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Tomb Raider: Angel of Darkness

Avrei potuto perdere i sensi per tutte le ore passate con i primi episodi della saga della bella Lara. Potrei perdere i sensi solo se volessi ricordare quanti capitoli sfoggia la serie della splendida archeologa figlia di Lord Henshingly Croft. Ho perso i sensi dopo sole poche ore davanti a questo ennesimo e tremendo sequel dell'archeologa piu' provocante del mondo: Lara Croft questa volta si trova alle prese con serial killer e dipinti demoniaci...Signori e signore ecco a voi Angel Of Darkness!

RECENSIONE di La Redazione   —   18/08/2003

Chi ben comincia...

Il gioco ci accoglie con una sorta di tutorial che ci mostra il "bouquet" di comandi da utilizzare per fare muovere la nostra Lara. Subito iniziano i drammi poiche' far muovere il nostro personaggio risultera' essere uno dei punti piu' difficili di tutto il gioco...Gli enigmi non ci fanno paura ed il piombo terrà a bada gli avversari che la trama ci porrà davanti... ma ditemi chi ci salvera' dal far muovere Lara Croft?
Fin dai movimenti piu' semplici la protagonista ci fa notare l'assenza totale di grazia, anche la risposta ai nostri comandi sara' un'impresa poiche' Lara, forse diventata dura d'orecchi o forse per l'insorgere di una bella artrite, impiega qualche tempo nell'eseguire il comando da noi scelto , insomma anche Lara Croft invecchia e si rimbambisce. Ottenere risposte adeguate dal nostro personaggio sarà una vera sfida e la causa principale dei nostri decessi all'interno del gioco soprattutto nelle fasi iniziali, nel quale dovremo scappare dalle autorità parigine.
Lara sembra non preoccuparsi di questo difatti, nonostante il gioco, con brevi scene animate, ci immerga in una atmosfera incalzante di fughe frettolose per evitare la cattura e di conseguenza il GameOver, la protagonista sara' li, quanto mai legnosa nei movimenti e con la modalita' corsa che sembra invece un lento risveglio muscolare.
E' degno di nota (negativa), la nuova caratteristica della nostra nobile archeologa, che fa assomigliare questo capitolo della saga ad un vero e proprio RPG. La novità consiste nell'accumulare esperienza appena la Signorina Croft compie determinate azioni. Non vi sembrerà vero ma farete l'abitudine nel vedere l'archeologa sfondare una porta o spostare armadi, e sentirla recitare la frase " mi sento più forte " accompagnato dall'apparizzione di un simbolo a forma di freccia a memoria dell'avvenuto "Level Up" . E' vero che da questo capitolo di Tomb Raider ci si aspettava un prodotto che portasse una ventata di novita' in questa saga oramai in stallo ma non trovo per nulla brillanti ed efficaci, le new entry apportate da Eidos.
Tomb Raider Angel of Darkness e' una fonte inesauribile di sosprese: più lo giochiamo piu' ci accorgeremo che questo titolo non e' decisamente il prodotto che gli affezionati alla saga si aspettavano.

