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La guerra non ha mai fine

Il nostro incontro ravvicinato con il nuovo capitolo di Medal of Honor!

ANTEPRIMA di Antonio Fucito   —   07/03/2012

Electronic Arts è decisamente in grande spolvero durante questa GDC 2012 di San Francisco, la giornata di martedì è stata infatti caratterizzata da ben due eventi che hanno accompagnato i giornalisti durante tutto il pomeriggio e la sera inoltrata. Non sono stati tutte rose e fiori però, il produttore/sviluppatore canadese ha infatti inaugurato un nuovo modus operandi di fare presentazioni dei propri titoli, all'interno del quale ci sono tediose e soprattutto lunghe chiacchierate con personaggi di vario genere legati non in maniera diretta con i videogiochi ma piuttosto sull'argomento da loro trattato.

La guerra non ha mai fine

Tra tentativi di suicido di vario genere, Medal of Honor: Warfighter è stato sicuramente uno dei pezzi forti, se non altro per il materiale prettamente ludico mostrato. Questa volta il gioco sarà interamente sviluppato da Danger Close e farà uso dello scintillante motore grafico Frostbite Engine 2, che come ben noto ha dato il vestito a Battlefield 3. Da qui è partita la demo mostrata ai giornalisti presenti (una versione molto estesa del trailer disponibile per la visione generale), che girava rigorosamente su PC ed era incentrata su una missione di salvataggio di civili.

La guerra non ha mai fine

L'ambientazione di Medal of Honor: Warfighter parte dalle Filippine e si dipana in diversi luoghi sparsi per tutti i continenti. Per la prima volta non ci sarà un solo filo conduttore, ma tutta una serie di eventi collegati tra loro e con diversi riferimenti a fatti realmente accaduti. Nel nuovo FPS di Danger Close, perlomeno a detta di Greg Goodrich (executive producer del gioco), la storia infatti ricoprirà un ruolo molto importante, tanto da rappresentare il punto di differenziazione rispetto ad altri esponenti del genere.

Cosa abbiamo visto

Dicevamo della demo, quello che abbiamo potuto apprezzare durante le sequenze mostrate è l'ottima distruttibilità dell'ambiente e gli effetti di luce di pregevole fattura (in tal senso l'impatto è non di poco superiore al precedente Medal of Honor), unite alla ricerca di inquadrature ad effetto per esaltare quello che sta accadendo su schermo. La missione di salvataggio è continuata con diverse sparatorie secondo i canoni classici degli FPS, per arrivare con la squadra al punto di sequestro dei civili. In prossimità della porta dove erano tenuti gli ostaggi abbiamo notato un sistema simile a quello presente ad esempio in Ghost Recon Advance Warfighter: premendo un apposito tasto compare a video un menu mediante il quale è possibile scgliere quale azione intraprendere, se sfondare con un calcio, se piazzare del C4 oppure se lanciare all'interno della stanza del gas lacrimogeno. Per il resto le meccaniche sono quelle classiche che ci si aspetterebbe da un titolo del genere, dopo il salvataggio l'azione si è spostata in una fuga a bordo di motoscafi, in piena tempesta e sotto il fuoco nemico, fino ad arrivare all'evaquazione a bordo di velivoli cargo. Mentre l'azione si svolgeva in maniera repentina, siamo rimasti colpiti dalla distruttibilità dell'ambiente (non estrema, sia ben chiaro) e dal colpo d'occhio generale ricavato, sicuramente piacevole e ben sopra la media.

La guerra non ha mai fine

Dulcis in fundo qualche informazione sul multiplayer, che dovrebbe presentare un paio di idee interessanti sulla carta. Innanzitutto ci saranno dodici diverse unità legate a paesi differenti, ognuna con la propria bandiera per permettere a chi gioca di avere una maggiore personalizzazione e immedesimarsi meglio nell'azione. In seconda battuta ci saranno playlist inedite come quella che metterà a confronto buoni contro buoni senza seguire invece canoni stereotipati. Non sappiamo ancora invece quali saranno le modalità specifiche, ma sicuramente ci saranno nuove notizie in tal senso nelle prossime settimane. Medal of Honor: Warfighter è in arrivo il prossimo 25 ottobre sul mercato italiano, qualcosa ci dice che quanto visto oggi è solo la prima di tante altre occasioni dove avremo modo di saggiarne le sue caratteristiche.

CERTEZZE

  • Ottimo comparto tecnico
  • Il ritorno ai vecchi fasti in termini di storia e immedesimazione

DUBBI

  • Durata della campagna single player non elevata
  • Che non ci siano spunti "nuovi" per il genere