Gearbox Software ha finalmente mostrato qualcosa del comparto multigiocatore di Aliens: Colonial Marines, in attesa della massiccia presentazione promessa per l'E3.
Il livello mostrato ad alcuni giornalisti riporta i giocatori sull'asteroide Acheron LV-426 e più precisamente in un settore della base Hadley's Hope. L'ambientazione infatti è quella del secondo capitolo della serie che è la fonte di ispirazione diretta dell'atteso tie-in dedicato ai marine coloniali. Una scelta che non ci sorprende vista la potenza, sia in termini visivi che narrativi, della pellicola di James Cameron.
Alien vs Marine
Il multiplayer di Aliens: Colonial Marines consente di impersonare sia i soldati che gli alieni con la particolarità che i primi giocano in soggettiva mentre i secondi sono gestiti in terza persona, per evitare l'alienazione - mai termine fu più azzeccato - già provata dal giocatore saltando di superficie in superficie in Alien Vs Predator. Nella versione di test mostrata da Gearbox il marine può scegliere un'arma pesante da affiancare alla pistola.
Il cannone a impulsi è il classico visto nel film di Cameron, il fucile d'assalto è simile a un M16 e quello a pompa è ovviamente l'arma per gli incontri a corto raggio. L'M16 è poi equipaggiato con un upgrade agganciato sotto alla canna dell'arma che gli permette di fungere anche da shotgun mentre le altre due armi sono dotate di lancia granate. Nella versione finale sarà ovviamente disponibile un armamentario ben più vasto. Scontato il lanciafiamme, probabile la presenza del lanciamissili M83 e possibile quella di mitragliatori pesanti che potrebbero consentire a un giocatore di coprire un corridoio. Muoversi da soli in ogni caso è sconsigliato e lo è anche stare in attesa in un angolo visto che l'alien ha un'ottima vista e può attaccare da qualsiasi angolazione.
L'unica speranza di salvezza è avere le spalle coperte dai compagni, sparare con precisione al minimo movimento e non perdere mai d'occhio il rilevatore di movimento. Nel titolo non manca infatti il piccolo radar portatile diventato un'icona grazie a quell'angosciante "bip" che indica la presenza di creature in avvicinamento. Nel caso della demo l'emblematico strumento è anche un modo per valutare l'attenzione al dettaglio da parte di Gearbox, attenzione che non manca visto che ogni giocatore sente i rumori dell'equipaggiamento dei compagni e i radar di movimento creano una vera e propria "sinfonia della tensione". Tutto il sonoro è stato comunque giudicato estremamente valido con le urla dei marines aggrediti che si sentono a distanza, il ticchettio delle unghie degli alien nei corridoi metallici e tutti gli altri effetti emblematici della controparte cinematografica.
Customizzazione, punti esperienza e alien speciali
Purtroppo Gearbox tiene ancora sotto riserbo il sistema di crescita del personaggio, una feature ormai irrinunciabile che probabilmente funzionerà in modo simile a quanto visto in Modern Warfare. Già nella versione di prova gli alieni di Aliens: Colonial Marines hanno qualcosa in comune con in soldati del titolo targato Infinity Ward, ovvero un bonus speciale che compare durante la partita. Nel caso della demo si tratta di un alien di grossa taglia che viene controllato dal giocatore che si trova più vicino al punto in cui appare.
Non è chiaro se la comparsa del mostro sia legata alle kill streak, sia inevitabile o dipenda da altro, ma è sicuramente un elemento in grado di variare le meccaniche del gameplay visto che il grosso xenomorfo in questione ha un attacco in carica estremamente rapido e doloroso. Per bilanciare un po' le cose, i marine possono ricorrere a strumenti particolari che si trovano nella mappa. Per esempio in Last Hope, l'arena usata per il test, c'è un arma equipaggiata con un rilevatore di movimento che mira automaticamente i nemici. Le due specie di alien disponibili nella demo multigiocatore sembrano rifarsi a quelle del primo e del quarto capitolo della serie. I primi sono più agili mentre i secondi più robusti. Entrambi ovviamente sono pieni di acido e quando muoiono lasciano chiazze di liquido corrosivo capaci di danneggiare i marine. Probabilmente il sistema di crescita dei personaggi consentirà al giocatore di specializzare ulteriormente la propria creatura visto che ci sono sei slot per upgrade organici che, crediamo, ci consentiranno di rendere un alieno più robusto, più forte o più veloce. La customizzazione include anche le armi primarie dei marine, che hanno quattro slot per upgrade di vario tipo, e le armature, con due slot che potrebbero ospitare piastre o tool aggiuntivi. Possiamo presumere che gli upgrade saranno sbloccabili e acquistabili guadagnando punti esperienza e denaro. A quanto pare le modifiche effettuate sul personaggio multigiocatore saranno presenti anche nella campagna single player.
Atmosfere cinematografiche
Dal punto di vista estetico l'immaginario della pellicola è stato tradotto al meglio con la classica luce soffusa blu che illumina debolmente corridoi metallici, crea raggi di luce attraverso le ventole del sistema di areazione e rimbalza sulle escrescenze dell'architettura organica aliena. Non mancano poi i classici monitor, segnali d'allarme di un rosso brillante e il liquido degli scarichi che gocciola dal soffitto.
A quanto pare insomma l'atmosfera cinematografica c'è tutta e la cosa non ci stupisce visto che sia Ridley Scott sia Syd Mead (concept artist di Alien) hanno fatto da consulenti durante lo sviluppo del titolo. In definitiva, almeno stando alle descrizioni, il multiplayer di Aliens: Colonial Marines sembra prendere quanto di buono fatto da Alien Vs Predator per piazzarlo in un comparto online moderno e in un motore grafico di prim'ordine. Possiamo ovviamente aspettarci la stessa cura per il single player sperando in una trama all'altezza del franchise. Attualmente l'unica modalità disponibile è il team deathmatch ma gli sviluppatori hanno assicurato che la versione finale includerà svariate modalità incentrate su obiettivi di vario tipo. Il timore principale riguarda la netta differenza tra le due fazioni in lotta che ha già tagliato le gambe a titoli come Aliens Vs Predator e Dead Space 2. Ma con soli due tipi di creatura a giocarsi la partita, e grazie alla possibilità di customizzare l'equipaggiamento, il bilanciamento dovrebbe essere un po' più semplice.
CERTEZZE
- Le atmosfere di Aliens in un titolo completo sotto tutti i punti di vista
- Comparto multigiocatore ricco e variegato
- Estrema cura per il dettaglio e grafica di buon livello
DUBBI
- Il multiplayer con due fazioni completamente differenti è quasi sempre problematico
- Le modalità a obiettivi richiederanno un lavoro di rifinitura minuzioso per funzionare