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Xbox Series X: recensione della console più potente di Microsoft

Il momento è arrivato: ecco la recensione di Xbox Series X, nuova console in arrivo nei negozi, punta di diamante della next-gen Microsoft

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   05/11/2020

In queste ultime settimane abbiamo parlato tantissimo della nuova console Microsoft, ce ne rendiamo perfettamente conto, ed è molto probabile che buona parte dei concetti che troverete fissati nero su bianco in questo articolo li abbiate già ascoltati più e più volte. Ma d'altra parte era essenziale mettere un punto e pubblicare una vera e propria recensione di Xbox Series X che raccogliesse tutte le nostre impressioni, i test effettuati e, più in generale, l'esperienza d'uso con quella che si preannuncia essere, almeno sulla carta, la console più potente al mondo. Come poi questa potenza verrà sfruttata concretamente dagli sviluppatori è un altro discorso e, chiaramente, non può essere parte del nostro giudizio.

Un giudizio che invece si focalizzerà su quello che ci siamo ritrovati tra le mani in questo lungo periodo di testing e che ci ha permesso di avere un primissimo assaggio delle esperienze che ci auguriamo di poter vivere con Xbox Series X nei prossimi 3, 5 o magari 7 anni. Un giudizio che, lo ripetiamo ancora una volta, è chiaramente in divenire ed è accompagnato, qui su Multiplayer.it, da tutta una serie di articoli e video di approfondimento sui singoli aspetti della console. Molti li trovate già linkati in questa recensione; molti altri li vedrete nei prossimi giorni e settimane, man mano che la line-up per la console Microsoft continuerà ad arricchirsi di titoli da testare e, magari, di esclusive in grado di sfruttare fino in fondo le reali potenzialità della console.

Potenzialità che, lo ammettiamo prima di entrare nel vivo della recensione, ad oggi sono davvero difficili da verificare vista la penuria cronica di videogiochi dalle caratteristiche dirompenti; per fortuna che, se non altro, Xbox Series X ha tutta una serie di annessi e connessi che ci permettono di essere speranzosi e di guardare con interesse al futuro.

Le specifiche tecniche

Xbox Series X Recensione 10

Partiamo dalle ovvietà: le specifiche tecniche della nuova console. Su questo fronte Microsoft non è mai stata particolarmente avara di dettagli, e conoscevamo quasi tutto fin dall'annuncio della console. Sappiamo quindi ormai alla perfezione che all'interno di Xbox Series X troviamo un System on Chip costruito con processo produttivo da 7 nanometri e che si compone di una CPU AMD architettura Zen 2 da 8 core in grado di raggiungere i 3.8 GHz quando vengono utilizzati solo i core fisici, oppure 3,66 GHz quando si attiva il multithreading e vengono utilizzati tutti e 16 i core logici. Di fianco troviamo una GPU AMD architettura RDNA 2 completa con 52 Compute Unit sbloccate e funzionanti e una frequenza di 1,825 GHz.

Come risultato, la console è in grado di erogare i fantomatici 12,15 TeraFLOPS, un valore che la rende sulla carta la console più potente mai costruita e lanciata sul mercato. A nutrire tutta questa componentistica troviamo 16 GB di RAM di tipo GDDR6 suddivisa in 2 differenze forniture di chip che permettono di avere una banda passante mista: 10 GB viaggiano a 560 GB/s mentre i restanti 6 GB raggiungono al massimo 336 GB/s. Troviamo in Xbox Series X anche un SSD da 1 TB saldato sulla scheda madre e appartenente alla tecnologia PCI Express Generazione 4 con interfaccia NVMe. In realtà, a nostra disposizione troviamo soli 802 GB di spazio per via del sistema operativo e della partizione dedicata al quick resume che occupano complessivamente 198 GB e non possono essere in alcun modo eliminati o comunque gestiti tramite la dashboard.

