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The Great War: Western Front, la recensione di un interessante strategico in tempo reale sulla Prima guerra mondiale

Ecco la recensione di The Great War: Western Front, lo strategico ambientato durante il primo conflitto mondiale che ci fa gestire la guerra di trincea.

The Great War: Western Front, la recensione di un interessante strategico in tempo reale sulla Prima guerra mondiale
RECENSIONE di Gianluca Musso   —   01/04/2023

Chi si occupa di sviluppare sparatutto in prima persona ha da sempre qualcosa in comune con chi invece realizza strategici bellici per PC, ovvero l'incessante ricerca di un'ambientazione poco esplorata dalla concorrenza, che possa giustificare la pubblicazione di un nuovo prodotto in un mercato che per entrambi i generi è drammaticamente saturo. Se nel caso degli sparatutto sono diversi i prodotti che di recente hanno cercato di raccontare un teatro sottorappresentato come quello del primo conflitto mondiale, è curioso notare che, prima di questa settimana, non esisteva pressoché nessuna esperienza strategica dedicata alla Grande Guerra, anche se la cosa ha alla base dei motivi abbastanza ovvi.

La sanguinosa carneficina che si consumò sul fronte occidentale tra il 1914 e il 1918 fu, infatti, profondamente diversa da qualsiasi altro conflitto della storia umana, e non seguì tutta quella serie di dinamiche che solitamente regolano le guerre tra grandi nazioni: bloccati nelle trincee in condizioni disumane, gli eserciti degli Alleati e degli Imperi centrali rimasero congelati nella stessa posizione per anni, mentre intere generazioni di giovani venivano lanciate verso il fuoco incrociato delle mitragliatrici nemiche, spesso come semplice diversivo. Non c'era nulla di strategico, ecco perché quando abbiamo sentito parlare per la prima volta di The Great War: Western Front, ci siamo genuinamente chiesti come fosse possibile trasporre efficacemente la guerra di trincea in un RTS non poi così diverso da un qualsiasi Total War.

L'esperimento sarà stato di successo? Nella recensione di The Great War: Western Front vi parliamo del perché, a conti fatti, il progetto sviluppato da Petroglyph ed edito da Frontier Developments si sia rivelato molto più interessante di quello che ci saremmo mai potuti immaginare in principio

Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale

Ecco come si presenta il fronte di The Great War: Western Front nel 1918
Ecco come si presenta il fronte di The Great War: Western Front nel 1918

Non avendo le stesse risorse a disposizione di realtà come Paradox o Creative Assembly, gli autori di The Great War: Western Front hanno saggiamente abbandonato ogni velleità da grand strategy e confezionato un'esperienza strategica compatta e funzionale, che però in termini di meri contenuti non è purtroppo così profonda. Il titolo di Petroglyph offre nella campagna un tabellone sufficientemente piccolo, che va dalla Somme alla Svizzera, occupato esclusivamente da due macro-fazioni giocabili che rappresentano le due grandi coalizioni in guerra. Dimenticatevi di poter scegliere se interpretare le forze del "Kaiser von Österreich" Carlo I, quelle del corpo di spedizione statunitense o le giubbe celesti francesi, i due schieramenti degli Alleati e degli Imperi centrali si controllano in maniera unitaria, e questo è un gran peccato considerando quanto sarebbe stato interessante gestire un solo paese e interagire con tutti gli altri mentre vengono governati dall'IA.

Una volta scelto lo schieramento, la difficoltà e il punto d'inizio della campagna (si può scegliere tra il 1914 e il 1916), lo scopo è bene o male quello di qualsiasi altro strategico ad ambientazione bellica, ovvero rompere le linee nemiche per avanzare verso la capitale avversaria. A differenza però di molti altri titoli del suo genere, The Great War: Western Front non intende in alcun modo tenere impegnati i giocatori nell'attenta e complessa gestione finanziaria dei loro imperi, ma piuttosto metterli nei panni del loro stato maggiore, ecco perché sono del tutto assenti quei sistemi per l'amministrazione interna che in altri RTS permettono di seguire attentamente lo sviluppo delle province, ad esempio costruendo edifici economici o militari.

