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Ninja Gaiden: Master Collection, la recensione

La nostra recensione di Ninja Gaiden: Master Collection, che sancisce il ritorno di Ryu Hayabusa in una versione graficamente aggiornata di una trilogia storica.

RECENSIONE di Alessandra Borgonovo   —   10/06/2021
Ninja Gaiden: Master Collection
Ninja Gaiden: Master Collection
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Ryu Hayabusa è un personaggio che ha bisogno di ben poche presentazioni, proprio come la trilogia di Ninja Gaiden che lo vede protagonista e il franchise di Dead or Alive, nel quale appare di sfuggita, ma restando legato per un motivo o per l'altro a personaggi come Ayane e Kasumi. Chiunque abbia seguito la serie sa che l'ordine dei capitoli va di pari passo con l'indice di gradimento e, più in generale, con la qualità del gioco: il terzo è quello a ragion veduta meno ricordato, o qualora venisse fatto non è certo in termini positivi. Si tratta di una sorta di figlio spurio, slegato dai titoli precedenti e colpevole anche di aver snaturato la trilogia facendo sentire il peso della separazione fra Team Ninja e Tomonobu Itagaki.

Insomma, nove anni fa (otto se si considera Razor's Edge) si è chiusa piuttosto malamente una serie che tanto aveva dato al genere, nonostante le sue stramberie nelle trame e anche qualche difetto qua e là di gameplay, perché comunque non è sempre tutto oro quel che luccica. Speriamo dunque che Ninja Gaiden: Master Collection non sia semplicemente un esercizio di nostalgia ma anche il segno del giusto ritorno di Ryu, fosse anche solo per riparare il torto passato. Scopritelo nella recensione di Ninja Gaiden: Master Collection.

La via del Ninja a 60fps

Due specifiche essenziali da fare prima di entrare nel vivo dell'articolo. Ninja Gaiden: Master Collection propone le versioni più recenti dei rispettivi capitoli, dunque Ninja Gaiden Σ, Ninja Gaiden Σ2 e Ninja Gaiden 3: Razor's Edge. Si tratta di una scelta che potrebbe far storcere il naso ai puristi ma che, alla fine, non va a intaccare i giochi sotto l'aspetto ludico. In secondo luogo, stiamo parlando di una remaster: ciò significa che i tre titoli sono gli stessi che avete già conosciuto, cambiano la risoluzione e il framerate, ovvero 4K a 60fps su PlayStation 5 in retrocompatibilità, dove abbiamo versato lacrime e imprecazioni.

Sapendo però che la console ammiraglia di Sony è ancora merce piuttosto rara, abbiamo fatto qualche prova anche su PlayStation 4 Pro, che conferma i 60fps ma con una risoluzione ferma a 1080p. Inoltre, al di là della patch day one che andrebbe a implementare smembramenti e decapitazioni nei primi due capitoli, va detto che non c'è poi questa grande differenza tra le due versioni: il DualSense non è sfruttato in nessun modo, e se lo è non siamo stati in grado di percepirlo, mentre per quanto riguarda i caricamenti c'è uno scarto di appena un paio di secondi tra PlayStation 5 e PS4 Pro. Se volete dunque acquistare Ninja Gaiden: Master Collection per PS4 Pro, fatelo senza preoccuparvi di eventuali e fin troppo evidenti scarti. La stessa risoluzione, nonostante tutto, lascia un po' a desiderare persino in 4K ma di questo parleremo meglio poi.

La via del Ninja nel 2021

Ninja Gaiden Σ, la prima boss fight non si scorda mai
Ninja Gaiden Σ, la prima boss fight non si scorda mai

Ninja Gaiden è una serie che, escluso il terzo capitolo, ha fatto del combattimento una coreografia feroce e frenetica, dove ogni mossa va calcolata nel dettaglio per evitare di andare incontro alle morti che comunque costelleranno il vostro percorso. Prima di Dark Souls e quando Demon's Souls era ancora troppo di nicchia per contagiare il panorama videoludica come il suo successore, c'era Ninja Gaiden a metterci in riga con il suo gameplay spietato, ma anche imperfetto. Il cosiddetto "priority system", che permetteva a Ryu di puntare un nemico in base a determinate condizioni, valorizzava la sua azione incredibilmente frenetica, sebbene non colpisse sempre nel segno e fosse soprattutto un po' azzoppato da una telecamera (posizionata manualmente dietro le spalle di Ryu) che spesso si metteva di traverso diventando a sua volta uno dei tanti nemici a schermo.

Pur apprezzando la varietà di approcci possibili grazie a un discreto numero di armi, tornare a cozzarci adesso nel 2021 mette in evidenza alcuni difetti su cui forse all'epoca si poteva chiudere un occhio ma ora stonano: dall'inefficacia improvvisa e senza logica di alcune armi da lancio su determinati nemici (frecce esplosive che non esplodono, o quelle di tungsteno che rimbalzano via pur avendo perforato fino a poco prima un carro armato), al fatto che le creature demoniache più grosse siano piuttosto indifferenti ai nostri colpi, rendendo complicato infilare delle combo senza essere interrotti in qualche modo. Un discorso simile si applica ai boss, ovviamente di dimensione umana o poco più grande, che incassano quasi con un sorriso i nostri sforzi e poi ci rifilano un manrovescio che ci fa volare mezzi morti dall'altra parte dell'arena; oppure ci tolgono la gioia del parry, poiché la maggior parte dei loro attacchi spezza la guardia.

