Siamo infine quasi giunti alla conclusione di questo sconquassato 2020, che nel mondo degli MMO è stato un anno di passaggio. Le uscite di nuovi giochi massivi online sono sempre meno e quelli presenti continuano a consolidare le loro fette di mercato attraverso aggiornamenti più o meno frequenti. Il 2020 doveva essere anche l'anno di World of Warcraft Shadowland, ultima espansione prevista inizialmente per lo scorso ottobre, una data che avrebbe schiacciato sotto il suo immenso peso tutti i concorrenti più o meno noti. Se Blizzard avesse mantenuto fede al suo piano originale, insomma, anche The Elder Scrolls avrebbe sicuramente visto quella flessione di giocatori inevitabile, ma il rinvio a una data più vicina a dicembre ha permesso al pupillo di casa Bethesda di godersi un DLC a pieno regime. Solo qualche giorno fa è infatti arrivato sui server di gioco The Elder Scrolls: Markarth di cui leggete la recensione, l'ultimo pezzo di una linea narrativa fatta di quest e personaggi noti al pubblico di The Elder Scrolls dedicata interamente al mondo di Skyrim. Quest'ultimo tassello del Cuore Oscuro di Skyrim ci porta di nuovo a combattere vampiri, licantropi e sette di streghe, questa volta però gettandoci direttamente in un luogo decisamente familiare.
Bentornati a Reach
Abbandonate le scoscese vallate di Greymoor, il nuovo DLC ci invita a visitare il confine occidentale di Skyrim, un luogo dove magie e antiche tradizioni si fondono insieme da secoli. Il Reach ci da il benvenuto con una richiesta proveniente direttamente dalla sala del trono di Markarth, una città di pietra non particolarmente vasta come estensione ma ricercata nei minimi dettagli in termini di costruzione e atmosfera.
Era qualche mese che non prendevamo in mano il nostro argoniano Warden full stamina e questa nuova patch non è andata fortunatamente a stravolgere nulla di significativo. Certo, le build hanno subito qualche aggiustatina in termini di bilanciamento e sono comparsi qui e là pezzi di equipaggiamento interessanti da recuperare, ma la struttura portante del titolo è rimasta invariata, soprattutto per gli amanti del PvP. Anzi questo è forse proprio il punto debole principale di Markarth, un'espansione conclusiva che fa della narrazione il suo pilastro portante, concentrandosi molto sui dialoghi, sulle istanze e sui contenuti per il PvE mettendo volutamente in secondo piano tutto il resto. Si tratta di un pacchetto che va a concludere un'avventura iniziata quasi un anno fa, un ciclo che vuole concludersi nella maniera più tranquilla possibile, pronto per strafare molto probabilmente, più avanti.
Ci si trova così in una nuova area ricolma di missioni, sia in superficie sia nelle città naniche sotterranee, il cui impatto, purtroppo, risulta decisamente meno efficace rispetto a quando le abbiamo viste per la prima volta su Greymoor. La sensazione di deja vu ci insegue un po' per tutto il DLC a dire il vero, ma d'altra parte era anche piuttosto prevedibile. I nemici in fin dei conti sono più o meno sempre gli stessi, anche se dobbiamo dire che i behemoth meccanici hanno un fascino del tutto unico, e anche la lotta contro vampiri e licantropi, arrivati a questo punto, ha perso parte della sua spinta iniziale. Per portarvi a casa la nuova ambientazione, i set e la quest line dovrete sborsare 2000 corone per la versione base e 4000 se volete la versione enhanced con una mount e altri extra che tuttavia non valgono molto probabilmente il prezzo del biglietto a meno che non siate davvero dei super appassionati di The Elder Scrolls Online.
Qualche novità interessante però c’è!
Se fino ad ora vi abbiamo dato una visione solida ma non strabiliante di Markarth, quello che ci ha sorpreso e che rende questo update particolarmente interessante è senza ombra di dubbio l'arena solitaria Vateshran Hollows. Qui avrete a che fare con un dungeon dove mettere a durissima prova il vostro equipaggiamento e le vostre abilità in una sfida single player degna di questo nome.
Tre boss vi attendono pronti a farvi a pezzi con pattern di attacco ricercati e nemmeno troppo prevedibili, soprattutto per quanto riguarda la battaglia finale, e percorsi alternativi da esplorare sfruttando anche le meccaniche di teletrasporto che imperversano nella nuova ambientazione. Un po' di ciccia in più che va a sommarsi ai titoli, agli achievement e ovviamente anche ai collezionabili immancabili che vi daranno da giocare per diverse decine di ore, soprattutto se avrete voglia di gettarvi alla caccia degli World Events sparsi per la mappa ed esplorare ogni singolo anfratto. Con Markath arriva sui server di gioco anche l'update 28, un aggiornamento che porta in dote principalmente un nuovo sistema per collezionare armi e armature, da ricostruire grazie alle pietre di trasmutazione e lasciarvi a disposizione molto più spazio nelle borse.
Conclusioni
La valutazione del nuovo DLC Markarth tiene conto del suo essere un DLC conclusivo e riempitivo, un'espansione che non ha l'ardire né di rivoluzionare il gioco né tantomeno di stravolgere il modo con cui siete soliti approcciare le lande di The Elder Scrolls Online. Parliamo insomma di un boost ai contenuti, con la conclusione di una storia iniziata mesi fa con Greymoor, che va a riempire i buchi narrativi e offre principalmente una sfida PvE in solitario degna di nota me che li poi si ferma. Potete aspettarci la solita qualità nel racconto e nel doppiaggio, così come i soliti enigmi e sconti nei dungeon ben congegnati ma davvero nulla che faccia gridare alla rivoluzione. Un capitolo onesto per una chiusura del capitolo soddisfacente.
PRO
- La conclusione del Cuore Oscuro!
- Vateshran Hollows rappresenta una bella sfida
- Nuovi contenuti...
CONTRO
- ... anche se nulla di realmente rivoluzionario
- nessuna novità per gli amanti del PvP