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Party Animals, la recensione di un party game bestiale

Tra zampate e testate, ci siamo fatti largo nell'animalesco mondo di Party Animals e siamo pronti a raccontarvi tutto in questa recensione.

Party Animals, la recensione di un party game bestiale
RECENSIONE di Mattia Pescitelli   —   15/09/2023

Sin dal suo annuncio, Party Animals ha fatto parlare molto di sé. Un videogioco competitivo a squadre dove bisogna sopraffare gli avversari a forza di calci e pugni, il tutto nella veste di carinissimi animali che non sembrerebbero in grado di fare male nemmeno a una mosca. Ecco, l'associazione più diretta (vuoi per il particolare sistema di fisica, vuoi per le animazioni goffe, vuoi per l'intera idea alla base del gioco) è stata da subito quella con l'amatissimo Gang Beasts, sviluppato da Boneloaf e distribuito da Double Fine nel 2017. Vedendolo, la somiglianza era indubbia e, giocandolo, la sensazione non è passata.

Quindi, il nuovo titolo di Recreate Studios ha molto da dimostrare. È solo un videogioco scopiazzato o c'è effettivamente qualcosa di più sotto al cilindro? Scopriamolo in questa recensione di Party Animals.

Botte da cuccioli

Party Animals: tanta scelta per le proprie serate tra amici
Party Animals: tanta scelta per le proprie serate tra amici

Una cosa che Party Animals sicuramente non fa è dilungarsi in convenevoli. Dopo un breve e simpatico tutorial, eccoci già pronti a finire in un match rapido o a creare la nostra partita. Nel primo caso, il nome parla da sé: si viene catapultati in una partita a caso tra quelle in corso sui server. Nel secondo, invece, abbiamo tutto il tempo di scegliere una tra le tre modalità di gioco (Last Stand, Team Score e Arcade), selezionare una o più mappe, decidere il numero di personaggi gestiti dal computer o gli amici da invitare e scegliere se tenere la partita pubblica o privata (attraverso l'ausilio di una password), oltre a tutta una serie di variabili che è possibile modificare nelle impostazioni della stessa.

A seconda della modalità scelta, l'obiettivo sarà, ovviamente, diverso. Last Stand è una partita fino a quattro squadre da due giocatori l'una dove l'ultimo a rimanere in piedi vince. Team Score è forse la modalità più interessante, perché, a seconda della mappa, l'obiettivo cambia. Le due squadre (di massimo quattro giocatori l'una) devono sfidarsi in tutta una serie di attività particolari, come rifornire di carbone la locomotiva del proprio treno per arrivare prima a destinazione o lanciare con una catapulta barili esplosivi sul campo dell'avversario o, ancora, fare più goal possibili in una strana partita di calcio dove tutto è permesso.

L'ultima modalità, l'Arcade, vi permette di lanciarvi in una vera e propria rissa da bar con gli altri giocatori, ma solo in due mappe, una taverna persa nella tormenta e una stazione abbandonata della metropolitana, ancora percorsa da vagoni lanciati a massima velocità.

Il tutto, ovviamente, è accompagnato dalle folli animazioni e dai movimenti goffi dei teneri (solo in apparenza) contendenti che, se spassosi da vedere in video, diventano tutto un altro paio di maniche quando si ha il controller in mano.

L’incubo della risposta ai comandi

Party Animals: trovarsi sempre online è veramente così indispensabile?
Party Animals: trovarsi sempre online è veramente così indispensabile?

Party Animals è un gioco che punta molto sull'interazione diretta con i propri avversari. Bisogna essere reattivi, pronti a rispondere agli attacchi. Questo è ben evidente, dato che gli sviluppatori hanno dato ai giocatori molti comandi di attacco. Abbiamo il classico pugno, la testata, il calcio, ma anche il pugno in corsa e il calcio volante, per non parlare delle tante armi che è possibile brandire e scagliare contro i nemici. Non manca neanche la possibilità di aggrapparsi a tutte le superfici e di scalarle. Ogni interazione vive grazie al motore fisico proprietario del team di sviluppo, che permette al gioco di apparire così goffo e casuale nei movimenti, il che è un toccasana per le risate (ne farete tante durante le vostre partite, questo è assicurato).

Tuttavia, nonostante il grande impegno a fornire un tale quantitativo di possibilità di approccio, il gioco si perde in un'inezia: la risposta ai comandi. Abbiamo tribolato per ore alla ricerca della possibile causa di questo ritardo tra il nostro segnale di input e la risposta effettiva. Abbiamo provato da tastiera e da controller (Xbox, PlayStation, wireless o con cavo non fa differenza), ma in ogni caso c'era sempre un divario di almeno un secondo tra il comando e l'azione effettivamente riprodotta su schermo. Alla fine, però, abbiamo capito che il problema non era del gioco in sé, ma del server.

Party Animals: i server sono stati il nostro incubo
Party Animals: i server sono stati il nostro incubo

Infatti, per tutta la nostra prova non ci è stato possibile modificare la regione del server, costantemente fissata sul Nord America, nonostante gli svariati riavvi per tentare di passare su quello europeo. Quindi sappiamo che il gioco (avendo giocato il tutorial, unica cosa offline) ha una buona risposta dei comandi, ma l'assenza di un server stabile ci ha precluso di testare con mano come sia effettivamente fare una partita reale, dato che per qualsiasi modalità, anche quella con solo bot o solo giocatori sullo stesso dispositivo, è sempre necessario trovarsi online. Non mettiamo in dubbio che, per il giorno del lancio, questo problema con i server venga risolto del tutto, ma, ora come ora, ci troviamo un po' con le mani legate, perché quello che abbiamo provato funzionava solo in parte, una parte fatta di pugni al vento e salti mal calcolati, divertenti, per carità, ma anche un po' frustranti.

