Sappiamo quello che state pensando: Slightly Mad Studios ha sviluppato i due Need for Speed Shift per Electronic Arts e adesso, mentre è impegnata sull'altro ambizioso fronte di Project CARS, sfrutta l'esperienza acquisita negli ultimi anni per un gioco su licenza sotto certi punti di vista meno elaborato. Ma è davvero così? Sì e no. Se questo Test Drive: Ferrari Racing Legends, distribuito in Italia da Bigben Interactive, è da una parte un prodotto indubbiamente rivolto a una fetta di pubblico ben delimitato che quindi ne restringe la portata, dall'altra parte del team inglese, quella che nel 2008 al tempo dell'acquisizione rispondeva al nome di Blimey!, già aveva avuto modo di lavorare su un progetto interamente dedicato al brand automobilistico italiano.
Un prototipo mai pubblicato che deve però aver convinto qualcuno a tornarci sopra tempo dopo, finanziando fino all'uscita nei negozi la prospettiva di un nuovo racing game riservato ai cultori dei bolidi Ferrari. Durante un evento in quel di Milano abbiamo avuto modo di essere introdotti all'esperienza da Andy Tudor, Creative Director, e provare con mano una versione beta non ancora finita ma prossima al completamento.
Maranello e dintorni
Test Drive: Ferrari Racing Legends si presenta come un automobilistico piuttosto classico nelle sue premesse ludiche: cinquantadue Ferrari prodotte dal 1947 al 2011 si sfidano, divise in tre categorie, su un totale di trentanove circuiti storici europei e americani. Comprese diverse varianti degli stessi che mettono in risalto le modifiche apportate nel corso del tempo. Nessuna formula free roaming o particolari innovazioni, quindi, ma un parco giochi per gli appassionati del Cavallino che possono mettersi alla prova rigorosamente in pista. Anche fino a otto giocatori online. Si passa dalla primissima 125 S a modelli storici come 250 GTO, Dino, Testarossa, F40, F50, Enzo fino ad arrivare alla F2011, ultimo esemplare incluso. E come tutti gli altri forte dei diritti ufficiali che hanno permesso di rendere al meglio anche gli interni, identici alle controparti reali, e le prestazioni una volta fatte scivolare le ruote sull'asfalto. Come omaggio agli appassionati, Test Drive: Ferrari Racing Legends sembra funzionare bene perché la licenza di per sé raccoglie alcune delle auto più suggestive mai realizzate e la selezione delle piste è altrettanto generosa in quanto a fascino: Monza, Donington, Imola, Montecarlo, Mugello, Silverstone e Road America sono alcuni nomi celebri, proposti accanto ad altre "chicche", ad esempio Enna Pergusa e Rouen. Oltre a modalità di contorno come Corsa Veloce e Time Attack, il cuore dell'esperienza single player è rappresentato dalla Campagna.
O meglio dalle tre sequenze in cui è divisa: Gold, che ripercorre il periodo dal 1947 al 1973, quindi Silver dal 1974 al 1990 e infine Modern, che conclude l'epopea Ferrari ricongiungendo quasi i giorni nostri, fino al 2011. Ciascuna sequenza è divisa in Missioni, a loro volta composte da Obiettivi. Uno può essere, molto tradizionalmente, arrivare entro le prime tre posizioni ma anche completare più giri in un dato tempo o mettere i propri pneumatici davanti a quelli di un preciso avversario. Ciascun evento ha poi dei requisiti accessori che, se rispettati, garantiscono bonus supplementari. La struttura è quindi frammentata, rischiando di cedere qualcosa in termini di immedesimazione, ma questo ha reso possibile ricreare un alto numero di situazioni diverse che promettono di impegnare a lungo, sperando che la mole contenutistica sia affiancata da un'altrettanto abbondante varietà. Il multiplayer supporta, come già accennato, un numero non elevatissimo di partecipanti anche se la presenza di leaderboard persistenti allarga in qualche modo la portata della sfida proposta.
Ma questo Test Drive?
Il gioco riporta sugli scaffali la serie automobilistica Test Drive che negli ultimi otto anni si era espressa unicamente attraverso i due Unlimited, free roaming racing distanti da quanto fatto in precedenza. In realtà anche questo Ferrari Racing Legends sembra allontanarsi da qualsiasi altro episodio precedente, il che rimanda ancora un nuovo vero e proprio rilancio, che speriamo Atari abbia modo di fare in un futuro non troppo distante.
Limiti di velocità
Preso in mano il controller e caricata una gara qualsiasi è chiaro fin dal primo giro di pista che il motore grafico, la fisica e il modello di guida derivano da quelli di Need for Speed: Shift e seguito. L'impostazione non è quindi da arcade puro ma prova a mediare elementi più realistici con una lauta dose di accessibilità. Ci sono tre pre-set che coinvolgono l'abilità degli avversari e altrettanti il livello di simulazione, ma una volta in pista i singoli aiuti possono essere attivati e disattivati tramite il d-pad: in generale non mancano i margini per personalizzare l'esperienza di guida, soddisfacendo utenti in cerca di diversi gradi d'impegno.
Nei prossimi mesi, a proposito delle sensazioni al volante, ci auguriamo ci sia spazio per aggiustare le collisioni che non restituiscono il giusto peso e poi le incoerenze dell'intelligenza artificiale, che di sovente crea situazioni rivedibili. I punti forti sono certamente la cura nel riprodurre i mezzi che, come da tradizione Slightly Mad Studios, danno un ottimo feeling soprattutto dal cockpit dove tra fratture del parabrezza e scossoni della telecamera Test Drive: Ferrari Racing Legends riesce a immedesimare e rendere ogni sorpasso avvincente. Rispetto a Shift 2, però, ci sono effetti e una pulizia complessivamente inferiori, e ciò si riflette anche in piste meno dettagliate. La presentazione nel suo insieme ha degli alti, com la bella transizione dal bianco e nero ai colori per le gare d'epoca, e bassi, in particole una quantità non stratosferica di materiale extra. Ad esempio ci saremmo aspettati una più ricca selezione di modalità per visionare le macchine e la loro storia, magari con filmati d'epoca.
I danni sono solo estetici perché, avendo una licenza Ferrari completa anche di tutte le prestazioni e le specifiche di ciascuna vettura, la casa di Maranello non permette di incidere sulle performance. Per lo stesso motivo non c'è spazio per cambiare l'assetto né tanto meno le componenti di nessuna automobile. Come dicevamo in apertura, si tratta di un prodotto il cui punto forte risulta anche il suo più grande freno: in circolazione ci sono esperienze più complete e con margini di personalizzazione superiori, mentre qui sono state inserite un elevato numero di buone ragioni per rendersi appetibili a chi in cerca di qualcosa unicamente incentrato sul marchio Ferrari, sulla storia dell'automobilismo e di alcuni dei circuiti più suggestivi. Soprattuto tra quelli europei. Se ne valga la pena oppure è una questione di gusti, in primis, ma anche di quanto sviluppatore e publisher riusciranno da qui a metà giugno a rifinire Test Drive: Ferrari Racing Legends, in uscita su PC, PlayStation 3 e Xbox 360.
CERTEZZE
- Licenza Ferrari
- Ottima scelte di piste storiche in diverse varianti
- La Campagna single player sembra corposa...
DUBBI
- ... anche se la varietà dei contenuti andrà verificata
- Fisica e IA da perfezionare
- Margini di personalizzazione minimi