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Parkasaurus: la recensione

La recensione di Parkasaurus, gestionale dedicato ai dinosauri sviluppato da WashBear Studio in esclusiva per PC

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   14/09/2020

Se siete abbastanza adulti da avere avuto modo di vedere al cinema il primo Jurassic Park, l'idea di un parco a tema dedicato ai dinosauri non vi lascerà indifferenti. Magari non pericoloso come quello del film di Steven Spielberg, ma un luogo dove le simpatiche creature se ne stanno tranquille nei loro recinti, indossando all'evenienza anche cappelli buffi per intrattenere i visitatori. La recensione di Parkasaurus che state leggendo vi parla di un gestionale di questo tipo, legato al filone degli zoo tycoon con la presenza dei dinosauri, ma senza prendersi troppo sul serio. A realizzarlo i ragazzi di WashBear Studio, nome dietro il quale si celano due soli membri che con l'aiuto dell'Early Access sono riusciti a realizzare il loro progetto, ormai disponibile nella sua versione completa su Steam. È stato proprio l'interesse suscitato da Parkasaurus sulla piattaforma targata Valve a renderci curiosi di provarlo, cominciando a costruire parchi dove mettere in piedi una fortuna grazie ai nostri amici dinosauri. Volete sapere com'è andata? Continuate a leggere!

Parkasaurus 04

Modalità: dinosauri dallo spazio

Per un gioco come Parkasaurus, il pericolo principale è quello di mettere troppa carne al fuoco per il giocatore, lasciandolo spaesato tra le tante cose da tenere d'occhio nei vari aspetti gestionali. Da questo punto di vista il lavoro di WashBear Studio riesce a porre chi si trova davanti al monitor perfettamente a proprio agio sin dalle prime battute del suo tutorial, dal quale ci vengono fornite le basi per affrontare le due modalità principali di Parkasaurus: la campagna e l'inevitabile sandbox. La prima ci chiama a completare una serie di scenari già definiti, con l'obiettivo di aiutare gli amici dinosauri venuti dallo spazio. I vari livelli sono differenziati soprattutto dal paesaggio sul quale ci troviamo a operare, come nel caso di Toronto dove dobbiamo trovare il modo di costruire il nostro parco dinosauresco nello spazio limitato offerto dai canali della città. C'è poi la missione dove dobbiamo invece costruire una casa ad alcune creature tenute segregate, e così via, andando di volta in volta a soddisfare gli obiettivi del livello che stiamo giocando.

Una volta completato tutto ciò, si può scegliere di dare libero sfogo alla propria fantasia lanciandosi nella modalità sandbox, dove costruire un parco da zero senza dover rincorrere particolari obiettivi. All'inizio della partita si può personalizzare l'esperienza modificando alcuni parametri, per poi lanciarsi a capofitto nella costruzione del parco. Considerando la presenza delle due modalità, Parkasaurus può godere di un'ottima longevità, soprattutto se siete appassionati del genere. Vedere il parco all'opera e i dinosauri muoversi nei propri recinti è infatti un vero piacere. L'unico neo, come stiamo per vedere, è rappresentato da una difficoltà non proprio elevata.

Gameplay: occhio alla cacca!

Il gameplay di Parkasaurus si lega a quello di Theme Park e discendenti, offrendo comunque alcuni spunti interessanti rispetto allo standard. La prima cosa che dobbiamo fare per dare una casa ai nostri dinosauri è costruire un recinto destinato a ospitarli, tenendo presente che ogni specie richiede il proprio habitat. Giocando col livellamento del terreno e la presenza di rocce e vegetazione all'interno dello spazio è così possibile creare un bioma che soddisfi le necessità dell'ospite. In secondo luogo bisogna garantirgli il vitto, andando a vedere se si tratta di un dinosauro erbivoro o carnivoro. A questo punto ci viene in aiuto lo staff del parco, per la precisione i veterinari che si prendono cura delle creature ivi presenti. Oltre alla necessità di dare cibo ai dinosauri, può infatti capitare che essi si ammalino, risultando infettivi nei confronti degli altri se non curati in tempo. La causa della patologia può essere individuata dal colore dei loro escrementi, in base ai quali somministrare una terapia specifica. Per evitare ricadute, però, non bisogna sottovalutare il segnale ricevuto: potrebbe per esempio essere che la quantità di cibo non è adeguata, o il recinto non grande a sufficienza, o ancora il dinosauro potrebbe soffrire di mancanza di privacy. Tutti quante le creature richiedono infatti una porzione di erba alta, o comunque un riparo dove poter dormire e rifugiarsi dalla vista dei visitatori.

