Negli ultimi anni ci siamo trovati a parlare su queste pagine di come più volte i vari AO Tennis o Tennis World Tour abbiano provato a risollevare il tennis videoludico da un ingolfo in cui sembra essere finita la rappresentazione di questo antichissimo sport. L'ultimo a provare a catturare la magia di questo sport è però Matchpoint - Tennis Championship, edito da Kalypso Media e sviluppato da Torus Games.
Vediamo però nel dettaglio quanto e se ci ha convinto nella recensione di Matchpoint - Tennis Championship.
Il cuore dell'esperienza ludica di un gioco di tennis è il feeling sui campi. È fondamentale per chi si appresta a sviluppare questi titoli andare a centrare tre punti chiave: la risposta sensoriale degli scambi e della pallina, la differenziazione del rimbalzo rispetto al terreno di gioco e la responsività del tennista ai comandi del giocatore. Su questi tre aspetti dunque, ci siamo basati per la nostra analisi del gameplay. Partendo dal primo punto, è chiaro come Matchpoint mostri una strizzata d'occhio agli esponenti del genere sopracitati.
Il sistema di puntamento della pallina e del colpo non stravolge il genere di appartenenza e si adatta a quanto già visto in altre iterazioni. Anche a livello di feeling, ci troviamo davanti a un sistema rodato e che gli appassionati non avranno difficoltà a ritrovare in breve tempo. In sostanza si colpisce la pallina con la pressione di uno dei 4 tasti assegnati ai colpi (piatto, top spin, pallonetto e smorzata) gestendone la forza (tempo di pressione del tasto) e la direzione (puntamento con levetta analogica). Gli scambi sono intensi e in svariati casi anche divertenti, l'unico problema risulta l'IA, ma di questo avremo modo di parlarne successivamente.
Continuando a prendere in esame i tre aspetti chiave, il secondo è sicuramente un punto dolente. A oggi è difficile capire come, al di là di limiti produttivi e di budget, non ci si riesca a concentrare sul rimbalzo della pallina. La grande differenza tra le superfici di gioco è ciò che permette ai tennisti reali di essere più o meno adatti a un tipo di terreno (Nadal il maestro della terra rossa, Federer o Murray dell'erba, e così via). A oggi questo dettaglio viene solo e accennato nelle produzioni videoludiche dedicate al tennis e non capiamo come mai. Che voi giochiate sulla terra o sul cemento, in Matchpoint non farà molta differenza e questo è un peccato.
Anche il terzo e ultimo punto non convince in Matchpoint - Tennis Championship. Purtroppo, il gioco è funestato da una serie di problematiche tecniche, come le animazioni, l'IA e una stabilità generale molto precaria che vanno a intaccare anche la responsività di alcune azioni in gioco. Questo in alcuni casi ha generato una frustrazione non dovuta a nostri errori che, in esperienze che hanno velleità simulative, deve essere totalmente assente.
Grafica e Tecnica
Abbiamo sottolineato come la componente tecnica sia un problema evidente di Matchpoint - Tennis Championship. Purtroppo l'IA del gioco di Torus Games non è accettabile. I ragazzi del team di sviluppo, hanno concentrato i loro sforzi sulla personalizzazione dello stile di gioco dei tennisti (pochi quelli sotto licenza, a dire il vero), portando l'IA a un estremo incomprensibile. Non solo i protagonisti hanno delle evidenti lacune di animazioni e di "corsa su binari", ma spesso e volentieri è impossibile per chi gioca influenzare la partita con le proprie decisioni. La possibilità messa a disposizione del giocatore di effettuare "volèe" (ci sarebbe da discutere anche su questa scelta) offensive e difensive è infatti inutile e impossibile da attuare. Matchpoint - Tennis Championship consentirà a chi gioca di andare a rete solo ed esclusivamente se l'avversario lo consentirà "chiamando" il giocatore con un colpo smorzato sennò sarà impossibile avvicinarsi alla parte superiore del campo.
Anche a livello grafico il gioco non mostra di certo picchi di eccellenza, anzi. Sia i modelli dei giocatori, che il pubblico, che i campi sono purtroppo molto sotto il livello standard di una produzione similare a quella offerta da Torus Games. Con grande sorpresa, molta differenza si trova tra i volti dei tennisti nei menù (decisamente belli da vedere) e i modelli in gioco (incredibilmente di diversa fattura). Il più grande dubbio poi rimane sulla scelta di evitare una diversificazione del fisico degli atleti che varia solo tra uomo e donna, ma che non cambia tra i diversi tennisti dello stesso genere.
Modalità
Ultimo aspetto da analizzare è l'offerta ludica proposta da Matchpoint. Il titolo Torus Games offre pratica e allenamento, partite veloci online e offline e una modalità carriera. Al di là di quest'ultima però, c'è poco e niente di concretamente soddisfacente. Nella modalità principe vestirete i panni di un giocatore esordiente (creato da voi) che dovrà scalare la vetta della classifica MTC (ATP ndr) per diventare il tennista numero 1 al mondo. Oltre alla pochezza di questa offerta, il problema che abbiamo riscontrato è quello di una carenza eccessiva di licenze. Non solo l'abbigliamento firmato è scarno, ma la totale assenza di tornei ufficiali è totale. La poca profondità in termini di scelte e soluzioni proposte durante l'arco temporale di gioco nella carriera è ingiustificabile, così come l'assenza del doppio. Sorvoliamo poi, sull'assenza dei più celebri tennisti attualmente nel circuito
Conclusioni
Matchpoint - Tennis Championship è un grande vorrei ma non posso. A garantire la sufficienza al titolo di Torus Games è il sistema di gioco che resta rodato nei concetti e sufficientemente malleabile da lasciarsi giocare. Tutto il resto però, è una sequela d'inciampi e cadute di stile che trovano davvero poca spiegazione. Non solo una carenza di contenuti ingiustificabile, ma sopratutto una poca cura al dettaglio che spiazza chi si trova davanti. Ancora una volta dunque, ci troviamo a sperare che il grande ritorno dei giochi di tennis, sia il prossimo.
PRO
- Sistema di gioco malleabile e rodato concettualmente
CONTRO
- Graficamente imbarazzante
- Tecnicamente problematico
- Povero di licenze