Non è facile per i MMORPG sopravvivere nel mercato odierno e quelli capaci di mantenere una buona fetta di giocatori si possono contare sulle dita di una mano. The Elder Scrolls Online è sicuramente uno di questi, un titolo che ha visto crescere negli anni la sua community grazie ad una buona mole di aggiornamenti e all'abbandono parziale del canone mensile. Bethesda sembra aver dunque capito che questo poteva essere un buon anno per spingere sull'acceleratore e raggiungere una nuova fetta di videogiocatori nostalgici, magari lontani dal genere massivo online ma molto vicini invece alle ambientazioni e alle storie legate a Skyrim.
Abbiamo dunque deciso di approcciare questa recensione di The Elder Scrolls Online: Greymoor vestendo i panni di un novizio completo attirato dalla nuova espansione, decisa proprio a portarci nelle lande nevose calcate a suo tempo dal Dovakhin, con uno sbalzo indietro di circa mille anni. Non troverete quindi un'analisi approfondita dei contenuti di gameplay o delle modifiche alle classi (vampiri su tutti) visto che in questo specifico caso i nuovi giocatori prenderanno per buono tutto ciò che Bethesda offrirà loro. Ha senso dunque, nel 2020, iniziare questa avventura?
Bentornato lucertolino!
Non avendo mai preso in mano fino ad oggi il titolo ci siamo lanciati a testa bassa a scegliere razza e classe seguendo quello che avevamo a disposizione e basandoci unicamente sul nostro gusto personale. È così che nasce un Argoniano Warden, pronto a ripristinare l'ordine con la sua coda squamosa e una sfavillante cresta ambrata. La classe l'abbiamo scelta tra le sei disponibili ma cercavamo qualcosa che fosse in grado di causare danno sulla distanza ma anche di poter curare nelle retrovie visto che avevamo smania di provare i dungeon durante la nostra fase di leveling, rivelatisi poi la più grossa e succosa fonte di leveling in assoluto.
Dopo un'accurata ricerca estetica siamo arrivati ad un risultato piuttosto soddisfacente, per accorgerci solo successivamente che l'altezza media degli NPC accanto a noi era decisamente superiore alla nostra e anche come muscolatura sembravamo denutriti, insomma avevamo appena creato una lucertolina scappata da qualche vaso in un giardino di giganti. Poco male però, questo ci ha dato parvenze piuttosto uniche rispetto agli altri giocatori e soprattutto, dopo aver passato almeno mezz'ora nell'editor, non avevamo la minima voglia di rimetterci mano una seconda volta, volevamo giocare! A parte questo piccolo intoppo creativo l'entrata in The Elder Scrolls Online non poteva essere migliore: il nuovo capitolo di Greymoor accoglie infatti immediatamente tutti i nuovi giocatori con una cinematica che introduce la storia andando a strizzare fortemente l'occhiolino alla cut scene iniziale di The Elder Scrolls V: Skyrim, con il nostro eroe messo fuori gioco e imprigionato in un luogo non meglio precisato della regione. Questa volta però al nostro fianco troveremo Fennorian, un vampiro che per pura casualità era in viaggio con noi e le cui investigazioni su un terribile covo di streghe lo stavano portando proprio nei pressi di Solitude.
La fuga dal carcere, con alcune serrature da manomettere attraverso un minigioco e l'impulso a raccogliere qualsiasi cosa vedessimo sui tavoli e sulle rastrelliere, ci ha quasi fatto dimenticare di essere all'interno di un MMO, grazie a una storia con alcune limitazioni narrative, questo è vero, ma anche particolarmente ben congegnata e coinvolgente. TESO insomma, allontanandosi dagli MMO coreani e anche da World of Warcraft, vi farà sentire quasi come se foste in un gioco single player e durante le trenta ore di questa nostra avventura ci siamo lasciati trasportare piacevolmente dalla narrazione più che dalla smania di competere o salire furiosamente di livello. Teniamo dunque a sottolineare quanto buono sia stato il lavoro di Bethesda in questo caso, capace di accogliere nuovi giocatori e di non farli sentire spaesati nemmeno per un minuto. Il merito va anche al fatto di aver ritrovato vecchie conoscenze di Skyrim come Lyris Titanborn, qui addirittura con un profilo ben più profondo e un carattere meglio delineato durante l'intera vicenda di quanto non si fosse visto in passato.
Tutta la storia insomma corre su ottimi binari, accompagnandoci nella ri-scoperta del Western Skyrim con la dovuta calma, facendoci passare vicino a posti conosciuti e ben riconoscibili come il Dragon Bridge e solo verso la fine trascinarci verso gli abissi di Blackreach, regalando una nuova ambientazione tutta da esplorare. Ottima anche l'idea di inserire Licantropi, streghe e Vampiri in una sola quest line così da offrire una buona varietà di nemici in un capitolo unico.