Lo spazio interno può essere espanso molto velocemente utilizzando la scheda di espansione ufficiale da 1 TB, attualmente prodotta in esclusiva da Seagate e venduta alla consistente cifra di 259,99€. Microsoft, in totale antitesi con quanto fatto da Sony, ha scelto la strada dell'interfaccia proprietaria e della facilità di installazione, sacrificando una certa libertà commerciale e riducendo l'autonomia dell'acquirente che dovrà, per forza di cose, affidarsi esclusivamente alle espansioni ufficiali. È pur vero che il colosso di Redmond ha già confermato che nei prossimi mesi altri produttori entreranno in campo e ci saranno molti più tagli a disposizione ma, per il momento, la scelta è obbligata.

Sicuramente accettabile la disponibilità di porte anche se si sarebbe potuto fare qualcosina di più. Xbox Series X presenta infatti una singola porta USB frontale e 2 porte USB sul retro, tutte in versione 3.1 Gen 1 e tutte in formato Tipo A. Considerato che questa console dovrà rimanere in giro per almeno 6-7 anni, ci saremmo aspettati almeno una porta di Tipo C per andare incontro a quello che diventerà il formato dominante nel corso dei prossimi 2 o 3 anni, soprattutto se prendiamo in considerazione hard-disk esterni, cuffie e altri accessori, ma chiaramente Microsoft non è stata della stessa idea e dovremo quindi prepararci alla consueta trafila di adattatori o cavi USB misti.

Xbox Series X Recensione 6

Una sola l'uscita video: HDMI 2.1, in grado di supportare risoluzioni fino a 8k e un frame rate di 120 FPS alla risoluzione 4k. Xbox Series X supporta anche, in modo nativo, una risoluzione di 1440p oltre, ovviamente, a FullHD e 720p. Perfettamente gestiti anche il variable refresh rate che, in combinazione con il FreeSync di AMD , permette di eliminare qualsiasi forma di tearing o incertezza video quando il frame rate in uscita della console non è stabile. Chiaramente a patto di utilizzare un TV o un monitor che supportano queste feature.

Per fare chiarezza su tutta una serie di informazioni discordanti e poco precise in merito alla versione 2.1 di HDMI, vi ricordiamo che utilizzare un cavo compatibile con questa specifica serve esclusivamente per poter utilizzare un frame rate superiore ai 60 FPS a una risoluzione di 4K o maggiore. La console funziona perfettamente anche con cavi HDMI 2.0 e i 120 FPS possono tranquillamente essere goduti con risoluzioni minori ai 4K senza la necessità del 2.1.

Di seguito vi lasciamo una comoda tabella riassuntiva con tutte le specifiche tecniche di Xbox Series X:

Xbox Series X
Processore AMD Zen 2 custom,
8 core a 3,8 GHz oppure 3,66 GHz con multithreading abilitato
Grafica AMD RDNA 2 custom, 52 Compute Unit a 1,825 GHz
Processo produttivo System on Chip (SoC) 7 nm 360,45 mm²
Potenza 12,15 TFLOPS
Memoria 16 GB di RAM GDDR6
Banda passante 10 GB a 560 GB/s, 6 GB a 336 GB/s
Storage SSD PCI Express Gen 4 NVMe custom da 1 TB
Velocità I/O 2,4 GB/s, 4,8 GB/s compressi
Espansione Slot di espansione con formato proprietario
Storage esterno Supporto per HDD esterni USB 3.1
Lettore ottico Lettore Blu-Ray 4K UHD
Audio Dolby Digital 5.1; DTS 5.1;
Dolby TrueHD con Atmos; PCM lineare fino a 7.1
Prestazioni 4K a 60 FPS, con supporto fino a 120 FPS
Retrocompatibilità Supportati tutti i giochi Xbox One,
più una selezione di titoli Xbox 360 e Xbox originale
Tutti gli accessori Xbox One sono supportati
Colore Nero opaco
Dimensioni 30,1 cm x 15,1 cm x 15,1 cm
Peso 4,45 kg
Consumi 315 watt
Porte I/O 1 porta USB 3.1 Gen 1 Tipo A frontale
2 porte USB 3.1 Gen 1 Tipo A sul retro
HDMI 2.1 con supporto VRR e AMD FreeSync
Ethernet RJ-45 10/100/1000 e Wi-Fi 802.11 ac
Presa di alimentazione
Porta di espansione memoria
Data di uscita 10 novembre 2020
Prezzo 499,99 euro

