Sam, l'enigmista
Il gameplay è quello classico delle avventure “punta e clicca”. Le ambientazioni andranno esplorate ed analizzate, cercando di raccogliere gli oggetti utili alla risoluzione dei molti enigmi proposti. Questi ultimi sono estremamente fantasiosi e bizzarri: capiterà, tanto per citarne uno, di dover forare con la pistola una fetta di formaggio, così da farlo sembrare Emmental e soddisfare i capricci di un prepotente topolino facente capo ad una temibile organizzazione di ratti mafiosi. Purtroppo molti dei puzzle proposti dovranno essere sbrogliati tramite ragionamenti tutto fuorché logici, obbligando il malcapitato ad un numero davvero elevato di tentativi e causando parecchia frustrazione. Poco curata anche la gestione dell'inventario, i cui oggetti contenuti non dovranno mai essere abbinati fra loro per crearne altri.
Molto ben congegnati sono i dialoghi, pungenti e sempre carichi di ironia. L'avviso ai naviganti del giorno è invece legato alla necessaria conoscenza dell'inglese, unica lingua disponibile sia per il parlato che per i sottotitoli ed usata nella sua incarnazione più gerghiale, quasi in slang.
Si è deciso di inserire un paio di sessioni di guida arcade, durante le quali dovremo inseguire alcuni veicoli e fermarli utilizzando la nostra pistola e, al più, un megafono. Purtroppo il mezzo, che accelera in modo automatico, deve essere spostato tramite click del mouse, rendendo l'esperienza complessa. Ci saremmo aspettati, a onor del vero, qualche innovazione in più e l'uso in coppia di Sam e Max, mentre quest'ultimo sarà solo una spalla comica.
La longevità è un punto estremamente delicato da affrontare: le quattro, massimo cinque ore di gioco garantite sono decisamente poche per gli standard a cui siamo abituati. In realtà non deve essere dimenticata la natura seriale di Season 1 e il prezzo a cui ciascun capitolo può essere scaricato direttamente dal sito di Telltale Games: 8,95 dollari, circa 7 euro.
Steve Purcell e Telltale Games
Dietro al ritorno di Sam & Max si celano alcune figure storiche nello sviluppo di avventure grafiche. Steve Purcell è l'inventore di questo bizzarro duo, che ha fatto rivivere anche in alcuni libri illustrati e in una serie animata, e negli anni '90 ha rappresentato quanto di meglio gli studi artistici di LucasArts avessero da proporre, tanto da aver avuto voce in capitolo anche nella creazione dei primi due Monkey Island.
Telltale Games invece è un piccola software house indipendente, i cui membri facevano parte del team che creò lo splendido Grim Fandango.
I nuovi volti di Sam & Max
Tecnicamente Sam & Max: Culture Shock si presenta con una veste tridimensionale piuttosto pulita e cartoonesca. Le strutture e gli oggetti sono stilizzati e caratterizzati da texture con dettagli che sembrano disegnati a mano, davvero molto piacevoli da vedere, mentre i modelli dei personaggi lasciano a desiderare a causa di una eccessiva mancanza di poligoni e di una certa ripetitività.
Pollice sollevato per il sonoro, che vanta musiche jazz azzeccate e il doppiaggio integrale di tutti i dialoghi. Da notare come il gioco sia compresso in un installer di soli 72Mb, sul disco ne occuperà circa 200, e abbia requisiti minimi davvero esigui: basteranno un processore con clockaggio di 1GHz, 256 MB di Ram e e una scheda video con 64MB di Vram.
Conclusioni
Sam & Max tornano dopo una lunghissima attesa e riescono, quasi, a soddisfare le nostre speranze. L'ironia e il tono di ogni singolo dialogo, sempre sospeso tra il serio ed il faceto, strapperanno diversi sorrisi e saranno capaci di appassionarvi come poche volte vi è capitato giocando ad un videogame. Gli enigmi purtroppo, a fronte di una certa originalità, mal si amalgamano alle diverse situazioni, costringendo a diversi tentativi a vuoto, “tanto per provarle tutte”.
Un acquisto obbligato per gli amanti delle avventure grafiche e i nostalgici delle produzioni LucasArts, il cui spirito è rimasto inalterato nonostante la conquista della terza dimensione. Non resta che attendere fiduciosi i prossimi capitoli, in uscita da Gennaio a Maggio 2007.
Pro
- Sam & Max, basta il nome
- Spassoso come pochi
- Costa poco...
- ...e purtroppo dura anche poco
- Gli enigmi sono a tratti poco sensati
- Nessuna innovazione di peso
A volte basta un solo successo e si diventa immortali: è il caso di Sam & Max, che nel lontano 1993 riuscirono a catturare i cuori di molti giocatori nell'avventura grafica Hit the Road, della quale erano i divertenti protagonisti. A volte però, non bastano un cane detective e il suo fidato coniglio con turbe psichiche a convincere qualche impettito producer a provare a dare nuovo lustro ad un brand dal glorioso passato; capita così che si debbano attendere oltre 13 anni e il coraggio di Telltale Games.
Nasce da queste premesse la Season 1 di Sam & Max. Sei capitoli, ciascuno distribuito a due mesi di distanza e completamente indipendente dagli altri. Il primo, oggetto di questa recensione e intitolato Culture Shock, impegnerà i due protagonisti nella caccia al malefico Brady Culture, guru di alcuni video di auto miglioramento, in realtà perfido genio del male con il pallino dell'ipnosi. Come è facile intuire, la trama è alquanto bizzarra e fantasiosa, ricca di apparenti contraddizioni e paradossi.
In realtà proprio il tono e il ritmo della narrazione sono gli aspetti meglio riusciti dell'intera opera: ogni situazione è dissacrante e riesce con la leggerezza di una battuta a mettere a nudo le paure e le nevrosi della società moderna. Il nemico vede tutto tramite l'occhio di una telecamera, come fosse l'ennesimo Grande Fratello, mentre la gente comune si riempe di armi per difendersi da quelle altrui, teme l'arrivo degli alieni e legge il quotidiano del giorno, che titola soddisfatto come il livello di paura della gente sia sceso al grado di ansietà comune.