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The Bard's Tale, recensione

Il filone degli action-RPG si arricchisce di un titolo ricco di irriverente ironia: vi va di cantare una canzone insieme al protagonista di The Bard's Tale?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   31/03/2005
The Bard's Tale
The Bard's Tale
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Il gioco

Nonostante la mancanza di una localizzazione in Italiano, che avrebbe quantomeno "alleggerito" l'esperienza pur solo nei sottotitoli, The Bard's Tale ha la capacità di proiettarci immediatamente in un mondo fiabesco, grazie alla colonna sonora firmata Tallarico e a una voce narrante che in più di un'occasione si stupisce di ciò che il bardo combina, dando vita a siparietti estremamente godibili. Del resto, si capisce di che pasta è fatto il gioco fin dal tutorial: "Premi il pulsante Triangolo per saltare"; e il bardo: "Di che diamine di pulsante parli?".
Come accennato, il gioco è composto da numerose missioni, alle quali si accede tramite il dialogo con i personaggi non giocanti. Naturalmente c'è una netta differenza tra le missioni "obbligatorie" e quelle "facoltative", in quanto alle prime si è praticamente "guidati", mentre le seconde bisogna scovarle. I discorsi vengono gestiti in modo piuttosto originale, senza una lista di possibili risposte da dare, bensì seguendo un atteggiamento positivo o negativo... che porterà a esiti differenti, come è ovvio.
Tutto si svolge con una visuale dall'alto, che è possibile ruotare utilizzando il secondo stick analogico. La cosa si rivela fondamentale in più di un'occasione, soprattutto durante i combattimenti: gli elementi del paesaggio vi impediranno di vedere bene i vostri nemici, costringendovi a subire qualche colpo prima di poter reagire.

I combattimenti sono sempre molto spettacolari.
I combattimenti sono sempre molto spettacolari.
Non mancano le sequenze animate.
Non mancano le sequenze animate.
Gli cantiamo una canzone?
Gli cantiamo una canzone?

Il sistema di combattimento

Il bardo ha la possibilità di portare con sé un'arma principale (che viene sostituita ogni volta che se ne trova una più potente), con la quale attaccare o parare, e di utilizzare il proprio strumento musicale per evocare incantesimi via via più complessi e potenti. In particolare può avvalersi dell'aiuto di creature elementari, a cui si possono impartire semplici ordini per avere la meglio su nemici numerosi o in situazioni particolari. Se all'inizio tutto è appena accennato, basta proseguire un po' nell'avventura per rendersi conto dello spessore insito in questo sistema, che richiede una certa strategia e ripaga le scelte azzeccate in un turbinio di effetti di luce. Purtroppo, però, a questo approccio non mancano i difetti: la particolare visuale di gioco e il controllo macchinoso del personaggio lo espongono troppo agli attacchi nemici, soprattutto quando si è in inferiorità numerica. E in quel caso diventa difficile anche operare tattiche del tipo "toccata e fuga", in quanto gli avversari ci accerchieranno molto rapidamente, impedendoci una difesa efficace.
Il personaggio principale, come in ogni RPG, può "crescere" attraverso lo sviluppo delle proprie capacità e raccogliendo i tantissimi oggetti che si trovano lungo la strada. Le magie che potrà effettuare, comunque, sono in tutto sedici e spaziano tra funzioni offensive e difensive.

Le armi raccolte sostituiscono automaticamente quelle precedenti.
Le armi raccolte sostituiscono automaticamente quelle precedenti.
La visuale dall'alto funziona bene in luoghi aperti, meno quando ci sono oggetti 'fastidiosi' in giro.
La visuale dall'alto funziona bene in luoghi aperti, meno quando ci sono oggetti "fastidiosi" in giro.
La procace proprietaria dell'osteria vi promette qualcosa in cambio dei vostri servigi...
La procace proprietaria dell'osteria vi promette qualcosa in cambio dei vostri servigi...

Considerazioni tecniche

I personaggi di “The Bard’s Tale” risultano molto ben disegnati, probabilmente costituiti da un buon numero di poligoni e ricoperti di texture convincenti. Il bardo, in particolare, possiede un volto molto “comunicativo”, che fa capire dalla prima occhiata il suo carattere. Allo stesso modo, gli ambienti mostrano un ottimo livello di dettaglio, pur non eccellendo nella varietà degli elementi. Peccato che il motore grafico talvolta perda qualche frame per la strada, nelle situazioni più concitate.
Il sonoro, dal canto suo, è uno dei maggiori punti di forza del gioco. Le musiche sono decisamente azzeccate e contribuiscono in maniera sostanziale all’atmosfera generale, mentre il parlato vanta un ottimo livello di recitazione, con i personaggi che parlano in Inglese arcaico (o con accenti particolari) e che spesso si producono in canzoni “da osteria”… [C]

L'aspetto delle location cambia radicalmente, in alcuni casi.
L'aspetto delle location cambia radicalmente, in alcuni casi.
Gli elementali sono fondamentali nei combattimenti.
Gli elementali sono fondamentali nei combattimenti.
Colpire uno dei nemici vi renderà vulnerabili agli attacchi dell'altro...
Colpire uno dei nemici vi renderà vulnerabili agli attacchi dell'altro...

[/C]

Commento

Non c’è molto da dire su The Bard’s Tale, se non che si tratta di un action-RPG molto ben fatto, coinvolgente a livello narrativo e molto divertente nelle sue numerose sfumature umoristiche. Certo, la particolare visuale dall’alto e il controllo del personaggio rendono i combattimenti un po’ macchinosi e aperti a conclusioni impreviste, ma non si può avere tutto dalla vita. Il gioco è lungo, pieno di missioni da affrontare e da scoprire, e si lascia scoprire in modo piacevole, pur senza suscitare emozioni particolari. Se vi piace il genere, si tratta di un acquisto consigliato.

    Pro:
  • Dialoghi divertenti, talvolta brillanti
  • Grafica dettagliata
  • Combattimenti spettacolari
    Contro:
  • Completamente in Inglese
  • Visuale talvolta scomoda
  • Molto lineare

È dura la vita del cantore girovago: si va di villaggio in villaggio ad allietare la vita di procaci donzelle e ad ammazzare lupi e topi giganti… inXile Entertainment ha deciso di raccontare “la storia del bardo” con delle connotazioni decisamente umoristiche, conferendo al protagonista del gioco un vero e proprio caratteraccio. Il personaggio di cui assumiamo il controllo, infatti, non agisce mai per generosità fine a se stessa, ma sempre per il proprio tornaconto, in una miriade di missioni più o meno impegnative a cui si accede tramite il dialogo.