A lot of bug

Parliamo ora della parte grafica del gioco.
Quest'ultima è stata presa e data in pasto ai bug che infesteranno il gioco fin negl'ultimi livelli. Il sistema di ombre inserite nel gioco non è convincente ne efficace. Altro male che affligge la parte grafica del gioco sono le pessime texture ed i modelli dei personaggi. Anche se i settaggi del menù delle impostazioni grafiche sembrano "vincenti", troveremo grosse difficoltà nel credere ai nostri occhi. Da non dimenticare anche lo sfondo che dovrebbe ricordare la citta' di Parigi , lo noterete nei livelli iniziali quando sarete su un qualunque tetto di un edificio, un'intricata immagine la quale altro non ricorda che della carta da parati ammuffita. Le texture sono del tutto fuori luogo, ad esempio le assi di legno dovrebbero sfoggiare le venature caratteristiche del tessuto legnoso, ma le assi di Angel Of Darkness sembrano avere le texture giuste solo per una strada fatta di ghiaia. Questo e' solo uno dei tanti esempi che vi potrei fare ma il giocatore attento vedrà miriadi di queste imperfezioni nel corso del gioco. I modelli 3d dei personaggi e degli oggetti presenti nei livelli ,come citavo poc'anzi, hanno richiesto tutto l'impegno dei miei bulbi oculari per essere visionati e passati in rassegna. Fate caso nel livello "I tetti della zona industriale" quando dovrete attraversare i due edifici attaccati al cavo posto in collegamento fra essi, noterete l'elicottero della polizia francese avvicinarsi e puntarvi contro i suoi riflettori. Cercate di scorgere le fattezze dell'elicottero e sentirete un brivido freddo ed angusto scorrervi lungo la schiena. Potrei forse risparmiare la qualita' grafica delle cutscene? No di certo. Se poi tutto questo lo farcite con dei sottotitoli a volte errati e non di certo fedeli al parlato, e dal fatto per cui la voce di Lara continua ad eccheggiare, ma la sua bocca non si muove; allora le vostre speranze di risollevarvi d'animo, gustandovi delle cutscene realizzate a modo, sarannno ben presto infrante.

La novità mi fa male lo so

Un'altra novità voluta da Eidos Interactive per portare il "buon umore" fra gli utenti è l'introduzione di un nuovo personaggio giocante. Sto parlando di Kurtis Trent, questo emblematico ragazzo che ci accompagnera' nell'avventura per qualche livello. Noteremo l'apparizione di Kurtis per le strade di Parigi dove , intento a scappare, montera' in sella alla sua due ruote e sparirà per i vicoli della capitale francese. L'introduzione di un nuovo personaggio giocante all'interno di questo nuovo episodio della saga forse per Casa Eidos rappresentava la punta di diamante del titolo ma cosi' facendo non ha fatto altre che dare ancora piu' sfumature negative a questo action game. Il nostro Tomb Raider ci fara' ricordare, e i possessori della piattaforma della Sony lo conoscono bene, la saga sugli zombie mangia uomini di Capcom, Resident Evil.
E' vero che prendere idee dal passato, aggiornalre e farcirle con novità degne di nota è un processo ben conosciuto nel panorama videoludico ma Eidos con la sua ultima uscita ha fatto un collage, con idee di base probabilmente vincenti se sviluppate in modo differente dal creato, ma a quanto pare l'arte del collage non e' il punto forte della Casa madre di Lara che questa volta diciamolo pure ha toppato.
Tutte queste cose nell'insieme, penalizzano fortemente la logevita' del gioco. L'utente dopo poche ore non sopportera' piu' la lentezza di Miss Croft e i continui bug che la fanno apparire fusa insieme alle pareti degli edifici, questo e' solo un piccolo esempio delle "meraviglie" che vi attenderanno all'nterno di questo titolo.
Il gioco dopo qualche tempo annienta anche l'entusiasmo videoludico dei più arditi e da il colpo di grazia con un tempo di gioco fra i piu' lenti nella storia degli action game.
Vorrei aggiungere inoltre , anche se entriamo nei gusti personali del sottoscitto a cui va riconosciuto un tasso elevatissimo di pignoleria nel sangue, che detesto l'icona di avvio gioco che l'installazione ci porrà nel desktop. Non riesco ad ignorare che un gioco tanto maestoso ( nel nome intendo ) si trovi sul mio schermo sotto le mentite spoglie di un'abbreviazione, TRAOD, la quale a parer mio è decisamente poco efficace dal lato estetico e non incoraggia, nè invoglia, i giocatori a cimentarsi in questo videogioco.

