Ancora alle porte di giugno 2012 la diffusione di Android 4.0, altrimenti noto come Ice Cream Sandwich, è tutt'altro che completa: dal rilascio dello scorso ottobre, accompagnato dall'uscita a stretto giro di vite del Samsung Galaxy Nexus, il processo di aggiornamento si è rivelato un estenuante balletto di rumor e annunci con protagonisti i produttori e spesso gli operatori telefonici stessi.
La lista dei terminali supportati è lentamente cresciuta e nelle prossime settimane o mesi grandi nomi come HTC, Samsung e Sony hanno in programma di spingerne ulteriormente la retrocompatibilità. Dovrebbe insomma essere un'estate di grande fermento. Senza voler entrare nel merito di un sistema di update che, certamente lecito, può essere ritenuto più o meno sopportabile dagli utenti in attesa di mettere le mani sull'ultima versione del software, è indubbio l'interesse generatosi attorno ad ICS sia per alcune caratteristiche inedite, sia perché dovrebbe trattarsi della piattaforma in grado di traghettare verso una maggior uniformità dell'intero ecosistema Android. Nell'ultimo periodo abbiamo potuto spendere parecchie ore di lavoro, navigazione e gioco in mobilità con un Galaxy Nexus: del terminale abbiamo già parlato in passato e ora è il momento di condividere qualche impressione relativa al software.
Alla maniera di Google
Quanto riportato si riferisce alla versione di Ice Cream Sandwich confezionata da Google, il punto di partenza che i singoli produttori utilizzano per sviluppare interfacce customizzate, una diversa gestione dei pulsanti e così via.
Ci sono delle linee guida ma come al solito pure parecchia libertà di movimento. Un esempio è la presenza dei tre tasti virtuali Indietro, Home e Task che comunque non impediranno a Samsung ancora con il Galaxy SIII di tornare a presentare, tra i pulsanti capacitivi, anche Menù come nei suoi modelli di riferimento precedenti. Acceso il Galaxy Nexus le primissime impressioni che catturano lo sguardo sono inevitabilmente legate all'interfaccia e al nuovo tema: i colori grigio e poi blu e bianco per le scritte la fanno da padroni, inedite sono alcune soluzioni grafiche per le cartelle ma soprattutto riviste le slide del Centro Applicazioni, che ora non scorrono più verso il basso ma si dividono su più pagine da sfogliare lateralmente. Qui la presenza di due diverse tab permette di passare dalla App ai Widget, rendendo più semplice richiamare qualsiasi funzione del telefono. Il tema e la colorazione si ripropongono un po' ovunque dando un aspetto elegante ma per nulla serioso.
La tastiera stessa è stata rivista seguendo la palette e il font di riferimento, ma i miglioramenti non si limitano a una mera questione estetica: la visualizzazione di più alternative consigliate durante la digitazione in combinazione con la lista completa di quelle possibili, che appare premendo due volte sulla parola stessa, rende più rapido l'inserimento, mentre la segnalazioni di eventuali errori è un utile quanto non rivoluzionario piccolo aiuto in più. Il rinnovato lock screen offre accesso alle Notifiche che, come sempre, possono essere aperte trascinando il dito dal vertice alto dello schermo verso il basso. Singole notifiche sono cancellabili spostando di lato le stesse mentre una X spazza via in un sol colpo tutte quelle accumulate. Il concetto di rimuovere lateralmente per chiudere o cancellare lo ritroviamo richiamando l'elenco Task delle applicazioni. Non sempre, comunque, togliendo una App da questa lista si chiude definitivamente - nel nostro caso, ad esempio, il lettore musicale integrato - rendendo necessario farlo manualmente. Nel complesso l'esperienza d'uso non viene certo rivoluzionata e certe soluzioni sono riprese da quelle sviluppate per interfacce custom come TouchWiz e Sense, però Google ha fatto un ottimo lavoro semplificando e uniformando la navigazione, rendendo esteticamente gradevole la grafica e introducendo tanti piccoli tocchi.
Un ricco contorno
Con Ice Cream Sandwich, estetica a parte, Google ha ottenuto grossi risultati in termini di velocità d'uso e reattività nella risposta ai comandi. iOS resta forse ancora un passo avanti per fluidità e immediatezza, ma l'utente che apprezza i vantaggi connaturati in Android continuerà a farlo con i benefici di un sistema operativo evolutosi sotto parecchi punti di vista. E lo stesso si può tutto sommato dire per le applicazioni che lo hanno accompagnato in questi mesi. Aprendo una banalità come la Rubrica ci si trova davanti ad una grafica più pulita, in accordo con il tema di ICS, e una miglior organizzazione dei contatti, degli status e delle immagini di ciascun profilo. Viene spinto l'utilizzo di Google +, anche attraverso l'apposita applicazione, per quanto le buone idee e l'impegno non abbiano garantito alla piattaforma un particolare successo al di fuori dei freddi numeri relativi agli utenti registrati.
La fotocamera ha funzioni inedite, con gli scatti panoramici che sono forse l'introduzione più interessante, ed è stata sponsorizzata come più rapida nel tramutare l'input dato dall'utente nello scatto vero e proprio, per quanto questo balzo in avanti non sia poi clamoroso. La navigazione risulta agevolata dal rinnovato browser integrato: il rendering delle pagine più svelto in combinazione con nuove opzioni, come la visualizzazione offline o la possibilità con un tocco di passare alla modalità desktop, ne fanno una delle opzioni più interessanti del panorama mobile. Chi usasse Chrome su PC o Mac, tra l'altro, avrà la versione Android come alternativa in grado di sincronizzarsi e rendere più semplice lavorare in movimento allo stesso modo che da casa o dall'ufficio.
Difficile scegliere tra i due: il primo è forse più veloce in operazioni come lo scrolling, mentre il secondo è immancabile per chi ha abbracciato il software Google nella sua totalità. Il trittico di app Email, Gmail e Google Reader hanno una nuova interfaccia utente simile a quella adottata con Honeycomb, con anteprime più articolate estese al corpo della mail o della notizia e una miglior disposizione delle icone, ma evolutasi per rientrare nei canoni estetici di ICS adattandosi al contempo alle necessità di dispositivi con schermi più piccoli rispetto ai tablet. Volendo proseguire le modifiche e le aggiunte continuerebbero ancora, toccando aspetti d'interesse per l'utenza generica, come il restyling di Talk, o un po' più tecnica, ad esempio la pagina che visualizza l'utilizzo del traffico dati.
In definitiva Ice Cream Sandwich, così come implementato nel Galaxy Nexus, è quello che serviva: non uno stravolgimento di quanto già noto ma un passo in avanti per l'ambiente Android, una solida base su cui lavorare e un perfetto complemento a uno dei migliori smartphone attualmente in circolazione. Non si tratta di una svolta in grado di far cambiare idea ai detrattori ma semplifica, abbellisce e migliora gli aspetti in cui c'è un gap da colmare rispetto alla concorrenza, senza perdere i vantaggi propri della piattaforma.