Il resto del personale che possiamo assumere nel parco comprende inservienti, addetti alla sicurezza e scienziati. I primi mantengono tutto pulito e riparato, i secondi evitano danni collaterali inflitti da possibili trasgressori, mentre i terzi ci danno la possibilità di accumulare punti scienza, spendibili nell'apposito ramo di ricerca per sbloccare elementi aggiuntivi con cui popolare il parco. Le altre valute presenti in Parkasaurus sono gli immancabili soldi e i cuori, che possiamo accumulare facendo felici i nostri dinosauri. I cuori possono essere spesi in un altro ramo per fornire gingilli ai dinosauri, mentre l'uso combinato dei tre elementi ci permette di acquistare nuove uova con cui popolare il parco. Per farlo bisogna passare anche attraverso un minigioco di scavo, in cui occorre trovare impronte e fossili.

In termini di profondità, insomma, c'è tutto, e Parkasaurus riesce abilmente a metterlo davanti a noi senza farci perdere negli aspetti gestionali del parco. L'unico appunto che ci sentiamo di fare alla fatica di WashBear Studio è l'assenza di un certo livello di difficoltà, che proprio grazie a un buon livello di chiarezza e pulizia si sarebbe potuto osare. Una volta superata la fase più lenta di avviamento del parco, difficilmente vi ritroverete in difficoltà soprattutto dal punto di vista economico: mentre soldi e cuori all'inizio stenteranno un po' ad arrivare, i punti scienza saranno tanti sin dall'inizio. Grazie alla banca presente nel gioco è però possibile tramutarli anche in soldi, rimanendo così sempre con un bel quantitativo di grana nelle tasche senza rischiare di dover chiudere. La scelta di dare ai giocatori un'esperienza rilassata fa probabilmente parte del design di Parkasaurus, ma la possibilità di selezionare anche un livello di sfida più impegnativo non avrebbe di certo guastato.

Parkasaurus 05

La grafica: carini e coccolosi

Come dicevamo nell'introduzione, Parkasaurus è un gioco che non vuole prendere il proprio argomento troppo sul serio. Lo dimostra sin dal primo colpo d'occhio con una grafica accesa nei colori, accompagnata da un numero di poligoni volutamente basso e "giocoso". Ne risulta un design più che gradevole, confortato dalla cura per i dettagli legati agli elementi con cui possiamo decorare il parco. I dinosauri non sono ovviamente esclusi da questa scelta di design, per cui pur essendo perfettamente riconoscibili per la loro specie essi offrono colorazioni particolari, che si inseriscono comunque bene nel contesto generale. Così come la possibilità di fargli indossare speciali cappelli, con cui migliorare alcune statistiche e dare al tutto un tocco di scherzosità in più.

Mentre anche il livello delle animazioni si dimostra più che buono, l'unico difetto in ambito tecnico è rappresentato dalla gestione dei poligoni, che a volte tendono a compenetrarsi. Chi vuole vedere "dal basso" la propria opera può godere anche di una modalità in prima persona, grazie alla quale calarsi tra i sentieri del parco per visitarli con una visuale in soggettiva. In questa modalità possiamo anche usare un fucile per andare eventualmente a sedare i dinosauri che necessitano di essere immobilizzati.

Il sonoro assolve il proprio compito senza particolarità, nel bene e nel male. Mentre giochiamo a Parkasaurus sentiamo nelle nostre cuffie un rumore di sottofondo dovuto alla presenza dei visitatori, che di tanto in tanto si lasciano andare a un urlo di stupore in un modo simile a quello in cui i dinosauri emettono i loro versi. La colonna sonora si inserisce perfettamente nell'atmosfera studiata da WashBear Studio per il gioco, anche se dopo un po' non la sentirete praticamente più. Tra le varie lingue disponibili al momento manca l'italiano, ma non è il caso di disperare: la traduzione è in fase di realizzazione, e dovrebbe arrivare a breve.

Parkasaurus 08

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 10 - 64-Bit
  • CPU: Intel Core i5-4460 3,20 GHz
  • RAM: 16 GB
  • Scheda video: NVIDIA GTX 970

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7 SP1 (64-bit)
  • CPU: X64 Dual Core CPU, 2+ GHz
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: 1GB di RAM

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows 7 SP1 (64-bit)
  • CPU: X64 Quad Core CPU, 3+ GHz
  • RAM: 8 GB
  • Scheda video: 2GB di RAM

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 20,99 €
Multiplayer.it
7.8
Lettori (3)
8.0
Il tuo voto

Con la recensione di Parkasaurus vi abbiamo parlato di un gioco senza dubbio divertente e ben progettato, soprattutto considerando che il team di sviluppo è composto da sole due persone. Il lavoro svolto da WashBear Studio risulta impeccabile sotto tanti punti di vista, regalando potenzialmente ore e ore di divertimento agli amanti del genere tycoon e/o dei dinosauri. Un maggiore livello di sfida avrebbe senza dubbio dato una maggiore spinta in termini di appeal verso i più esperti di gestionali, ma non è detto che giocare in modo rilassato non possa piacere.

PRO

  • Ci sono i dinosauri!
  • Interfaccia intuitiva e funzionale
  • Tanti elementi con cui realizzare il parco

CONTRO

  • Manca un livello di sfida superiore
  • Qualche difetto grafico
  • Risorse bilanciabili in maniera migliore