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Summon Quest, la recensione di un action RPG semi-automatico

Apple Arcade ci propone un'altra interpretazione dell'action RPG free-to-play con "fuoco automatico", ma questa volta l'esecuzione è notevole.

Summon Quest, la recensione di un action RPG semi-automatico
RECENSIONE di Giorgio Melani   —   01/05/2023

In ambito mobile stiamo assistendo da anni a un processo di semplificazione nelle meccaniche di gioco che, dopo un primo periodo di shock per gli utenti più tradizionalisti, comincia a mostrare alcune applicazioni interessanti. L'automazione dei controlli, in particolare, è un ambito che si sta prestando a interpretazioni produttive: superato l'imbarazzo del vero e proprio autoplay, ormai entrato a far parte del genere RPG mobile come elemento quasi necessario, alcuni sviluppatori hanno iniziato a giocare sul concetto proponendo concrete innovazioni in termini di gameplay. Un esempio ormai celebre è fornito da Vampire Survivors, ma un altro esponente (sebbene meno spavaldo di quanto visto nel gioco di Poncle) lo possiamo trovare in questa recensione di Summon Quest.

Nel gioco interpretiamo un combattente armato di coltelli da lancio che deve liberare vari dungeon dalla presenza di creature ostili, fino a raggiungere i boss e passare al livello successivo. Tutto questo avviene attraverso una struttura che si potrebbe definire come ibrido tra action RPG e twin-stick shooter, se non fosse che si gioca con uno "stick" solo: la caratteristica peculiare di Summon Quest è infatti il fatto di dover gestire solo lo spostamento del personaggio all'interno dello scenario e l'attivazione di evocazioni e tecniche speciali, mentre il fuoco è automatico, con un lancio costante di lame verso il nemico più vicino.

Sebbene questo possa sembrare una semplificazione eccessiva, in verità introduce sostanzialmente una meccanica differente, incentrata sul posizionamento corretto e il tempismo nell'utilizzo delle evocazioni. Il concetto generale è dunque simile a quello di Vampire Survivors, ma la sua applicazione trova un riferimento più vicino in Archero, gioco che ha riscosso un notevole successo in ambito mobile.

Il tutto è rappresentato con notevole cura, come si conviene a un titolo scelto per far parte del catalogo di Apple Arcade. Il team The Label ha messo una certa cura nella realizzazione del gioco, attraverso una produzione ben bilanciata sul fronte estetico, anche se la caratterizzazione non contribuisce a costruire un'identità forte per un gioco già poco carismatico.

Lanciatore di coltelli automatico

Una squadra di aiutanti da evocare in Summon Quest
Una squadra di aiutanti da evocare in Summon Quest

Il gameplay è strutturato su una meccanica progressiva classica per questo tipo di giochi: ogni "dungeon", per così dire, è costituito da una serie di livelli posti in successione a difficoltà crescente, che culminano nello scontro con un boss, preceduto da un altro mini-boss posto a metà del percorso. In maniera simile a quanto visto in diversi roguelike, periodicamente ci viene richiesto di scegliere un power-up fra tre proposte, che vanno poi ad accumularsi insieme costituendo potenziamenti costanti all'interno del dungeon stesso, azzerandosi una volta terminata la quest. Il sistema funziona bene per modificare la build temporanea del protagonista, ma alla fine sono ben poche le variazioni sul tema, considerando che ci si limita comunque a lanciare coltelli con qualche possibile abilità passiva e attiva di supporto.

Il sistema di controllo si basa su uno stick virtuale posizionato in basso a sinistra e una serie di tasti che corrispondono all'attivazione delle diverse evocazioni a destra, ognuna caratterizzata da varie tempistiche di cooldown. La soluzione funziona molto bene, considerando la comodità del fuoco automatico che consente di concentrarci solo sullo spostamento del protagonista.

Summon Quest, la personalizzazione del protagonista
Summon Quest, la personalizzazione del protagonista

L'altro elemento caratterizzante del gameplay è la progressione costante del personaggio, che aumenta di livello incrementando le proprie statistiche. Al completamento dei livelli si ottengono anche chiavi per aprire tesori e valute con cui ottenere e acquistare nuovi equipaggiamenti e personaggi da evocare, che risultano fondamentali nei combattimenti più impegnativi come validi supporti momentanei. È evidente che questo meccanismo fosse stato studiato per un approccio free-to-play con microtransazioni, ma visto che Summon Quest è stato distribuito su Apple Arcade risulta ora totalmente privo di questi elementi. La cosa è sicuramente piacevole, anche se risulta quasi strano il fatto di trovarsi di fronte un sistema simil-gacha senza alcun elemento di "azzardo" o acquisto in-app.

Conclusioni

Versione testata iPad 1.1.2
Digital Delivery App Store
Multiplayer.it
6.5
Lettori (1)
7.6
Il tuo voto

Il gameplay semi-automatizzato funziona molto bene quando è studiato e integrato in una struttura che lo accoglie in maniera perfetta e Summon Quest è un'ulteriore conferma di questa idea. Fondamentalmente il gioco di The Label non propone grandi innovazioni rispetto a quello che già hanno fatto Archero e derivati qualche anno fa, ma aggiunge alla meccanica di base anche alcuni elementi di progressione costante che funzionano sempre piuttosto bene per mantenere vivo l'interesse. Questo almeno finché dura, visto che la longevità non è molto ampia e non fa in tempo a introdurre variabili particolarmente interessanti durante il suo corso, ma la promessa di ulteriori contenuti in arrivo potrebbe comunque portare a una notevole rivalutazione del gioco nel prossimo futuro.

PRO

  • Gameplay intuitivo e divertente nell'immediato
  • Ottima integrazione del "fuoco automatico" nella struttura di gioco
  • Progressione del protagonista slegata da microtransazioni

CONTRO

  • Ripetitivo alla lunga, con poche variazioni sul tema
  • Non molto duraturo, almeno per il momento
  • La struttura semi-gacha ma senza microtransazioni crea uno strano misto