in preda all'euforia sessuale e spesso provano piacere dal dolore degli altri. Il tutto si traduce in un'avventura horror in cui non mancano momenti sessualmente espliciti, ma tutti ben contestualizzati dal racconto e mai gratuiti o messi tanto per soddisfare il gusto voyeuristico del giocatore, tanto che la storia offre anche un buon crescendo drammatico, che sfocia in uno dei due possibili finali.

Gameplay adventure

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In termini di gameplay Lust from Beyond offre una buona varietà di cose da fare. Sin dai primi capitoli per poter andare avanti il giocatore viene chiamato a risolvere degli enigmi, in realtà mai troppo complicati, che però richiedono di esplorare in lungo e in largo i livelli, come ad esempio trovare alcuni oggetti per completare un ordine per il negozio di Victor o reperire un volantino per poter telefonare a un certo personaggio. In questo senso il gioco è abbastanza netto a livello di design e non dà quasi mai indicazioni precise su dove trovare cosa, tanto che alcuni potrebbero trovarlo a tratti quasi dispersivo. In realtà quella degli sviluppatori ci è sembrata una scelta deliberata, fatta per aumentare la difficoltà del gioco e per dare modo agli utenti di studiare palmo a palmo ogni mappa, dove dettagli nascosti e piccoli segreti non mancano. Un problema vero è però quello della difficoltà di individuare gli oggetti interattivi, che richiedono sostanzialmente di avvicinarsi a ogni cosa visibile per verificare che possa essere utile o meno. Fortunatamente le fasi adventure sono abbastanza tranquille, nel senso che spesso il giocatore viene lasciato libero di muoversi, senza nemici a opprimerlo, quindi si ha tutto il tempo che si vuole.

Con il proseguo del gioco, che in totale abbiamo impiegato poco più di otto ore a completare, anche gli enigmi si evolvono. Ad esempio ottenuta una pistola vengono introdotti dei puzzle dove bisogna sparare a certi elementi dello scenario. Il tutto è studiato abbastanza bene, anche se dobbiamo ammettere che molti potrebbero trovare un po' troppo lento il ritmo generale, nonostante l'accelerazione repentina di alcune sequenze. I momenti peggiori, da questo punto di vista, sono le fasi adventure che si svolgono su Lusst'Ghaa, molto più ripetitive nel design di quelle che si svolgono nel nostro mondo e più incentrate su dei puzzle ambientali non proprio interessanti. Forse si poteva evitare di rendere il mondo dell'estasi un luogo dove bisogna andare in giro a caccia di pezzi di oggetti, ma immaginiamo che così si sarebbe accorciato parecchio il gameplay.

Survival

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Ma Lust from Beyond è anche un survival horror... che purtroppo è anche il suo lato peggiore. Che i nemici di turno siano cultisti assetati di sangue o mostri lussuriosi che vogliono godere facendoci a pezzi, la loro intelligenza artificiale non è comunque sviluppatissima. Sostanzialmente si limitano a cercarci in giro per la mappa e a correrci incontro non appena entriamo nel loro campo visivo, senza stati intermedi. In teoria il gioco prevede un sistema stealth appena abbozzato, che però si limita a permetterci di camminare da rannicchiati per fare meno rumore e non prevede particolari accorgimenti per quanto riguarda la distanza dal nemico o il posizionamento in zone d'ombra o di luce. Comunque sia, presto Victor entra in possesso di armi che introducono anche un sistema di combattimento, purtroppo anch'esso abbozzato e poco soddisfacente. In particolare combattere con il coltello sembra un gioco di fortuna, mentre la pistola dà qualche emozione in più (ma non aspettatevi che Lust from Beyon si trasformi in Doom), soprattutto per via della lentezza della ricarica dell'arma, che obbliga a non sparare all'impazzata. Comunque sia, le fasi in cui ci sono dei nemici da evitare o da eliminare, ambientate nel mondo reale o a Lusst'Ghaa poco importa, sono le meno interessanti dell'intero gioco, perché creano pochissima tensione, soprattutto dopo aver compreso i semplici meccanismi che le regolano.

Grafica

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Dal punto di vista tecnico Lust from Beyond è un buon titolo, nonché realizzato con grande intelligenza. Gli ambienti sono generalmente piccoli, ma pieni di dettagli gustosi, una scelta furba visto che il team di sviluppo non è molto grande. Di solito le aree più vaste e meno particolareggiate sono anche quelle che si attraversano più rapidamente, quindi non si ha molto tempo per osservarle. Un plauso particolare va alla realizzazione del mondo di Lusst'Ghaa, che riesce a trasmettere un forte senso di carnalità distorta, pur essendo un po' ripetitivo nei suoi elementi generali. In sostanza ci troviamo di fronte a un ottimo lavoro da quasi ogni punto di vista. A essere meno convincenti sono i modelli umani, in particolare i volti, fin troppo stock, anche se dignitosi (soprattutto quelli dei personaggi principali). Purtroppo le produzioni indipendenti hanno sempre dei grossi limiti da questo punto di vista, perché mancano delle risorse per accedere alle tecnologie di modellazione più avanzate, spesso costosissime. Lo stesso dicasi per le animazioni, buone ma non eccezionali, a parte quelle delle scene erotiche che sono le più curate.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 16,79 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (20)
7.7
Il tuo voto

Lust from Beyond è un titolo complessivamente riuscito e che ci ha spinti a proseguire nella storia, nonostante la presenza delle sezioni di combattimento, le peggiori del gioco. Anche la lentezza delle fasi adventure non ci è dispiaciuta, da vecchi cultori del genere punta e clicca, ma ammettiamo che qualcuno potrebbe trovarle un po' troppo dispersive nel loro richiedere un'esplorazione dettagliata di ambienti sì piccoli, ma nemmeno troppo quando devi metterti a guardare in ogni angolo per scoprire come andare avanti. Che dire? Se siete tra quelli che vogliono che il gioco gli dica sempre cosa fare, lasciate perdere. Gli altri troveranno una buona avventura, narrativamente interessante. Ovviamente è presente del sesso esplicito, ma quello dovreste averlo già capito leggendo la recensione.

PRO

  • Storia interessante
  • Erotismo di buon gusto in un videogioco?
  • Fasi adventure un po' dispersive ma complessivamente ben realizzate

CONTRO

  • Combattere è uno strazio
  • I nemici non sono molto intelligenti
  • Gli oggetti interattivi non sono immediatamente visibili