In realtà, esistono dei progressi che migliorano l'efficacia dei vari reparti dell'esercito, ma essi si conquistano solo attraverso i rami di un albero tecnologico abbastanza folto, che col tempo produrrà innovazioni capaci di stravolgere il modo in cui si combatte la guerra. Nel frattempo, il nostro scopo principale sarà quello di seguire una costante micro-gestione di ogni segmento del fronte, assicurandoci di far arrivare approvvigionamenti e rinforzi dove sono più necessari. La campagna è tutto sommato ben strutturata, e si può dire lo stesso degli altri contenuti a disposizione. Troviamo, infatti, ben sei battaglie storiche che possono essere affrontate singolarmente all'esterno della campagna, tra cui Verdun, Somme e Ypres, ma anche una modalità schermaglia, che invece mette in campo uno scontro veloce non ispirato ad alcun teatro famoso. Infine, è anche presente un abbozzo di multigiocatore, anche se al momento non è possibile affrontare in due una campagna, ma solo una battaglia singola.

Logoramento, un’altra chiave di vittoria

Durante la campagna di The Great War: Western Front potremo imbatterci in eventi con gustosissime ricompense
Durante la campagna di The Great War: Western Front potremo imbatterci in eventi con gustosissime ricompense

Se la Seconda guerra mondiale si concluse con il serrato assedio di Berlino da parte dell'Armata Rossa, i grandi imperi della Grande Guerra capitolarono tutti a forza di armistizi, ecco perché a dire il vero non sarà sempre necessario conquistare territori per vincere, in The Great War: Western Front. Ogni provincia sul tabellone, rappresentata da un classico esagono, è corredata da un numero di stelle, che equivale all'importanza strategica che la regione ha nel conflitto. Calais, punto di sbarco delle truppe britanniche, ne ha ad esempio quattro, esattamente come Bruxelles, centro nevralgico delle operazioni tedesche nelle fiandre. Molto semplicemente, quando una regione perde tutte le sue stelle passa nelle mani del nemico e fa di conseguenza avanzare il fronte.

La cosa interessante è che una provincia perde una stella solo in seguito a vittorie schiaccianti, che sono abbastanza complesse da ottenere e richiedono un numero di risorse a dir poco enorme. Non è però detto che, in una guerra, riesca a trionfare chi ottiene più centimetri di terreno. In una delle primissime battaglie della campagna ci siamo infatti trovati a sventare un enorme avanzata tedesca infliggendo gravissime perdite al nemico, senza però vedere diminuire in alcun modo le stelle della regione da cui era partito l'attacco. Il Kaiser ha pagato invece un prezzo diverso, ma ugualmente salato: in seguito alla sconfitta ha perso moltissima "volontà nazionale", un valore che riassume quanto le fazioni siano inclini a continuare la guerra, e che se scende a zero porta all'immediata sconfitta.

In The Great War: Western Front, i danni subiti dall'ambientazione si protraggono in tutte le battaglie successive
In The Great War: Western Front, i danni subiti dall'ambientazione si protraggono in tutte le battaglie successive

Battaglia dopo battaglia il fronte potrebbe non spostarsi affatto, ma il logoramento dovuto ai combattimenti potrebbe spingere un popolo ad arrendersi definitivamente, come del resto è effettivamente successo nel primo conflitto mondiale. Sebbene il rovescio della medaglia equivalga a provare un pizzico di frustrazione quando si tentano di conquistare le province senza successo, abbiamo trovato questa dinamica davvero interessante, molto centrata con l'ambientazione storica e quindi particolarmente azzeccata.

