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Turning Point: Fall of Liberty - Recensione

La seconda guerra mondiale come non l'avete mai vista...

RECENSIONE di David Falzarano   —   01/04/2008
Turning Point: Fall of Liberty - Recensione
Turning Point: Fall of Liberty - Recensione
Turning Point: Fall of Liberty - Recensione

La teoria non basta

In Turning Point: Fall of Liberty i controlli non brillano in fluidità e immediatezza, cosicché mirare restituisce sempre una sensazione approssimativa, una mancanza di precisione che ucciderebbe in partenza le velleità di qualsiasi sparatutto in prima persona. Spesso ci si ritrova costretti ad usare gli spostamenti laterali del personaggio per cercare di aggiustare la mira, e in certi casi si può anche notare una differenza inverosimile fra l’utilizzo di un’arma e l’altra, cosa che fa restringere drasticamente il cerchio delle armi da utilizzare.
Ad esclusione degli ultimissimi livelli di gioco, dove una massiccia dose di script dona ai tedeschi un’abbozzata aggressività, l’intelligenza artificiale si attesta a livelli veramente imbarazzanti, con nemici che per la maggior parte del tempo si limitano a stare impalati e sparare ogni tanto. Certe volte, addirittura, è possibile camminare in tutta calma verso un soldato nazista senza che questo accenni uno straccio di reazione, ed ucciderlo con nonchalance a mazzate una volta arrivati corpo a corpo.

Turning Point: Fall of Liberty - Recensione
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La teoria non basta

Le tecniche di combattimento corpo a corpo, non particolarmente usuali negli sparatutto in prima persona, tornano piuttosto utili perché nonostante New York sia una città molto grande e affascinante, gli ambienti di gioco creati dagli Spark sono spesso piuttosto stretti e claustrofobici, come piccole stanze, corridoi o stazioni della metropolitana. I nemici si possono afferrare e mazzuolare, oppure usare come scudi umani per uscire dalle situazioni più ingarbugliate.
Anche l’interattività con gli oggetti, segnalata da un’icona a forma di mano che appare sopra di essi, è imprecisa e frustrante: in caso di piccole maniglie, pulsanti e via dicendo è necessario trovare il centro esatto dell’oggetto con una precisione folle, o l’interazione non sarà possibile. Idem con patate gli “enigmi”, che si riducono al semplice “premi il pulsante per aprire la porta” o poco altro. La trama, poggiata sulla sopraccitata interessante premessa, non viene sviluppata a dovere e lascia spesso alcuni buchi che portano il giocatore alla noia, nonché varie contraddizioni.

Grafica e sonoro

Commento

Turning Point: Fall of Liberty è una grande occasione mancata. Una trama potenzialmente fantastica viene di fatto resa inutile da una realizzazione tecnica scadente, che relega il gioco nell’infame limbo della mediocrità e lascia con l’amaro in bocca per veder gettata alle ortiche una delle rare idee di soggetto originale su un tema oltremodo inflazionato come la seconda guerra mondiale. Un titolo che meritava senza dubbio più investimenti di denaro e risorse umane da parte di Codemasters. Dopo che negli ultimi mesi si sono visti giochi come BioShock, Half-Life 2 Episode Two, Call of Duty 4 o Halo 3, questo Turning Point: Fall of Liberty sembra proprio anacronistico, come se fosse stato sviluppato 5 anni fa e poi convertito in fretta e furia per i sistemi attuali. Consigliato solo ai veri appassionati di FPS che stanno male se non giocano ogni singolo esponente del genere che si affaccia sul mercato, o ai maniaci degli anni ’40.

Pro

  • Idea di base originale e affascinante
Contro
  • Controlli goffi e imprecisi
  • Meccaniche di gioco vecchie e piatte
  • Realizzazione tecnica abbondantemente sotto la media

Turning Point: Fall of Liberty è disponibile per PC, PlayStation 3 e Xbox 360.
La versione testata è quella PlayStation 3.

Turning Point: Fall of Liberty parte da un pretesto piuttosto originale e affascinante. Come sarebbe andata la storia se Winston Churchill, celebre statista britannico che guidò il Regno Unito durante la seconda guerra mondiale, fosse morto nel famoso incidente automobilistico che subì quando era in visita a New York, e che in realtà gli provocò solo una grave ferita ad una gamba? Codemasters prova a risponderci con la sua realtà alternativa, mettendo al posto di Churchill un politico talmente meno abile e meno carismatico che non riesce ad impedire in alcun modo l’espansione dei nazisti, i quali una volta conquistata l’Europa pensano bene di invadere addirittura gli Stati Uniti a suon di bombardamenti.
Il gioco ci mette nei panni di Dan Carson, operaio edile che mentre si trova al lavoro in cima ad un grattacielo di New York in costruzione vede arrivare all’orizzonte dirigibili e bombardieri nazisti, che cominciano a radere al suolo la città. Carson dovrà quindi unirsi alla resistenza per respingere i nemici tedeschi, naturalmente contando sul nostro sapiente aiuto.