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Sega Mega Drive Mini, la recensione

Dopo anni passati a concedere licenze a società terze parti piuttosto spietate, senza il minimo interesse nel tirar fuori prodotti all'altezza dei nostri ricordi, il Mega Drive torna finalmente a casa, per ripresentarsi nei negozi in una versione "Mini" curata fin nei minimi particolari

RECENSIONE di Francesco Serino   —   20/09/2019
SEGA Mega Drive and Genesis Classics
SEGA Mega Drive and Genesis Classics
Video

Dimenticatevi i prodotti AT Games, o quei cloni con centinaia di giochi nei quali, a volte, trovano spazio persino Super Dario e i Pokebot; il Mega Drive Mini è davvero un prodotto fatto col cuore, l'unico non targato Nintendo ad essere comparabile al NES e allo SNES mini. Una cura che si palesa fin da subito attraverso un sistema operativo semplice ma efficace, con sottofondo musicale composto per l'occasione niente di meno da Yuzo Koshiro, l'autore delle colonne sonore di ActRaiser, Street of Rage e i primi due amatissimi Ys. E le sorprese non finisco qui: mettendo come lingua il giapponese al posto dell'italiano, tutti i giochi inclusi vengono trasformati nelle loro rispettive versione originali, dando accesso a quei contenuti che per un motivo o per l'altro non sono mai arrivati in occidente. Cambiando lingua cambia anche la grafica del menù principale della mini console Sega, oltre a tutte le cover dei giochi preinstallati; da notare che il Mega Drive Mini non solo vi mostrerà gli artwork frontali di ogni titolo, ma anche quelli laterali, come apparirebbero se posizionati sugli scaffali di una libreria. Sono piccole cose, è vero, ma sono anche gesti d'amore che i grandi appassionati non potranno che apprezzare.

Mini console, maxi divertimento

L'unità, come accaduto con le console miniaturizzate in precedenza, si presenta molto bene: sebbene la riproduzione sia in scala, le proporzioni sono state rispettate al millimetro. Per quel che riguarda il Mega Drive Mini, ogni tasto e leva è al suo posto, e a mancare è soltanto il jack delle cuffie di cui però si intravede la posizione originale. Il tasto reset funziona e riporta al menù iniziale, come naturalmente funziona l'on/off; presente anche la leva del volume che nonostante si muova non è legata a nessuna funzione. Anche se non crediamo sia necessario, vi ricordiamo che non è possibile inserire nel Mega Drive Mini le cartucce originali della console Sega, come del resto nessun altro add-on funzionante. Ad alcuni Youtuber, Sega ha inviato delle riproduzioni in scala del Mega CD e del 32 X, non funzionanti naturalmente, che è possibile attaccare all'unità centrale per ricreare l'accrocchio che solo alcuni coraggiosi avevano l'ardire di sfoggiare nelle proprie camerette negli anni '90. Un ottimo lavoro che coinvolge anche i due pad inclusi nella confezione: si tratta delle primissime versioni con solo tre pulsanti, e questo creerà qualche problema soltanto a chi vorrà giocare prevalentemente a Street Fighter II. Grandi, molto di più di quanto ci ricordavamo, comodissimi oggi come allora, i due pad sfoggiano una croce direzionale davvero molto buona, e un feedback dei tasti piuttosto simile a quello del 1990.

Sega Mega Drive Mini 11

Blast Processing in miniatura

Anche il cuore dell'operazione, ovvero i giochi, non deludono le aspettative. Il merito va all'ottima emulazione gestita da M2 (gli stessi dei Sega Ages e dei titoli Sega per Virtual Console) e della fantastica selezione che, a parte qualche sbavatura, mette sul piatto più di 40 indimenticabili classici. Oltre all'immancabile Street Fighter II di cui vi abbiamo già parlato, nel Mega Drive Mini trovano spazio gemme come Kid Chamaleon di Mark Cerny, Phantasy Star Online IV, Toe Jam & Earl, Golden Axe, Space Harrier 2, Ecco The Dolphin. Ci sono anche ben due giochi dell'inimitabile Treasure, ovvero Gunstar Heroes e Dynamite Headdy. Seguono Ghouls 'N Ghosts, Sonic Spinball, i primi tre Mega Man e tanti, tantissimi altri, tra cui Alex Kidd in the Enchanted Castle, Beyond Oasis, Strider. Non mancano nemmeno i super classici come i primi due Sonic The Hedgehog e Street of Rage 2. Ci sono poi giochi come Vectorman, ma soprattutto Comix Zone, che ancora sorprendono dal punto di vista tecnico, specialmente quest'ultimo che non sfigurerebbe nemmeno tra gli indie più recenti, oltre a perle come il Tetris per Mega Drive mai arrivato in formato Pal. Sono tutti giochi che non hanno perso minimamente lo smalto originale, tranne Virtua Fighter 2 e Road Rash: gli unici che abbiamo faticato a rigiocare oggi per colpa di un gameplay e di comandi che non sembrano semplicemente retro, ma vecchi in modo insopportabile. Certo, Virtua Fighter 2 in qualche modo è scusato, visto che il solo vederlo girare su Mega Drive, già ai tempi e nonostante le grosse differenze con il coin-op, appariva come una sorta di miracolo tecnico. Come sempre, anche qui sarà possibile salvare e ricominciare da dove avevamo lasciato in barba alla difficoltà travolgente di certi giochi senza slot di salvataggio, né sistema di password.

Conclusioni

Multiplayer.it

9.0

Un oggetto dall'innegabile carisma, bello come action figure e dannatamente intressante come macchina del tempo. L'emulazione è quasi perfetta, tanto da mostrare gli stessi scatti e rallentamenti delle versioni originali di certi titoli, come per esempio Strider. L'unica sbavatura è un leggero ritardo nell'audio, ma si tratta di una caratteristica che in pochissimi saranno in grado di notare. Insieme alle mini Nintendo, la migliora operazione nostalgia degli ultimi anni.

PRO

  • Ottima selezione di giochi
  • Buonissima emulazione
  • Hardware di qualità

CONTRO

  • Il pad da soli tre tasti
  • Cavo del pad corto, anzi cortissimo
  • La selezione di 40 giochi inevitabilmente scontenterà qualcuno