Dove eravamo rimasti?
Questo non è certo il primo gioco dedicato all’arrampica muri per eccellenza (infatti è l’Ultimate… ahem, per questa battuta potete mandarmi email piene di offese, le accetto senza fiatare) che, nel corso degli anni, si è visto dedicare titoli per quasi tutte le piattaforme di gioco esistenti (il primo risale al 1982, su Atari 2600). L’apice qualitativo si è raggiunto con Spider-Man 2 (parliamo delle versioni console, quella PC era veramente brutta), uscito lo scorso anno contemporaneamente alla pellicola cinematografica omonima, in cui veniva ricalcato il gameplay di GTA III e seguiti offrendo la possibilità di andarsene in giro per New York a salvare persone e a cercare segreti, oltre che a seguire la storia del film (anche se questa era la parte più debole). In fondo cosa hanno sognato per anni i fan del fumetto se non lanciare ragnatele sui grattacieli per svolazzare di qua e di là nei meandri della grande Mela?
Ultimate Spider-Man segue le orme del predecessore indiretto cercando però di migliorarsi a livello narrativo.
Venom vs Spider-Man
Il gioco parte con un tutorial non saltabile ma perfettamente integrato nell’azione. Per prima cosa bisogna affrontare Venom su un campo da football americano imparando a controllare Peter (non ancora con il costume). Possiamo dare pugni e calci al nostro avversario, saltando per evitare i suoi tentacoli (quando si attivano i famosi sensi di ragno). Nel caso si venga catturati bisogna premere in sequenza veloce e ripetuta due tasti in modo da far salire un barra per liberarsi. Andando avanti si imparerà ad utilizzare la ragnatela lanciandola sui palazzi. Il modo per farlo è decisamente intuitivo e bastano un paio di tasti per gestire il tutto. La ragnatela stessa può essere utilizzata per varie funzioni, come appunto dondolarsi, prendere velocità o per catturare i nemici immobilizzandoli. Oltretutto, andando avanti nella trama, verranno sbloccate altre tecniche piuttosto interessanti.
La caratteristica saliente della modalità storia è la possibilità di controllare un altro personaggio noto a tutti i fan del fumetto: Venom. Le differenze nel gameplay tra Venom e Spider-Man sono notevoli visto che, mentre con il secondo si deve cercare di aiutare il più possibile la gente, con il primo è necessario un approccio più violento e determinato visto che la sua energia scende continuamente e per ricaricarsi ha bisogno di “succhiare” letteralmente le persone. Venom ovviamente non può lanciare ragnatele ma ha dalla sua dei lunghi tentacoli, che gli consentono di colpire i nemici a distanza, e un salto potentissimo che gli consente di raggiungere immediatamente altezze notevoli. Ovviamente entrambi i personaggi possono arrampicarsi e muoversi lungo i vari edifici di New York garantendo una libertà di movimento generale notevole.
Lo Story Mode
Svolti una serie di compiti generici in città (di cui parleremo nel prossimo paragrafo) si potrà accedere ai diversi capitoli dello story mode. Tralasciando la trama in sè (che può interessare o meno a seconda del livello di interesse per l’Uomo Ragno, ma che sostanzialmente è piuttosto banale) bisogna dire che questa è la parte migliore del gioco. Ogni capitolo è introdotto e concluso da dei filmati, in cui è evidente la scelta di ricalcare il linguaggio dei fumetti, che spiegano più o meno quello che succederà nella sequenza giocata. Lo schema generale dei capitoli è sempre identico: c’è un altro super eroe cattivo da inseguire in giro per la città, durante l’inseguimento accadono eventi che mettono in pericolo la vita delle persone (eventi a cui, ovviamente, bisogna rimediare) e, infine, si arriva allo scontro diretto con il super nemico; la parte più interessante di tutte visto che ogni combattimento andrà affrontato in modo differente. Ovviamente ci sono anche delle varianti allo schema generale tipo lunghe sequenze di pestaggio (soprattutto guidando Venom) o sequenze di solo inseguimento.
una certa viscosità del sistema di controllo fa compiere qualche errore di troppo non voluto
Lo Story Mode
Nonostante questa parte del gioco sia molto buona, alcuni difetti emergono comunque. In primo luogo una certa viscosità del sistema di controllo che, soprattutto durante gli inseguimenti, fa compiere qualche errore di troppo non voluto. Anche la telecamera ci mette del suo traballando un po’ troppo nelle situazioni più accese e creando una confusione deleteria per capire cosa sta succedendo. A parte questi difetti, comunque, se Ultimate Spider-Man fosse composto dal solo story mode, magari più lungo visto che dura solo qualche ora, potrebbe essere promosso con buoni voti. Peccato che non sia così.