Il design

Xbox Series X Recensione 5

Archiviata l'oggettività delle specifiche, passiamo a una componente su cui è possibile disquisire all'infinito senza poter emettere un vero giudizio universale: il design di Xbox Series X. La console Microsoft ha saputo stupire fin dal suo reveal: un parallelepipedo nero, opaco, lineare e perfettamente pulito. Zero orpelli e un unico segno distintivo: una griglia superiore particolarmente vistosa e arricchita con una nota di colore che gioca sull'effetto della prospettiva del punto di osservazione. È una console realizzata con due precisi intenti di design: deve mimetizzarsi o addirittura nascondersi nell'arredamento casalingo e deve poter alloggiare e gestire la componentistica avanzata che permette il suo funzionamento, senza che ci sia alcun tipo di controindicazione riguardante la dissipazione del calore e quindi la rumorosità della macchina.

Su questi due ultimi elementi torneremo nel prossimo paragrafo della recensione, qui ci interessa focalizzarci su questa idea di design che può chiaramente non piacere per un'eccessiva tendenza all'anonimato ma che non può essere minimamente liquidata, come fanno molto spesso i detrattori di Xbox Series X, definendo la console come un semplice rettangolo nero che chiunque poteva disegnare, costruire e lanciare sul mercato. La console è estremamente curata e rifinita sotto ogni punto di vista, ha una dimensione e una maneggevolezza che lasciano davvero stupiti e persino le plastiche utilizzate denotano un'attenzione qualitativa che va necessariamente sottolineata.

Persino la confezione di Xbox Series X evidenzia la grande cura per i dettagli che Microsoft ha iniziato ad adottare con i suoi prodotti a partire dal lancio di Xbox One X. La scatola è estremamente contenuta in dimensioni, ha un'apertura comoda verso l'alto e già nelle grafiche utilizzate frontalmente e sul retro evidenzia le caratteristiche e la natura di questa console. Sicuramente anomala la scelta di puntare tutto su Master Chief e sull'iconografia di Halo: probabilmente il rinvio del gioco è stato davvero un fulmine a ciel sereno per Microsoft. Una volta aperta la confezione, la console è immediatamente evidente, davanti a tutto, coperta da un panno nero coerente con la palette cromatica della console e che stimola l'apertura del packaging. Controller, cavistica, manuali sono tutti ben nascosti in alloggi specifici. Nulla è lasciato al caso: persino la gommapiuma che isola e protegge l'interno della scatola è nera e perfettamente sagomata.

Ci sono tuttavia dei deficit: Xbox Series X è disegnata per essere piazzata in piedi, in verticale, ma Microsoft ha evidentemente scelto di puntare sulla versatilità così da permettere l'utilizzo della macchina anche in orizzontale, adagiata su un fianco. Questa decisione ha tuttavia obbligato l'azienda ad adottare una serie di compromessi per evitare parti mobili o il rischio di un posizionamento non corretto. È per questo che Series X presenta una piccola basetta circolare sul fondo, perfettamente coerente e amalgamata con il resto della console, che non può essere rimossa e che serve a garantire un piccolo spessore utile a permettere la circolazione dell'aria all'interno dello chassis.

Allo stesso tempo, guardando la nuova Xbox frontalmente, si notano i 4 piedini in gomma incollati sul lato destro che permettono alla console di poggiarsi con maggiore stabilità quando si decide di utilizzarla in orizzontale. Sono evidentemente anti-estetici ma, probabilmente, non c'era modo di adottare soluzioni meno visibili mantenendo una certa attenzione al prezzo di vendita.

