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Tales From Off-Peak City Vol. 1, la recensione

La recensione di Tales From Off-Peak City Vol. 1, una strana avventura che si svolge in una strana città dove niente è ciò che sembra

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   15/05/2020
Tales From Off-Peak City Vol. 1
Tales From Off-Peak City Vol. 1
Video Immagini

Non è semplice iniziare la recensione di Tales From Off-Peak City Vol. 1. Non lo è perché si è subito esposti a molteplici rischi. Da una parte lo si può banalizzare, riducendolo senza pietà alla sua natura meccanica di semplice avventura grafica dall'ambientazione surreale, dall'altro si deve fare attenzione a non mitizzare la fruizione passivo creativa che presuppone, trasformando il tutto in esercizio di stile senza sbocchi.

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Cosmo D, l'autore, è uno sviluppatore particolare, cui interessa più il lato espressivo del videogioco che quello prettamente ludico. Lo aveva già dimostrato con The Norwood Suite e Off-Peak, di cui Tales From Off-Peak City Vol. 1 è un seguito diretto, e ora lo ha voluto ribadire lanciando una vera e propria serie di racconti che si svolgono nel piccolo universo immaginario da lui creato.

Gameplay

Una barca naviga lentamente verso le rive di una città che sembra uscita da un sogno. Ci sono sopra tre individui: due strani figuri e il protagonista, di cui assumeremo immediatamente il punto di vista. Non sappiamo perché siamo lì, non sappiamo da dove veniamo e non abbiamo nemmeno un nome. I due tipi ci danno una missione che a loro dire è di vitale importanza: recuperare un sassofono di un ex-musicista che ha deciso di dedicare il resto della sua vita a fare la pizza.

Per aiutarci ci consegnano una lettera di referenze e il disegno dell'oggetto da cercare. Intanto che ci illustrano cosa fare, la barca raggiunge un piccolo molo che dà direttamente sulla strada che conduce alla pizzeria. Qui comincia l'avventura vera e propria che ci porterà a scoprire alcuni dei segreti di questo piccolo e onirico angolo di mondo.

Tales From Off-Peak City Vol. 1 è molto facile da descrivere in termini di meccaniche di gioco. Sostanzialmente il giocatore si limita ad andare alla ricerca di oggetti da usare per risolvere i puzzle e di ingredienti per la pizza. Sì, perché una volta che saremo stati assunti dovremo anche lavorare, cucinando pizze e consegnandole ai clienti che ne hanno fatto richiesta. Volendo è possibile acquistare una vecchia macchina fotografica, che viene simulata anche nelle funzioni. Quindi niente esposimetro elettronico, niente anteprima dell'immagine e niente impostazioni automatiche.

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I tempi di scatto e l'apertura del diaframma vanno gestiti manualmente e per conoscere il risultato della foto bisogna prima scattare. A ben vedere è la modalità fotografica più realistica tra quelle sperimentate in un videogioco, pur essendo quasi completamente facoltativa per il buon esito della nostra missione.

Ambientazione

Ciò di cui ci si accorge sin dai primi passi mossi per July Avenue e Yam Street, le due strade che formano l'intero mondo di gioco, è che i veri protagonisti non siamo noi, ma il luogo in cui ci troviamo. La città di Tales From Off-Peak City Vol. 1 sembra uscita da un quadro d'avanguardia, tanto è distante e allo stesso tempo presente in questo sperduto e decadente angolo di strada. Esplorando ci si accorge presto che non c'è niente di realistico, tra palazzi occupati da gatti che muovono le code alle finestre a tempo di musica, edifici tristi che non vedono l'ora di mangiare della pizza, vetrine di negozi pieni d'acqua in cui degli squali nuotano tra i manichini, un albergo ricavato in un parcheggio e il vagone di un treno che dondola in equilibrio precario sotto a un ponte che ci divide dalla città vera e propria.

Eppure, nonostante non ci sia un singolo elemento realistico, Off-Peak risulta essere una delle città più convincenti tra quelle che abbiamo visitato nei videogiochi negli ultimi anni, tante sono le immagini e i richiami a quella che è una visione più ampia e culturale dello spazio urbano.

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Non esiste, ma allo stesso tempo è universale nella sua deformità espressiva e nel suo continuo richiamare ad altro. Non è qualcosa che conosci, ma che riconosci, anche se non sai bene perché. Il pezzo di una canzone che hai sentito alla radio. Il fotogramma di un film di cui non ricordi il titolo. Oppure una descrizione apparentemente senza senso di un libro di cui non rammenti la trama, ma di cui conservi immagini nitidissime. A dirla tutta Off-Peak ha un che di perturbante nella sua monumentalità surreale, sospesa com'è tra il Lynch di Strade Perdute e il Borges dei racconti dell'Aleph. È musica e rumore, come la colonna sonora che ci accompagna per l'intera avventura, e i personaggi che la abitano finiscono per apparire come parte dello strano angolo di mondo virtuale in cui si passano poco meno di due ore, prima di uscirne fuori con più domande che risposte.

Storia

Nonostante l'ambientazione, Tales From Off-Peak City Vol. 1 racconta una storia fatta e finita in cui si intrecciano la vita e la morte, la passione per la musica e la pizza, l'amore e l'odio, nonché il reale e il virtuale.

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Gli assurdi personaggi che popolano Off-Peak finiscono per essere più interessanti di quello che sembra inizialmente, grazie a dei dialoghi ben scritti e in linea con la messa in scena e alle situazioni che li riguardano. Tanto per fare qualche esempio, conosceremo un pittore di strada, delle squadracce di bulli, due strani tipi con una grossa pentola piena di pesci giganteschi e una ragazza che preferisce la pizza allo studio. Per inciso, per parlare con qualcuno basta avvicinarsi e stare a sentire quello che ha da dire. Semplice e diretto. Nel caso si rimanga bloccati è stato pensato anche un sistema di aiuti integrato nell'avventura, che consente di godersi il susseguirsi degli eventi senza intoppi.

Chiaramente Tales From Off-Peak City Vol. 1 non è e non vuole essere per tutti. Il problema non è certo la difficoltà, ma proprio la visione del videogioco che offre. Quello di cosmo D è un titolo in cui si passa il tempo più a osservare e ad ascoltare che a fare.

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Invita al distacco e alla contemplazione, più che all'immedesimazione. Per questo riteniamo che lascerà indifferenti tutti quelli che sono alla ricerca di qualcosa di più tradizionale e che non riescono a concepire il videogioco al di fuori di certi modelli di riferimento. Se vi riconoscete nella descrizione, guardate altrove.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 9,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (2)
8.6
Il tuo voto

Con Tales From Off-Peak City Vol. 1 Cosmo D ha realizzato un'altra piccola grande opera, una vera e propria esperienza estetica, che consigliamo a tutti quelli che sono alla ricerca di qualcosa di diverso e più profondo rispetto ai videogiochi tradizionali. Se però siete tra quelli che hanno una visione più manichea del videogioco, lasciatelo pure perdere, perché Tales From Off-Peak City Vol. 1 non ha niente per voi.

PRO

  • Universo di gioco affascinante
  • La colonna sonora lega alla perfezione con l'azione
  • Una bella storia

CONTRO

  • Ai giocatori più tradizionalisti non piacerà