Un insieme di imperfezioni che se quattordici anni fa, parlando di Ninja Gaiden Σ, si potevano digerire perché a contornarlo c'era un sistema di combattimento pregevole e nessun vero metro di paragone, oggi balza di più all'occhio: ci spinge inoltre a chiederci se abbia davvero senso riproporre paro paro determinati giochi dopo un lungo lasso di tempo - a maggior ragione considerando che su Xbox l'intera trilogia è retrocompatibile. Ninja Gaiden è senza dubbio un gioco che passo dopo passo alza l'asticella della sfida, soprattutto a difficoltà elevate, da sperimentare nella sua varietà di armi, ninpo e tecniche, e con cui perfezionarsi grazie alle modalità extra; ciononostante, quattordici anni sono tanti e rigiocarlo a distanza di così tanto tempo, in un'edizione volta a limarne un po' l'aspetto estetico e le performance, ci ha messo di fronte un gameplay che nel complesso si difende ancora bene, ma in alcune sue parti mostra il fianco.

La via del Ninja rimasterizzata

Ninja Gaiden Σ2, Rachel e la passione per le armi da fuoco
Ninja Gaiden Σ2, Rachel e la passione per le armi da fuoco

I tre i capitoli di Ninja Gaiden sono figli del loro tempo e nonostante il progressivo miglioramento, gioco dopo gioco, è chiaro che non ci si possa aspettare miracoli. Il lavoro svolto è discreto, specie grazie all'utilizzo del blooming e degli effetti di distorsione che ben si sposano con i 4K e i 60fps, tuttavia si tratta del minimo indispensabile: soprattutto nei filmati di Ninja Gaiden Σ è capitato di poter contare i pixel su alcuni elementi, forse un po' troppo un pugno in un occhio persino per una "semplice" remaster. Essendo il più vecchio del trio, è naturale soffra di più, ma un piccolo sforzo ulteriore si poteva fare per renderlo meno d'impatto - in senso negativo. Nulla da dire per quanto riguarda gli scenari: sono spogli e un po' spartani, però questo è davvero un aspetto sul quale non si poteva intervenire a meno di non trasformare Ninja Gaiden: Master Collection in un ibrido come è stato per NieR: Replicant. Inoltre, la qualità del level design bilancia le ambientazioni ed è comunque la cosa più importante.

Ninja Gaiden Σ2 è quello che brilla di più sotto questo aspetto, sia perché è un'ottima evoluzione del capitolo precedente (con ambientazioni forse un po' più kitsch ma anche più elaborate), sia perché parte da una base maggiormente rifinita: i modelli poligonali dei personaggi emergono in tutta la loro bellezza, valorizzata anche dagli effetti di luce che danno il loro meglio soprattutto quando utilizzate le arti ninpo. Non siamo in grado di dirvi quanto i giochi, primo e secondo, esplodano in un turbine di sangue e smembramenti perché la versione recensita non li prevedeva: saranno disponibili con un patch day one ma abbiamo pochi dubbi in merito al fatto che possano far uscire entrambi a testa alta. Ninja Gaiden 3: Razor's Edge è chiaramente il titolo meno ispirato, tanto nella direzione artistica quanto nel design, però non ne esce del tutto con le ossa rotta sotto il profilo estetico. Tutt'altra cosa è il gameplay ma questo lo sapete già se siete fan di vecchia data; se non lo siete, vi rimandiamo alla recensione linkata a inizio articolo.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store
Multiplayer.it
7.0
Lettori (20)
7.4
Il tuo voto

Ninja Gaiden: Master Collection è una di quelle operazioni nostalgia difficili da valutare. Da un lato abbiamo un gameplay che sa ancora far parlare di sé ma, nel 2021, mostra il fianco ad alcuni difetti che forse a suo tempo potevano essere ignorati; dall'altro il lavoro di rimasterizzazione eccelle lato performance (60fps sia su PS5 sia su PS4 Pro) ma è altalenante su quello estetico. Ninja Gaiden Σ in particolare soffre di una resa a tratti molto sgranata nei filmati, mentre Ninja Gaiden Σ2 e Ninja Gaiden 3: Razor's Edge rendono meglio. Considerato che su Xbox l'intera trilogia è retrocompatibile, e che nel complesso la revisione è discreta ma non sempre sul pezzo, consigliare a occhi chiusi Ninja Gaiden: Master Collection ci riesce difficile. È senza dubbio una trilogia che ha fatto storia, nel bene con i primi due capitoli e nel male con il terzo, ma non la considereremmo un acquisto imprescindibile.

PRO

  • Ninja Gaiden Σ e Ninja Gaiden Σ2 sono due action ancora validi
  • Performance solide a 60fps sia su PS5 sia su PS4 Pro

CONTRO

  • Sul lavoro di modernizzazione è stato fatto il minimo sindacale
  • Alcuni difetti a suo tempo trascurabili, oggi balzano molto più all'occhio