Dove la console rimane assolutamente inattaccabile è nella disposizione e gestione delle sue "interiora". Pur non potendoci dilungare in modo approfondito sul teardown e l'apertura dello chassis, è sempre stato evidente in svariati video più o meno ufficiali che Xbox Series X è sì stipata di componenti nel suo piccolo volume interno, ma tutto è perfettamente alloggiato in modo tale da creare un'unica struttura senza soluzione di continuità dove le singole parti sono sempre ben riconoscibili e, se necessario sostituibili, ma raggiungono un'armonia di assemblaggio che è difficile trovare altrove. Le feritoie, i punti di contatto tra le componenti e gli spazi vuoti lasciati alla circolazione dell'aria evidenziano il livello di ingegnerizzazione raggiunto e consentono all'unica, grande ventola superiore di gestire alla perfezione la dissipazione termica di una macchina davvero complessa e performante.

Siamo davvero soddisfatti del design raggiunto da Microsoft con Xbox Series X, lo ribadiamo e, pur accettando e comprendendo chi non è rimasto affascinato o colpito dall'estetica della console, i suoi lati positivi in termini di dimensioni, pulizia e qualità costruttiva di interno ed esterno, sono praticamente inattaccabili.

Temperature e rumorosità

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E arriviamo a uno dei nuclei fondanti del giudizio espresso in questa recensione: le valutazioni sulla temperatura e la rumorosità di Xbox Series X. Se ancora non fosse chiaro dai numerosi video e approfondimenti usciti un po' ovunque in rete, lo ribadiamo ancora prima di scendere nel dettaglio. Sì, Xbox Series X è una console estremamente silenziosa sia a causa delle scelte adottata da Microsoft per il design del suo interno (un'unica ventola di grandi dimensioni), sia per la capacità delle sue componenti di non raggiungere mai temperature astronomiche. Chiaramente i 2 elementi sono direttamente collegati e si influenzano l'un l'altro, ma è essenziale aggiungere un'avvertenza. Fino al giorno in cui questa recensione è stata scritta, non c'è stato modo di mettere davvero sotto torchio la console con titoli particolarmente esosi o pesanti.

In altre parole, ci sentiamo costretti a mettere le mani avanti perché chiaramente non siamo in grado di valutare anticipatamente quanto un Cyberpunk 2077, o un Fable, o un Forza Motorsport o qualsiasi altra esclusiva o prodotto multipiattaforma, potrà spremere e surriscaldare questa nuova console tra 2 o 3 anni. Ciò che conta è che con tutto quello che abbiamo testato durante le nostre settimane di analisi, non ci è mai capitato di percepire in modo sostenuto ed elevato il rumore della console e, dai nostri test sulla temperatura, è evidente come la console riesca a dissipare con grande agilità il calore generato, al punto da mantenersi sempre all'interno di temperature accettabili, anche in situazioni create artificialmente per tenere bassa la ventilazione.

Entrando nel dettaglio dei nostri test, abbiamo verificato il funzionamento di Xbox Series X in 3 differenti modalità di utilizzo: navigando all'interno della dashboard, effettuando operazioni "pesanti" ma sempre al di fuori dei videogiochi, come ad esempio la copia di ingenti quantità di dati o l'uso massiccio del quick resume, infine ci siamo concentrati sull'avvio e lo stress test con una manciata di giochi, in particolare Red Dead Redemption 2, Gears 5 e Watch Dogs: Legion. Per effettuare queste prove abbiamo posizionato Xbox Series X in verticale, in orizzontale e anche in una situazione limite: coperta con un cartone a simulare l'inserimento in un ambiente con un volume d'aria molto ridotto. In tutti i casi abbiamo utilizzato una telecamera e infrarossi e un fonometro all'interno di una stanza isolata acusticamente e priva di altre fonti sonore.