Crescere, di nuovo, su Skyrim
Il nostro interesse era capire quanto TESO fosse valida come esperienza nel 2020 e ci siamo soffermati poco, almeno per il momento, su tutte quelle skill di crafting che riempiono menu e statistiche, concentrandoci su quelle più leggere e ludicamente divertenti. Scry ad esempio porta in dote un minigioco piacevole che vi permetterà di trovare manufatti da aggiungere alla vostra collezione ma anche cavalcature, animali da compagnia e oggetti per l'housing, una feature che abbiamo solo sfiorato in questo nostro viaggio. Ci siamo invece affidati ad una guida quando siamo dovuti salire di livello visto che Greymoor, così come le precedenti espansioni, sembra dare tutto quasi troppo per scontato.
Le tre statistiche principali - Stamina, Magicka e Salute - sono abbastanza autoesplicative ma tutto il sistema di sblocco delle skill e livelli delle abilità attive e passive si discosta parecchio da Skyrim, richiedendo un po' di impegno per i nuovi giocatori prima di essere maneggiato con dovizia. Fortunatamente la build per cui abbiamo optato ci ha permesso di saggiare il combattimento corpo a corpo, ma anche di lanciare svariate magie e persino diventare abili nell'uso dell'arco, cosa che ci ha consentito velocemente di testare tutte le peculiarità del gameplay e scegliere poi in autonomia la via da noi preferita. Questa maturità arriva circa verso il ventesimo livello, quando ormai si è presa una certa dimestichezza con numeri, ricompense ed equipaggiamento e vi troverete circa a metà del vostro percorso verso il cap.
La cosa che più ci ha colpito piacevolmente di Greymoor è stata la capacità di tenerci inchiodati in una sola location per tutte quelle ore senza mai annoiarci, con un panorama conosciuto ma sempre in grado di sorprenderci grazie a scorci eccellenti e una qualità visiva che, anche se non all'altezza delle ultime versioni di Skyrim, si è comunque fatta valere, supportata anche da un'interfaccia minimalista. Una delle poche pecche di Greymoor è celata dentro lo squarcio dell'immersione causato dagli altri giocatori, che arrivano su cavalli infuocati accompagnati da esotiche creature al loro fianco, con evocazioni al seguito e armature sfavillanti (magari comprate attraverso microtransazioni in corone) che cozzano un po' con tutta l'ambientazione fantasy vichinga che avevamo davvero apprezzato in Skyrim. È tuttavia una situazione tollerabile e comprensibile, in virtù dei tanti anni e delle decine di regioni disponibili nel mondo di TESO, un elemento imprescindibile di quell'essere pur sempre un gioco massivo. Arrivare adesso sul titolo dopo tutto questo tempo dal lancio non deve nemmeno spaventarvi però.
Le tre alleanze che indicano la vostra fazione non sono rilevanti in ambito PVE e anche i contenuti si adattano automaticamente al vostro livello, così da permettervi di fare qualsiasi dungeon con estrema facilità e di aggregarvi a qualsiasi gruppo di giocatori già esistente. L'ingresso da healer o tank è sostanzialmente istantaneo come sempre e solo i dps ci mettono qualche minuto in più. Per i primi trenta livelli inoltre, vi basterà anche una sola spell di cura per mettervi in coda come healer e tenere agevolmente in piedi il party, cosa che ci ha permesso di esplorare le istanze velocemente ma anche di buttarci all'interno dei due dungeon pubblici senza problemi. La socialità vi investirà mentre cercherete dunque di completare l'area al 100% dovendo fare affidamento su altri tre compagni per completare i dungeon o unirvi a gruppi di guerrieri per avere la meglio dei boss e degli Harrowstorm , quest pubbliche a generazione casuale piuttosto basilari ma ottimo motivo per tenere impegnati i giocatori viste le succulente ricompense giornaliere. A una lunga lista di cose da fare si aggiunge poi il PVP, con una costruzione classica suddivisa in attività all'interno dei battlegrounds e ricompense relative, contenuti da sempre presenti su TESO e praticamente immutati con l'ultimo capitolo.
Conclusioni
The Elder Scrolls Online è pronto ad accogliervi a braccia aperte, soprattutto se siete nuovi giocatori. Certo ci sono diverse cose ancora poco intuitive, come tutto il sistema di leveling e skill ma dopo sei anni di presenza sul mercato, TESO è in grado di offrire contenuti di qualità sia per i novizi sia per i veterani del genere ad un costo relativamente contenuto. Greymoor è un ottimo incentivo per calcare nuovamente le terre di Skyrim: qui vi aspetta una storyline interessante, ambientazioni familiari e, soprattutto, una community che ci ha piacevolmente colpito per la sua predisposizione ad aiutare i novizi e a formare gruppo. La formula buy to play infine è quella corretta per poter bilanciare l'aggiunta di funzionalità e contenuti aggiuntivi in maniera costante: preparate a spenderci decine e decine di ore.
PRO
- L'ambientazione di Skyrim è sempre affascinante
- Personaggi noti vi accompagneranno nelle quest
- Ottima varietà di nemici
- Ben strutturato per tutti i novizi in cerca di nuove avventure
CONTRO
- Nessuna nuova classe o razza
- Un'espansione chiaramente studiata per chi inizia a giocare
- Il fascino dei MMO spesso viene meno
- Nulla di realmente nuovo in termine di meccaniche per i veterani