Gli sparatutto competitivi all'interno di arene si sono codificati in una marea di tipologie diverse, a questo punto, dunque è difficile riconoscere quanto ci possa essere di originale nella struttura ibrida di Project Zero Deaths, protagonista di questa recensione. C'è comunque da dire che il mix di elementi messo insieme da Detis per questo particolare titolo su piattaforme mobile e PC è veramente ben bilanciato e interessante, sebbene su giochi di questo genere ci sia bisogno probabilmente di un monitoraggio a lungo termine per valutare più precisamente il supporto della community e degli sviluppatori. Sono diverse le suggestioni che vengono in mente giocando a Project Zero Deaths e vanno dal buon vecchio Quake a Worms, in dosi e frangenti diversi, considerando anche la distanza che intercorre tra queste eventuali fonti d'ispirazione, ma in ogni caso si tratta di ricordi positivi che emergono da ottime sensazioni.
Dobbiamo premettere che la versione mobile, ovvero quella testata in questa recensione, non è probabilmente quella che brilla maggiormente: sotto il profilo tecnico il gioco è lo stesso visto su PC, complice anche una grafica non propriamente impegnativa per gli hardware attuali, ma il sistema di controllo tradizionale è sicuramente più indicato per un gameplay frenetico come questo, sebbene i comandi a schermo - soluzione sempre piuttosto problematica - siano qui implementati molto meglio che in altre situazioni. Project Zero Deaths è uno sparatutto in 2D che ci piazza all'interno di arene strutturare come livelli da platform game, mettendoci di fronte a varie modalità di gioco a squadre generalmente incentrate sull'eliminazione degli avversari con alcune variazioni sul tema. Ne viene fuori una sorta di shooter 2D a scorrimento multiplayer che, a ben vedere, sembra una sorta di Quake bidimensionale, caratterizzato inoltre da una progressione costante del personaggio.
Nell'arena
Con l'accumulo dei punti esperienza e avanzando di livello diventa possibile sbloccare diverse modalità di gioco che vengono aggiunte alla rotazione standard, rifacendosi alle tipologie tradizionali dello sparatutto: c'è il deathmatch, Bomb Delivery, Capture the Flag, raccolta di anelli e altre varianti più o meno classiche, sempre improntate sullo scontro diretto fra due squadre di giocatori. Il ritmo è estremamente veloce, con respawn a distanza di pochi secondi che ci reimmettono costantemente in partita, mentre il movimento continuo in stile platform rende particolarmente coinvolgente e originale l'azione di gioco. Le arene sono piene di piattaforme, passaggi segreti, trappole ed elementi mobili, influenzati in certi casi anche dalla fisica (alcune parti dello scenario possono essere mosse o incendiate, ad esempio) cosa che movimenta molto l'azione e non affida tutto al solo scontro a fuoco, visto che diventano necessarie sia una certa padronanza dell'uso delle armi che del movimento del personaggio all'interno delle mappe. Ci si trova dunque a correre, saltare, aggrapparsi alle pareti e sparare con le varie armi disseminate per le mappe, cercando di portare a termine diversi obiettivi a seconda della modalità ma in linea di massima di battere la squadra avversaria ostacolando o eliminandone i componenti il più possibile entro il limite di tempo.
L'azione furente e il dinamismo è un po' quello degli FPS competitivi in stile Quake, l'azione a piattaforme ricorda i brawler a scorrimento mentre l'aspetto fumettoso e l'inquadratura 2D riporta alla mente un po' Worms e simili, tutti elementi eclettici ma che concorrono a costruire uno shooter equilibrato e divertente. La gestione del personaggio e la progressione costante costituiscono poi un'ulteriore spinta a proseguire di partita in partita: ogni risultato è utile per portare avanti l'esperienza di gioco, con l'avanzare dei livelli che potenzia il personaggio e le armi a disposizione, sbloccando ulteriori personalizzazioni esclusive. Essendo un free-to-play, è qui ovviamente che si inseriscono le micro-transazioni, con il possibile acquisto delle gemme attraverso il denaro reale. Queste consentono di aprire casse premio particolarmente ricche e, in linea di massima, velocizzare il processo di evoluzione di personaggio e armi, ma bisogna dire che il gioco è perfettamente fruibile evitando di spendere, conquistando i bonus semplicemente con le performance in partita. Il matchmaking, inoltre, sembra anche escludere il fenomeno del pay-to-win, considerando l'equilibrio che si riscontra nell'organizzazione delle partite con giocatori di livello simile. C'è invece da rilevare una certa instabilità nella versione Android testata, con disconnessioni frequenti e lag a volte piuttosto pesante, ma sono elementi che in un gioco ancora in fase di testing (su PC si trova ancora in Accesso Anticipato) possono essere facilmente risolti in corso d'opera.
Conclusioni
L'aspetto non è dei migliori e il primo impatto con l'interfaccia di gestione del personaggio può facilmente far pensare a uno dei tanti free-to-play mangia-soldi, ma c'è qualcosa di ben più sostanzioso dietro a Project Zero Deaths. Nel dinamismo e nella velocità degli scontri ricorda Quake, mentre la costruzione dei livelli/arene in 2D introduce elementi in pieno stile platform che riescono a caratterizzare l'azione in maniera peculiare, fornendo una precisa identità a quello che potrebbe sembrare un semplice shooter competitivo in arena. Infine, la progressione costante fornisce un ottimo stimolo a continuare a giocare, partita dopo partita, sebbene il meccanismo tenda verso le micro-transazioni, pur senza forzare la mano. C'è anche troppo caos e i controlli su piattaforme mobile non sono proprio piacevoli, ma un giro di prova è consigliato e le probabilità di rimanere positivamente coinvolti nel gioco sono piuttosto alte.
PRO
- Buon mix di elementi shooter arena e platform 2D
- Tante armi ben distinte e caratterizzate
- La progressione costante dà assuefazione
CONTRO
- Sistema di controllo con tasti virtuali
- Instabilità generale e disconnessioni in queste prime fasi
- Fin troppo caotico in certi frangenti