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I risultati sono stati univoci e li evidenzieremo nel dettaglio in un articolo dedicato che pubblicheremo nei prossimi giorni. Ciò che conta sapere all'interno di questa recensione è che il picco di temperatura raggiunto da Xbox Series X è stato di 52 gradi durante una sessione di gioco di 2 ore a Watch Dogs: Legion mentre la rumorosità non ha mai superato il confine dei 38.5 decibel. A titolo di confronto, Xbox One X ha raggiunto in un nostro test similare focalizzato sul solo Red Dead Redemption 2, 47 decibel di rumorosità mentre PlayStation 4 Pro con lo stesso videogioco, è riuscita a sfondare agilmente il muro dei 52 decibel.

Vogliamo che sia chiaro ancora una volta quanto il rumore della ventola di Xbox Series X sia praticamente impercettibile così come la massa d'aria calda espulsa dalla grande feritoria superiore. È scontato che poggiando una mano sulla griglia durante una partita sia possibile percepire in modo molto chiaro il riscaldamento della macchina, così come avvicinando un orecchio sulla parte superiore della console sia possibile sentire il ronzio sommesso della ventola ma, in una condizione di uso standard, all'interno di una stanza non insonorizzata, sarà praticamente impossibile comprendere se la console sia accesa o spenta. Cosa succederà con le esclusive dei prossimi anni non ci è permesso saperlo ma, ad oggi, Xbox Series X è la console più silenziosa disponibile sul mercato.

I servizi

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Un altro elemento della console discusso a lungo riguarda i suoi servizi. Chi si nutre di pane e videogiochi almeno un paio di volte a settimana è perfettamente conscio e consapevole dell'evoluzione del Game Pass e il lancio della nuova console, abbinato alla recente revisione della dashboard che possiamo trovare anche su Xbox One, evidenzia con forza quanto questo servizio sia una parte integrante dell'esperienza console del colosso di Redmond. Anzi, a volerla dire tutta, ormai prescinde dal pezzo di hardware piazzato in salotto o in cameretta: definisce l'ecosistema stesso di Xbox e più gli anni passeranno e più, siamo convinti, vedremo il Game Pass sganciarsi dall'hardware per diventare un servizio approcciabile da chiunque su qualsiasi device munito di schermo. O addirittura sugli schermi stessi.

Troviamo quindi naturale che fin dal primo avvio di Series X, Xbox Game Pass sia costantemente sbattuto in faccia al giocatore, rendendo talvolta persino complessa la navigazione all'interno della dashboard e dello store per capire, davvero, cosa si possiede, cosa è parte dell'abbonamento e cosa invece va acquistato separatamente come un "normale" videogioco. Microsoft non fa nulla per nascondere il valore potenziale e reale del servizio e anzi vuole che il messaggio sia chiarissimo: non sappiamo che giocatore tu sia o quanto sia vasta la tua libreria di titoli posseduti, se compri Xbox, pagando una cifra mensile piccolissima avrai accesso, da subito e ovunque a un mare di giochi immediatamente accessibili e per tutti i gusti. Vecchi, nuovi, che devono ancora uscire o che magari stanno per sparire dal catalogo: ma li hai subito e completi. E questo è un valore enorme per la macchina.

L'altro elemento su cui Xbox Series X ha una marcia in più rispetto alla concorrenza, e Microsoft ha assolutamente fatto tutto il possibile per dimostrare questa superiorità, è nella gestione del quick resume, ovvero la possibilità di mantenere in memoria una sorta di stato congelato di un certo numero di giochi per passare al volo dall'uno all'altro senza che questi titoli debbano essere ricaricati dall'inizio ma rientrando immediatamente e direttamente in partita.

