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Silt, la recensione di un'avventura subacquea che guarda a Limbo

La recensione di Silt, un'avventura subacquea che guarda a Limbo, capace di stregare con il suo stile grafico davvero ispirato.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   01/06/2022

Giochi come Limbo o Ico funzionano perché i loro autori hanno scelto saggiamente di non rinchiuderne gli scenari nelle prigioni della logica. I loro mondi danno meno riferimenti possibili. Suggeriscono, ma non dicono. Raccontano senza seguire un filo narrativo preciso, almeno in apparenza. Funzionano perché non rinnegano mai la loro dimensione mitologica, il loro vivere in uno spazio altro rispetto alla realtà e all'immaginario tradizionale. I personaggi che li popolano sono delle apparizioni che fanno risuonare spazi senza tempo, nati da una storia inconoscibile perché persa nel tempo. Saranno riusciti gli sviluppatori di Spiral Circus Games a non farsi spaventare dall'ignoto?

Scopriamolo nella recensione di Silt, un titolo davvero particolare.

In fondo al mar

L'obiettivo del gioco è sconfiggere dei colossi
L'obiettivo del gioco è sconfiggere dei colossi

In Silt ci si risveglia nei panni di uno strano sommozzatore incatenato da chissà chi in un oceano dominato da delle creature colossali che proteggono i segreti di un'antica civiltà. Le uniche parole che leggeremo per tutto il gioco sono sei versi che fungono da introduzione e che ci spiegano sostanzialmente che cosa dobbiamo fare: trovare i colossi e succhiargli gli occhi per riattivare un antico macchinario. Per il resto saremo lasciati a noi stessi e alla ricerca dei nostri obiettivi, che andranno affrontati in un ordine prestabilito. Non abbiamo un nome, non abbiamo un passato e non sappiamo dove stiamo andando. Il mondo che ci circonda è un grosso mistero, come del resto lo è la nostra missione. Girando incontreremo anche i cadaveri di nostri simili. Perché sono lì?

Il o la protagonista non ha molte risorse a sua disposizione. Può ovviamente nuotare, aumentando o diminuendo la velocità, e può accendere una torcia. Il suo unico potere, che è anche il fulcro del gameplay, è la capacità di possedere i pesci, usandone poi le abilità, proiettando dal casco un tentacolo di luce. Lo stesso potere può essere usato anche per interagire con alcuni oggetti, come ad esempio delle leve.

Tutti i puzzle da cui è composto Silt sono basati su questo potere. Tanto per fare un esempio, è possibile possedere delle anguille elettriche per dare energia a dei macchinari, oppure si possono dominare dei branchi di pescetti che, dopo essere stati contaminati, possono essere utilizzati per avvelenare delle piante carnivore decisamente voraci. O ancora, si possono usare dei crostacei per spaccare delle ventole, oppure i denti aguzzi dei piranha per tagliare delle corde che ci bloccano la strada. In generale, quando in un livello si vedono più tipi di pesce, inevitabilmente andranno posseduti tutti per risolvere i puzzle.

Le mappe di loro non sono molto grandi e non c'è granché da esplorare. I primi capitoli del gioco sono molto lineari, mentre quelli finali offrono dei puzzle più articolati, distribuiti a volte in più sezioni. Alla fine di ogni capitolo bisogna affrontare uno dei colossi. Non aspettatevi di combattere, perché dovrete semplicemente risolvere dei puzzle per avere la meglio.

Difficoltà

Certi momenti sono davvero splendidi
Certi momenti sono davvero splendidi

Silt scorre splendidamente, incantando il giocatore scenario dopo scenario, tanto che si va avanti quasi con il pilota automatico, in uno stato di rapimento estatico causato dal ritmo del gioco e dal suo stile grafico monocromatico che crea dei momenti davvero sublimi sotto il profilo visivo. Evidentemente, però, a un certo punto gli sviluppatori hanno ritenuto che l'avventura durasse troppo poco e hanno quindi creato dei passaggi di una difficoltà enorme, posti verso la fine del gioco, quando cioè il giocatore è più ansioso di tirare le fila.

Non parliamo di una crescita della sfida graduale che raggiunge il suo apice ideale, ma di un'impennata improvvisa che trasforma un viaggio meditativo in un'esperienza a tratti frustrante. Lì dove nelle fasi precedenti il gameplay richiedeva di scoprire la soluzione dei vari puzzle e di applicarla per andare avanti, ci si ritrova in fasi più action in cui bisogna eseguire certi schemi alla perfezione se si vuole sopravvivere. Il dover capire che fare viene marginalizzato dal riuscire a farlo.

In alcuni momenti l'impennata della difficoltà è davvero eccessiva
In alcuni momenti l'impennata della difficoltà è davvero eccessiva

Peccato che siano proprio le dinamiche di gioco, che fino a quel momento erano risultate quasi fisiologiche al gameplay, con i movimenti lenti e fluidi del personaggio principale che si adattavano in modo endemico agli scenari, a ribellarsi alla nuova difficoltà artificiale, che richiede una perfezione nell'esecuzione di ogni azione davvero irritante. Un po' come se Inside a un certo punto introducesse delle fasi platform alla Super Meat Boy. Non c'è niente d'impossibile, ma il contrasto si nota parecchio e può infastidire, soprattutto in termini di coinvolgimento, perché sembra come di aver cambiato gioco senza essersene resi conto.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Nintendo eShop
Multiplayer.it
7.8
Lettori (7)
6.5
Il tuo voto

Complessivamente Silt è una bellissima esperienza, molto curata dal punto di vista artistico e capace di affascinare per gran parte della sua durata. Peccato per alcune scelte, dettate probabilmente dalla paura di non stare all'interno di certe aspettative del pubblico, che finiscono per essere controproducenti per il gioco stesso, che non riesce a essere compatto nella sua visione fino alla fine.

PRO

  • Artisticamente bellissimo
  • La meccanica di possesso dei pesci funziona bene
  • Incanta in più di un'occasione

CONTRO

  • Impennata innaturale della difficoltà verso il finale