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Wasteland 3: La Battaglia di Steeltown, recensione

Un complesso industriale abbandonato è ciò che ci vuole per tenere in forma i Ranger di Wasteland 3: la nostra recensione del primo DLC, La Battaglia di Steeltown.

RECENSIONE di Alessandra Borgonovo   —   03/06/2021

È passato quasi un anno da quando abbiamo recensito Wasteland 3 e, lo ammettiamo, avevamo un po' disimparato a giocare: è occorso sgranchirsi le dita prima di affrontare i nuovi problemi che hanno deciso di affliggere il Patriarca, nel primo DLC intitolato La Battaglia di Steeltown. Si tratta di cinque ore di contenuti che non portano con loro solo uno spicchio di trama molto interessante ma anche nuovi oggetti e soprattutto meccaniche inedite che impreziosiscono il combattimento, valorizzandone ancora di più l'aspetto tattico.

Come potete ben intuire, l'intera vicenda si svolge nel complesso industriale di Steeltown e dintorni e sarete impegnati a risolvere una questione più delicata e sfaccettata di quanto sembri. Riuscirete a riportare ordine dove il caos regna più sovrano che mai? Il Patriarca conta su di voi ma non solo, sulle vostre spalle pesano anche le speranze di chi a Steeltown, pur con i suoi alti e bassi, ha trovato una nuova vita.

È di vitale importanza, dunque, che il complesso resti in piedi tuttavia, come sempre accade in Wasteland 3, l'impresa è tutt'altro che semplice. Il livello minimo per accedervi è 9, considerata però la delicatezza di certe discussioni vi suggeriamo di iniziare il DLC con una squadra intelligente, decisa e persino pronta a lisciare un po' il pelo quando serve: con la sola forza bruta non andrete lontano.

Ecco la nostra recensione di Wasteland 3: La Battaglia di Steeltown.

Rivolta operaia

Partiamo come sempre dalle premesse narrative. Siete mandati a investigare a Steeltown perché la produzione, tanto importante per il Patriarca, ha subito un inspiegabile rallentamento. Basta un giro rapido in loco per iniziare a intuire la gravità delle cose: a causa delle condizioni inumane cui sono sottoposti gli operai, ai piani bassi del complesso è scoppiata una vera e propria rivolta che vede i lavoratori usare le maniere forti contro il responsabile Karl Ludow. Sapendo come vanno le cose in Wasteland 3, dovrete indagare su come stiano veramente le cose per poi prendere le decisioni che riterrete opportune e confrontarvi tutto il tempo con chi ha creato Steeltown e ora la dirige: Abigail Markham. Gli equilibri sono tanto sottili quanto fragili, basta una risposta errata per accendere la miccia di una bomba ormai prossima a esplodere.

L'interesse da parte di Abigail nel non uccidere gli operai, limitandosi a metterli fuori combattimento, è la base per l'introduzione di una delle nuove meccaniche: si tratta della sospensione, una condizione per cui chi la subisce viene messo fuori combattimento senza morire. Con le giuste armi, che faranno la loro comparsa in gioco proprio in questo specifico frangente e saranno per l'appunto non letali, potrete applicare un campo della sospensione: una volta accumulato fino a dieci volte manderà in shock chiunque l'abbia subito, rendendolo inoffensivo.

Se a prima vista può sembrarvi inutile, in poco tempo imparerete che non è solo un ottimo ripiego per sbarazzarsi in fretta di nemici fastidiosi ma, soprattutto, un requisito essenziale alla vostra reputazione: risparmiare civili che, pur con le maniere forti, stanno protestando per qualcosa che è loro dovuto vi metterà in buona luce agli occhi di tutti a Steeltown, arrivando a rendere più semplici alcune contrattazioni.

Wasteland 3: La Battaglia di Steeltown
Wasteland 3: La Battaglia di Steeltown

A tutto questo vanno poi ad aggiungersi gli scudi elementali, un nome piuttosto esplicativo di per sé: umani e robot indistintamente saranno in grado di applicare, a loro stessi e ai compagni, delle protezioni che minimizzeranno parecchio i danni e potranno essere infrante solo attaccandole con il rispettivo elemento - oppure aspettando che si esauriscano i turni di permanenza dello scudo. Di nuovo, Wasteland 3 aggiunge un piccolo tassello di strategia al suo gameplay già di per sé molto ragionato, obbligandovi a rivedere le vostre strategie in virtù di queste nuove meccaniche: non le abbiamo trovate invasive, i nemici non le utilizzano a ogni piè sospinto ed è stato raro vedere più di tre protetti da uno scudo nello stesso momento. Questo perché, comunque, gli scontri a fuoco durante tutto il corso del DLC sono sempre su larga scala e gli scudi sono solo una delle tante gatte da pelare che vi toccheranno; infatti così come potete applicare la sospensione, allo stesso modo potete subirla e una volta raggiunto il valore massimo non solo verremo paralizzati, incapaci di agire, ma saremo anche a rischio sottomissione da parte dei nemici. Tradotto, verremo messi fuori gioco a prescindere dalla quantità di vite e fidatevi, capiterà più spesso di quanto vorreste.

La Battaglia di Steeltown non si limita a offrire un corposo comparto narrativo, nuove meccaniche, armi e persino elementi per il vostro quartier generale, se sarete così impeccabili da guadagnarveli, ma anche un materiale inedito: il tellurio. Questo nome non dovrebbe esservi nuovo, essendoci sulla mappa una miniera dove dare il via a una missione secondaria, ma fino al DLC non era possibile ottenerlo né, ovviamente, sfruttarlo: da adesso sarà disponibile per costruire nuovi equipaggiamenti o moddare le armi, tenendo però bene a mente che si tratta di un materiale in quantità molto limitata. Non sarete in grado di costruire tutto, dunque scegliete bene come investirlo e non escludete la possibilità che qualche armatura riusciate comunque a recuperarla strada facendo.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (1)
6.9
Il tuo voto

Nel complesso, La Battaglia di Steeltown è un DLC che ci ha molto convinto e mantiene alta l'asticella di un gioco molto ben riuscito di per sé: non solo si lega fluidamente a livello narrativo, senza creare alcun distacco e dando l'idea di essere sempre stato lì, ma introduce meccaniche, armi, equipaggiamenti e persino nemici inediti, pensati per offrire un nuovo livello di sfida. Le dinamiche che muovono i delicatissimi equilibri di Steeltown devono essere affrontate più con la testa che con il dito sul grilletto e, per la prima volta, il gioco vi lascia giudicare se e quando sia giusto tentare un approccio "diplomatico" persino in combattimento: è particolarmente apprezzabile vedere come, a volte, scegliere di risparmiare qualcuno abbia un impatto sulla trama. C'è qualche piccolissima imperfezione in termini di bug e se affrontato ai livelli più alti si nota uno sbilanciamento nella difficoltà, a favore dei nemici, ma a conti fatti è un esordio ottimo. Se cercavate un buon motivo per tornare in quel del Colorado, questo DLC fa al caso vostro.

PRO

  • Meccaniche inedite e quasi tutte ben integrate
  • Dura molto più di quanto ci saremmo aspettati
  • Gli equilibri narrativi sono ancora una volta ben gestiti

CONTRO

  • Ai livelli più alti si percepisce uno sbilanciamento nella difficoltà