Disegnare trincee a mano libera

In The Great War: Western Front si possono disegnare trincee, fortificazioni e nidi di mitragliatrici a mano libera
In The Great War: Western Front si possono disegnare trincee, fortificazioni e nidi di mitragliatrici a mano libera

Come dicevamo, in assenza di sistemi più complessi il giocatore non deve far altro che gestire attentamente il flusso di rifornimenti, ma soprattutto la catena degli approvvigionamenti, che rappresenta una delle due valute di The Great War: Western Front insieme all'oro. Se quest'ultimo è importante dal momento che permette di acquistare carri armati, aeroplani e pezzi d'artiglieria da spedire al fronte, il numero di risorse in mano a una provincia è cruciale nel caso scoppi una battaglia, poiché chi ne ha di più può generalmente schierare più truppe e, di conseguenza, avere il coltello dalla parte del manico.

Le battaglie sono totalmente manuali fornendoci la possibilità di disporre trincee, artiglieria, difese e compagnie di fanteria in totale libertà. Ogni elemento della battaglia, sia esso un gruppo di fucilieri che scende in azione o un bombardamento aereo sulle difese nemiche, ha però un costo in approvvigionamenti ben preciso, ecco perché chi ne ha di più può contare su più strumenti per vincere. Un fuoco di sbarramento dell'artiglieria per coprire l'avanzata delle truppe costa un po' di questa preziosissima risorsa, così come far decollare gli aerei per abbattere i palloni che ampliano il campo visivo degli avversari o invadere le trincee nemiche con del letale gas al cloro. Le battaglie sono costantemente in bilico e The Great War: Western Front offre al giocatore un vastissimo numero di stratagemmi, per capovolgerle in suo favore.

Comparto tecnico

Purtroppo, l'impatto visivo offerto da The Great War: Western Front è penalizzato da modelli davvero superficiali
Purtroppo, l'impatto visivo offerto da The Great War: Western Front è penalizzato da modelli davvero superficiali

Purtroppo, uno degli aspetti più critici della produzione Petroglyph risiede nel suo comparto tecnico, semplicemente non all'altezza delle ambizioni dello studio. Da un punto di vista puramente visivo, gli sviluppatori non hanno costruito dei brutti panorami e anzi, le ambientazioni sono realizzate più che discretamente, cosa che si riflette in un software che al netto del fatto di essere uno strategico, si rivela anche fin troppo esigente per le configurazioni PC.

Se ambisci però a mettere in scena imponenti battaglie in tempo reale tra migliaia di soldati, in un trionfo di esplosioni e distruzione, dovrebbe essere prioritario che tutto sia al proprio posto. La sensazione è quella che gli sviluppatori non avessero alcuna possibilità di impacchettare il tutto senza affrontare grossi compromessi: i modelli sono molto superficiali e le animazioni a dir poco terribili, cosa che inevitabilmente stempera l'immersione. Se lo studio avesse dedicato un po' più d'attenzione in quest'area, The Great War: Western Front non avrebbe avuto davvero nulla da invidiare alla concorrenza, nonostante le sue dimensioni.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 34,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (4)
8.2
Il tuo voto

The Great War: Western Front è uno strategico con delle bellissime idee, che in barba ad ogni perplessità è riuscito in qualcosa che nessuno si era mai sognato di fare: trasporre efficacemente in un RTS un conflitto folle e insensato come quello della Prima guerra mondiale. Il titolo di Petroglyph mostra tutte le lacune tipiche di una produzione circoscritta ad una dimensione fortemente indipendente e sul fronte dei contenuti non brilla affatto, eppure offre alcuni spunti che lo elevano ad un livello che è vicinissimo a quello dei grandi squali del genere, come Paradox e Creative Assembly. Per uno studio alle prime armi, è un risultato davvero niente male.

PRO

  • La trasposizione da guerra di trincea a videogioco strategico funziona a dovere
  • Battaglie intense e divertenti
  • Disegnare trincee a mano libera è incredibilmente piacevole
  • L'idea di poter prevalere attraverso il logoramento è interessante

CONTRO

  • In termini di contenuti, le dimensioni sono alquanto ridotte
  • Comparto tecnico non all'altezza delle ambizioni dello studio