Ora, definire una feature di questo tipo come rivoluzionaria è sicuramente complesso e sovrastimato, ma quello che vi possiamo assicurare è che dopo averla provata, vi sembrerà davvero naturale aspettarvi che il ritorno a un titolo giocato il giorno prima, o la settimana prima, o il mese prima, non comporti più il dover assistere di nuovo alle solite schermate dei loghi, all'apparizione del menu principale e poi al caricamento del salvataggio, ma vi porti esattamente lì dove l'avevate lasciato l'ultima volta. Magari siete giocatori che affrontate e sviscerate un singolo titolo per volta, prima di venderlo o archiviarlo per passare ad altro. Ma se vi capita di giocare più titoli contemporaneamente, non c'è verso di ritornare alle vecchie abitudini.

Xbox Series X Recensione 9

Abbiamo testato davvero a lungo questa funzionalità con risultati che, alcune volte, ci hanno lasciato davvero stupiti. Ad esempio, non solo il quick resume funziona anche staccando Xbox Series X dalla corrente elettrica, ma persino spostando il gioco da un SSD a un hard disk esterno, lo stato in memoria viene conservato e molto spesso si riusciranno a tenere aperti 7-8 giochi contemporaneamente. Ribadiamo: nessuno comprerà una console per questa feature e magari ci saranno molte persone che neanche si accorgeranno della sua esistenza, ma si tratta di una rivoluzione strisciante che, ad oggi, non è possibile sperimentare su nessun'altro sistema videoludico.

Un giudizio similare ci sentiamo di esprimerlo anche in merito alla retrocompatibilità: sarebbe folle giudicare la qualità di Xbox Series X in funzione della possibilità di far girare titoli delle generazioni precedenti, però è fondamentale lodare in questa sede il lavoro svolto da Microsoft che consegna sul mercato una macchina perfettamente ottimizzata e costruita con la precisa idea di mantenere la stabilità e la compatibilità con un'enorme ludoteca storica, eliminando qualsiasi contrattempo o difficoltà che potrebbe ricadere sul giocatore. Hai un gioco Xbox One? Lo metti nella nuova console o lo scarichi dallo store e funziona immediatamente. Al 100%. Tra l'altro, in moltissimi casi, persino migliorato per grafica o frame rate rispetto alla versione originale. E lo stesso vale per una selezione di titoli Xbox 360 e Xbox originale. Di nuovo, non siamo davanti a killer app o game changer, ma ci troviamo al cospetto di un servizio che eleva e migliora l'intero ecosistema Xbox.

Dashboard e accessori

Xbox Series X Recensione 2

Se quindi per i servizi non si può propriamente parlare di rivoluzioni, ma si riconosce comunque un percorso innovativo che punta ad aggiungere elementi coerenti e in grado di migliorare la qualità della vita degli utilizzatori, sul fronte della dashboard e degli accessori di Xbox Series X siamo chiaramente davanti a un'opera di rifinitura all'insegna della familiarità.

Del nuovo Xbox Wireless Controller abbiamo parlato in modo estremamente positivo in una recensione dedicata a cui vi rimandiamo se volete sapere nel dettaglio qual è il feeling d'uso del nuovo joypad di Xbox Series X. Un controller che nasce con un intento diametralmente opposto a quello del DualSense di PlayStation 5: rifinire, curare e migliorare senza aggiungere nulla di concretamente nuovo od originale. Una strada che solo all'apparenza è facile da percorrere ma che chiaramente può lasciare insoddisfatti gli utilizzatori più esigenti.

Un discorso molto similare si può fare anche per la dashboard. Non si può parlare di una vera e propria nuova interfaccia lanciata da Microsoft in occasione dell'arrivo nei negozi di Xbox Series X, tanto meno di una dashboard completamente originale. Quella che ci siamo ritrovati a utilizzare sulla nuova console è sì una interfaccia utente aggiornata, ma che per gran parte della sua composizione, dei colori utilizzati e della suddivisione dei menu si configura chiaramente come una rifinitura della precedente. E tra l'altro la si può trovare, identica, anche su Xbox One.