La visuale è tua nemica

Party Animals: il dilemma della visuale libera
Party Animals: il dilemma della visuale libera

Un altro elemento che non può mancare a un videogioco come Party Animals è la possibilità di collegare due o più controller e giocare in compagnia con i propri amici comodamente seduti sullo stesso divano. Qui è presente, ma in una forma un po' "antiquata". Infatti, con grande sorpresa (e non poca delusione), lo schermo viene diviso in più finestre a seconda dei giocatori che si sono uniti alla partita dallo stesso dispositivo di gioco. Cosa ne consegue? Una poco estetica divisione della schermata con bande nere sopra e sotto per far entrare le due (o più) inquadrature nello stesso schermo. "Ma perché?", vi chiederete voi. Domanda legittima alla quale si può rispondere in maniera ancora più legittima: gli sviluppatori hanno deciso di inserire una camera di gioco che si può far ruotare attorno al proprio personaggio per "vedere meglio" la scena. Il risultato è che ognuno può controllare la propria visuale.

Quello che non torna, però, è il motivo, perché in tutto il tempo che abbiamo passato sul gioco non c'è stato un singolo momento che abbia contribuito a giustificare l'implementazione di una camera di gioco liberamente gestibile. Per la maggior parte delle mappe, una semplice camera fissa, che si allontanava e avvicinava a seconda della vicinanza tra i personaggi in gioco, sarebbe stato più che sufficiente. Anzi, preferibile, dato che, spesso e volentieri, la camera viene impallata da oggetti dello scenario che rendono difficilissimo comprendere cosa sta accadendo. Una scelta è pur sempre una scelta, ma non tutte sono azzeccate.

Personalizzazione pazza

Party Animals: tanta, tanta personalizzazione
Party Animals: tanta, tanta personalizzazione

Un altro elemento sul quale gli sviluppatori hanno voluto puntare molto è la personalizzazione. I venti animali sbloccabili sono indiscutibilmente i protagonisti del gioco. Ce n'è veramente per tutti i gusti, anche perché sono presenti tantissime skin tra cui scegliere. Ovviamente, più giocate, più avete modo di sbloccare nuovi animali con cui gettarvi nella mischia. Il tutto funziona con l'ormai classica dinamica dei livelli e della valuta di gioco.

Una cosa che abbiamo apprezzato è il fatto che praticamente tutto (a parte alcune ricompense esclusive per chi preordina il gioco) può essere sbloccato giocando, comprandolo attraverso il negozio interno o pescandolo a caso dal distributore di uova con sorpresa in stile Gashapon. Queste ricompense sono esclusivamente estetiche e non influiscono in alcun modo durante la partita (se far morire dalle risate i vostri avversari con stili opinabili e improbabili non la calcoliamo come arma).

Anche l’occhio vuole la sua parte

Party Animals: visivamente è un piccolo gioiello della tecnica
Party Animals: visivamente è un piccolo gioiello della tecnica

Un videogioco è tante cose, ma è anche un'opera visiva. Quindi, quando si pensa un gioco non bisogna mai dimenticarsi dello stile che gli si vuole attribuire. Riuscire a creare un prodotto talmente calato nella sua parte grafica da risultare quasi naturale alla vista, come se non ci fosse stato altro modo per tradurlo in forma visiva, è un risultato che ogni creatore auspica. Party Animals è il perfetto esempio di questo connubio tra ciò che serve e ciò che fa solo piacere ci sia. Sicuramente, quello di Recreate Studios non è un titolo che necessita di una grafica fuori scala per riuscire nel suo intento, ovvero intrattenere un gruppo di individui con animali antropomorfi scoordinati che si prendono a botte.

Eppure, il team ha voluto creare non solo un titolo visivamente coerente con lo stile del gioco, ma anche, a livello meramente grafico, di grandissimo impatto, il tutto senza il minimo accenno di affaticamento o di cali di fotogrammi (a patto di avere una configurazione abbastanza performante, se si gioca da PC). Senza ombra di dubbio, è uno dei videogiochi del suo genere con grafica 3D più impressionanti da vedere. Questo grazie, soprattutto, a una gestione dell'illuminazione molto accorta e a un lavoro sui materiali non banale, coadiuvato da un sistema di animazioni fluido e "tangibile". La punta di diamante del gioco è, senz'altro, la sua qualità visiva.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Xbox Store
Prezzo 17,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (9)
6.6
Il tuo voto

Party Animals porta sulle sue spalle un macigno difficile da scrollarsi di dosso: il costante richiamo al suo "avversario" Gang Beasts. Il team di Recreate Studios ha fatto di tutto per scostarsi dalla spada di Damocle che pendeva dalla sua testa. E, in parte, ci è riuscito. Il gioco è un toccasana per l'anima, artefice di tutta quella gioia spensierata che si vuole provare quando si fa una partita veloce con gli amici per passare il tempo. Grazie anche al suo aspetto grafico, visivo, artistico e al suo stile già iconico, sarebbe stato uno dei gioielli più preziosi della corona dei party game. Ma per delle stupidaggini, delle scelte discutibili, rimane un diamante grezzo ancora incastonato nella roccia. Tuttavia, è indubbio che il potenziale per un videogioco esplosivo ci sia e sia ancora possibile raggiungere tale obiettivo, se si è disposti a estrarlo e a lavorarlo con cura. Ma, per il momento, resta una risata dolceamara che fa riflettere ancora più a fondo su quanto sia insensato andare alla ricerca della perfezione.

PRO

  • Visivamente impeccabile
  • La quintessenza del divertimento a squadre

CONTRO

  • La scelta di doversi trovare sempre online mina l'esperienza della cooperativa locale
  • Camera di gioco fastidiosa