Salvezza all'orizzonte

Finalmente un punto forte di TRAOD : La colonna sonora. Coinvolgente e realizzata con suprema maestria dalla London Symphony Orchestra e dal suo direttore David Snell.
Le musiche non saranno mai monotone e con l'installazione della tecnologia EAX Unified avremo risultati sempre eccellenti.
Tutte le musiche all'interno del gioco sono veramente allettanti e si fondono perfettamente con le varie situazioni che il gioco ci pone innanzi.
Con musiche soffici e dolci ci immergeremo completamente nei vicoli di Parigi e in situazioni di fuga avremo il piacere di ascoltare i virtuosismi degli archi dell'orchestra londinese.
Altra caratteristica positiva del gioco è la possibilita' di installare completamente questo capitolo della serie sul nostro Hardisk, saltando i noiosi passaggi di aprire la confezione e infilare il gioco nel nostro Cd-Rom. Così facendo risparmiremo in partenza un 5% di stress che andra' ad alleggerire l'impatto dei nostri sensi con le fattezze del titolo in questione.
Non manca di lode il sistema di personalizzazione delle impostazioni del gioco, nel quale ci divertiremo a cercare i settaggi adeguati al nostro sistema ed alla nostra scheda grafica. Troveremo oltre al settaggio della risoluzione anche quello delle texture e degli effetti di riflessione e rifrazione. Il pannello delle impostazione ci farà notare l'estrema versatilita' di TRAOD in fatto di settaggi ma non illudetevi non possa fare miracoli. Avremo inoltre la possibilità di aggiustare il volume di colonna sonora, effetti e la qualità audio delle medesime nel modo che più ci aggrada.

Riflessioni

Insomma i giochi del genere Action hanno sempre funzionato e proprio Eidos che dovredde scrivere manuali su questo, visto l'invenzione dell'archeologa che continua a balzellare sui nostri schermi da 7 anni, questa volta cosa ti combina? Invece di fare un massiccio "brainstormig" su come portare boccate di aria nuova sulla serie, ed allontanare la maledizione che avvolge i titoli con cosi' tanti sequel ( un appiattimento della trama ed uno scarso apporto di novita' in campo di gameplay), casa Eidos ha ben deciso di sfornarci questo prodotto che rimarra' negli annali solo per i punti a suo svantaggio... Eidos dovrebbe svegliarsi e capire che ormai gli shorts sudati e il decolte' da paura della Croft non possono reggere da soli un intero ActionGame.
Un quesito mi pongo (e penso di non essere il solo) dopo la visione di questo titolo di fine estate: Con quali criteri e con quali canoni la Eidos ha guardato in "faccia" la sua ultima creazione e ha detto: "Questo episodio di Tomb Raider è un titolo valido che appassionera' i videogiocatori?" Forse non avremo mai una risposta in merito.

    Pro:
  • Musiche coinvolgenti e ben realizzate
  • Installazione completa
  • Menù avanzati per la personalizzazione di audio e grafica
    Contro:
  • Troppi bug
  • Lento e poco avvincente
  • Ripetitivo

Il cielo non da cenno di voler smettere a far cadere pioggia ed oscurità, mentre i fulmini fendendo l'aria, illuminano i tetti di Parigi.
Parigi...Parigi in subbuglio a causa di un pazzo, chiamato "il Monstrum", un killer che si aggira mutilando orribilmente i corpi delle sue vittime e lasciando strani glifi in tutta la scena del delitto, simboli codice di un'arcana cerimonia di cui non sappiamo ancora nulla. Sappiamo solo una cosa.
La diciassettesima vittima e' il nostro mentore, il Prof. Werner Von Croy.
Siamo furiosi per il trattamento che ci ha riservato Werner, ci ha abbandonato nella piramide di Anubis in cui siamo stati imprigionati a lungo, perdendo la speranza di vivere e tornare al lavoro di un tempo, il lavoro che da significato a tutta la nostra vita; la nostra vita che ora e' segnata dalla morte della nostra guida, uccisa davanti ai nostri occhi. Come se non bastasse la polizia francese pensa a noi come ai responsabili di tutto questo spargimento di sangue. Il nostro unico appiglio sta nelle parole del vecchio Werner ormai deceduto: Obscura Painting.
Saremo braccati per i viali ed i ghetti di Parigi, non mancheranno i colpi di scena e chi vuole metterci i bastoni fra le ruote...ma in fondo il pericolo e' il nostro pane quotidiano.
Inizia così l'ultimo espisodio della lunga e blasonata serie dell'eroina di casa Eidos: Lara Croft.