È chiaramente un'idea di design e di progettazione che risponde all'esigenza di Microsoft di dare continuità tra le sue generazioni e, in qualche modo, di allontanare queste interfacce dal pezzo di hardware su cui girano. D'altra parte, se dobbiamo utilizzarle mentre magari maneggiamo uno smartphone, oppure ci ritroviamo su PC con mouse e tastiera o, in un futuro non così lontano, le utilizzeremo semplicemente accendendo un TV, l'idea di avere un'unica dashboard identica dappertutto ha un suo valore di continuità che non può essere sminuito.

Però è chiaro che desideravamo qualcosa di più, quel qualcosa che PlayStation 5 sembra aver esaudito da quanto visto finora: un elemento di rottura netto col passato che facesse capire, a colpo d'occhio, che in fin dei conti siamo entrati in un'altra generazione. Quanto detto non sminuisce tuttavia il fatto che la nuova revisione della dashboard sfrutti completamente le potenzialità di Xbox Series X: è velocissima, fluida, coerente e permette di passare allo store, in uno o più giochi tramite il quick resume, tra le impostazioni della console, in un lampo, senza mai il minimo segno di incertezza o l'apparente sospensione di un attimo legata a un caricamento.

Semmai i problemi sono relativi all'annidamento delle voci e alla loro gestione che pretende e richiede un po' di pratica prima che si riesca a passare rapidamente alle voci che si stanno cercando, impiegando meno click e movimenti possibili. Ma anche sul fronte della dashboard torneremo con un approfondimento dedicato dove spiegheremo nel dettaglio il suo funzionamento e le nostre conseguenti valutazioni.

Qualche parola dobbiamo necessariamente spenderla anche per quello che concerne l'aumento di velocità dei caricamenti dei giochi, spingendoci oltre il semplice e immediato utilizzo della dashboard. Abbiamo già parlato a lungo di questo aspetto in uno speciale pubblicato diverse settimane fa, in occasione della scadenza di un primo embargo, e vi consigliamo vivamente di leggere quell'articolo, però oggi abbiamo la maggiore maturità per poter esprimere qualche giudizio aggiuntivo.

È chiaro e scontato che Xbox Series X, complice un processore enormemente più potente del suo predecessore e un SSD PCI Express di quarta generazione, abbia una velocità di accesso ai dati che non è neanche paragonabile a quella della generazione precedente. Parliamo di quasi 3 GB al secondo di lettura delle informazioni contro i 150 MB al secondo degli hard-disk meccanici montati su Xbox One X. Questo si traduce in tempi di caricamento spesso ridotti di 4 o 5 volte quando si passano in rassegna giochi della precedente generazione ma, chiaramente, non abbiamo idea di come questo si traduca con giochi cross-gen più esigenti e soprattutto non possiamo immaginare come questa velocità maggiorata verrà sfruttata con le future esclusive.

Usciamo però decisamente soddisfatti dalla nostra lunga prova: aver avviato un Watch Dogs: Legion, uno Yakuza: Like a Dragon, persino un Dirt 5, ci ha stupito positivamente quando poi ci siamo ritrovati a provare gli stessi titoli su una Xbox One X. Chiaramente non ci siamo mai ritrovati davanti a quella promessa di caricamento istantaneo che potesse ricordare le console su cartuccia, ma il passo in avanti rispetto alla precedente generazione è enorme e immediatamente percepibile.

I videogiochi

Cyberpunk 2077 3

Come prima cosa, vi lasciamo un elenco di tutti i videogiochi che troverete sul mercato al lancio di Xbox Series X.