La modalità libera
Parlavamo prima della modalità libera in cui si guida Spider-Man in giro per la città a caccia di criminali generici più o meno potenti e di persone in pericolo da salvare. Rispetto a Spider-Man 2, purtroppo (sempre versione console), il peggioramento è evidente. La città è grande e molto dettagliata, ma le cose da fare sono decisamente pochine e noiose. Chi volesse evitarsi i compiti più noiosi, non potrà farlo visto che, per proseguire nello story mode, occorre aver svolto un certo numero di compiti. Nessun problema per gli eventi casuali (rapine, persone che stanno cadendo da palazzi, gang criminali da sistemare a suon di pugni e calci e altro) anche se, a dire il vero, non sono molti e diventano ben presto ripetitivi e noiosi, non fornendo oltretutto nessuna ricompensa. Il vero problema sono le corse e i tour di pestaggio; le prime sono frustranti, i secondi sono veramente troppo noiosi e ripetitivi.
Per attivare le corse bisogna trovare dei gettoni (indicati sulla mappa) con sopra disegnato un uomo stilizzato che corre. Fatto questo partirà una sequenza in cui, in giro per la città, appariranno delle grosse sfere che vanno raggiunte il più velocemente possibile. I problemi delle sequenze di corsa sono i tempi risicatissimi necessari per ottenere una medaglia e l’inadeguatezza del sistema di controllo che risulta impreciso rispetto al compito da svolgere. Raggiungere velocemente le sfere non è difficile, il problema è toccarle. Alcune gare diventano insopportabilmente frustranti risultando incredibilmente difficili e andando ripetute più volte per essere finite. Oltretutto non si capisce perché sia necessario farle, visto che sono completamente slegate dal contesto del gioco e dal personaggio.
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[/C] Per quanto riguarda i tour di pestaggio criminali, il problema è un altro. Si attivano sempre trovando appositi gettoni indicati sulla mappa, e richiedono semplicemente che si vada in giro a pestare gruppi di criminali apparsi nelle vicinanze. Anche in questo caso il problema è che, svolti un paio di tour (che sono praticamente tutti uguali) la noia arriva preponderante e demotivante. In sostanza i tour e le corse potevano essere un discreto extra; come elementi attivi del gameplay, invece, smorzano il ritmo di gioco e rischiano di causare frustrazione nel giocatore.
Per il resto, in città, potete fare… nient’altro tranne andare in giro a cercare le centinaia di gettoni nascosti che servono per sbloccare i soliti extra (ormai immancabili in giochi del genere e quindi non più tanto extra).
Cel shading? No, 3D Comic Inking Technology
Distanziandosi parzialmente dallo stile grafico ormai classico per i videogiochi ispirati ai fumetti e ai cartoon, la tecnica grafica non è quella del cel shading in tutto e per tutto. Ultimate Spider-Man sfrutta infatti una fantomatica 3D comic inking technology, una feature che nasce dal cel shading e lo potenzia attraverso una diversa gestione delle ombre, una maggiore saturazione dei colori ed un diverso ispessimento dei contorni dei personaggi. Il risultato è piacevole da vedere e i modelli dei personaggi risultano veramente eccellenti nei dettagli. Ottima anche la rappresentazione dei luoghi più famosi di New York, anche se, per alcuni edifici, potevano essere utilizzate texture un pochino più adatte e meno scarne. La fluidità generale è buona, ma (riguardo la versione PC) i possessori di schede grafiche di medio livello di un paio di anni fa dovranno abbassare i dettagli per non vedere qualche scatto di troppo. Le musiche che accompagnano l’azione sono discrete e nulla più.
Chi volesse evitarsi i compiti più noiosi, non potrà farlo visto che, per proseguire nello story mode, occorre aver svolto un certo numero di compiti
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Multipiattaforma
Non ci sono differenze sostanziali tra la versione PC e quelle console di Ultimate Spider-Man, tranne qualche ovvio aggiustamento grafico per sfruttare al meglio le maggiori potenzialità di calcolo dei computer (quindi texture più grandi, qualche effetto in più… la solita roba, insomma). L’unica versione leggermente peggiore delle altre è quella PS2, dove sono evidenti e vistosi i cali del frame rate che a volte possono diventare un vero e proprio strazio. Probabilmente la scelta è stata dovuta alla volontà di non penalizzare troppo questa versione dal punto di vista estetico, anche se a dire il vero avremmo preferito qualche dettaglio in meno e un po’ di fluidità in più, necessaria soprattutto nelle corse contro il tempo e negli inseguimenti.
Come ultima nota si consiglia di utilizzare un joypad anche agli utenti PC così da non avere troppe complicazioni di gameplay.
Commento Finale
Un gioco sufficiente che si salva grazie all’appassionante modalità storia. I difetti, purtroppo, sono veramente molti e non si può far finta che non esistano. Soprattutto quando si gira per la città (la sezione che dovrebbe garantire maggiore longevità al tutto e che, invece, diventa solo un peso da togliersi di torno il più velocemente possibile) emergono preponderanti causando fastidio nel giocatore.
Pro
- Tecnicamente buono
- Story mode appassionante
- Belli i combattimenti contro i boss
- Sistema di controllo viscido
- Sezione libera inutile e noiosa
- Alcune prove obbligatorie sono slegate dal contesto di gioco