  • Assassin's Creed Valhalla
  • Borderlands 3
  • Bright Memory
  • Destiny 2: Oltre la Luce
  • Devil May Cry 5 Special Edition
  • DIRT 5
  • Enlisted
  • For Honor
  • Fuser
  • Gears 5
  • Gears Tactics
  • Maneater
  • Manifold Garden
  • NBA 2K21
  • Need for Speed: Hot Pursuit Remastered
  • Observer System Redux
  • Planet Coaster
  • Tetris Effect: Connected
  • The Falconeer
  • War Thunder
  • Watch Dogs: Legion
  • XIII
  • Yakuza: Like a Dragon

Arrivati a questo punto deve essere molto chiaro un elemento cardine di questo articolo: abbiamo volutamente lasciato per ultima la disquisizione sulla line-up di lancio e, più in generale, tutto il discorso relativo ai videogiochi di Xbox Series X. Abbiamo infatti scelto di impostare questa recensione, e tutte le altre recensioni che troverete sulle console di nuova generazione, su un giudizio riguardante esclusivamente la macchina e i suoi servizi.

Abbiamo reputato veramente poco sensato e utile inserire nella valutazione i giochi compresi nel Game Pass o tutti quei titoli terze multipiattaforma disponibili al lancio della console. Il mercato è troppo variabile e poco consistente: quello che può valere durante la stesura di questa recensione, può essere completamente sovvertito nell'arco di un mese.

Tra l'altro, parte integrante del nostro lavoro è proprio valutare singolarmente i videogiochi in uscita sul mercato e un utente più attento può immediatamente comprendere quale console sia più adatta a soddisfare i suoi gusti in funzione della libreria disponibile. Per tutti questi motivi, abbiamo scelto di dedicare un semplice paragrafo che rimanda a un articolo molto più approfondito dove potrete trovare l'elenco preciso e dettagliato di tutti i videogiochi in uscita il 10 novembre insieme a Xbox Series X: dalle novità, alle remastered, alle riedizioni gratuite potenziate attraverso lo Smart Delivery.

Cos'è lo Smart Delivery, vi state chiedendo ancora oggi? È la feature di Xbox che permette di avere sempre la versione migliore di un gioco a seconda della console su cui si fa girare. Un bel nome coniato dal marketing che nasconde la sempre ottima idea di offrire degli upgrade gratuiti a chi ha comprato un gioco nella generazione precedente e, in questo modo, se lo ritrova persino migliorato senza dover spendere un euro di più.

Conclusioni

Prezzo 499,99 €

Multiplayer.it

8.8

Quello che stupisce di Xbox Series X è la sua concretezza e quella minuziosa attenzione ai dettagli che ha contraddistinto l'operato della Microsoft più recente: una svolta nel design e un'attenzione verso la trasparenza nelle comunicazioni che abbiamo iniziato a intravedere con l'uscita di Xbox One X. Xbox Series X è una console dalle dimensioni contenute, con un design minimale e furbamente adattato alle esigenze dell'hardware interno. Il risultato è una macchina estremamente silenziosa e che tiene perfettamente a bada le temperature di esercizio. Tutto questo è poi affiancato da un ecosistema che se da un lato punta sulla familiarità e su un certo desiderio di continuità con il passato, allo stesso tempo non si fa problemi a tentare di innovare introducendo feature che probabilmente noteremo nelle loro concrete applicazioni solo nei prossimi mesi, per non dire anni. Però il potenziale per fare bene c'è già tutto e quello che l'acquirente si ritroverà tra le mani a partire dal 10 novembre è una macchina stabile, performante e capace di abbracciare fin da subito sia l'enorme libreria delle generazioni Xbox passate, sia quello che il mercato è in grado di offrire di nuovo.

PRO

  • Le dimensioni sono molto contenute e la qualità costruttiva è eccellente
  • Tra quick resume, Game Pass e retrocompatibilità, l'ecosistema Xbox ha chiaramente una marcia in più
  • La console è estremamente silenziosa e mantiene basse le sue temperature di esercizio...

CONTRO

  • ...ma, al momento, è difficile trovare giochi in grado di sfruttare a dovere le sue caratteristiche hardware
  • Un taglio netto col passato avrebbe probabilmente giovato alla dashboard