Gli zombie hanno senza dubbio invaso il mondo, quello ludico almeno. DayZ, Left 4 Dead, lo storico Resident Evil che macina ancora vendite, Dead Island, Dead Rising, progetti indie come Dead State e Project Zomboid, e parallelamente la mania che è esplosa intorno alla serie The Walking Dead, con relativo videogioco, e il nuovo film Paramount, World War Z, con il marchio del videogame che è già stato registrato dalla major.
Insomma, dal lancio cinematografico targato Romero in poi, gli Zombie sono sempre stati parte del mondo mediatico ma mai con una concentrazione e una audience paragonabili a quelli odierni. Persino il prossimo gioco Epic, portabandiera nel nuovo Unreal Engine, sarà dedicato a un simile tema. E altri progetti si affacciano sul mercato, puntando sempre di più sull'online. Tra questi troviamo anche The War Z che sembra calcare la stessa strada battuta da DayZ.
Zombie a perdita d'occhio
Nonostante quanto afferma il sito ufficiale è bene fare una doverosa promessa. The War Z non è un vero e proprio MMO ma è uno sparatutto online con formula sandbox, possibilità di scegliere tra prima e terza persona e mappe molto ampie. I server, infatti, potranno contenere al massimo 250 giocatori e inoltre, come per i classici shooter multiplayer, potranno essere affittati per creare esperienze private con parametri alterati, slot riservati e via dicendo. Una scelta che ha due vantaggi. Uno è di tipo squisitamente tecnico, con il minor numero di giocatori che pone meno vincoli tecnici, mentre il secondo riguarda il prezzo. Per sopravvivere infatti, The War Z non avrà bisogno di sottoscrizioni o di formule free to play ma si accontenterà dell'acquisto, con un prezzo già fissato a circa 30 dollari, che garantirà un'esperienza di gioco illimitata. Affittare un server avrà invece un costo piuttosto alto, ma con 250 slot a disposizione il pagamento potrà essere assorbito facilmente da qualsiasi clan di media o grande dimensione.
Per ora i dettagli relativi al gameplay latitano e gli sviluppatori hanno semplicemente snocciolato le feature previste accompagnandole con una serie di immagini piuttosto promettenti. Partiamo dalle mappe che, in stile DayZ, saranno decisamente ampie e godranno dell'ormai classico ciclo giorno/notte. Si parla di spazi davvero immensi con un'estensione massima di 400 chilometri. L'obiettivo è quello di ricreare fedelmente porzioni del mondo reale, ovviamente trasfigurato dall'invasione degli zombie. Alla prima mappa, chiamata Colorado, ne seguiranno altre, tutte curate manualmente dagli sviluppatori senza automatismi, e saranno rilasciate gratuitamente una volta completate. I ragazzi di Hammerpoint hanno già parlato di New York, Los Angeles e Parigi ed è probabile che via via ne vedremo introdotte altre legate a luoghi iconici. Dal punto di vista delle possibilità di gioco, The War Z promette tutte le feature di punta del nuovo sottogenere dei sandbox survival horror: potremo dunque modificare le armi, imbarcarci in missioni cooperative, costruire barricate e far crescere il nostro personaggio con abilità e potenziamenti di vario genere. Ma, per garantire il bilanciamento, questi elementi non daranno vantaggi eccessivi rispetto ai giocatori di basso livello, almeno in termini di efficacia nel combattimento, ma aumenteranno nettamente le possibilità di sopravvivenza.
Due esperienze distinte
The War Z sarà strutturato secondo due diverse modalità. In quella Hardcore, simile al gameplay di DayZ, la morte sarà definitiva e lo scopo del giocatore sarà esclusivamente quello di sopravvivere più a lungo possibile. Nella modalità Normal invece ci sarà il respawn. Ma non potremo comunque abusare della relativa immortalità e la morte sarà un evento comunque significaivo. Un avatar ucciso, infatti, resterà bloccato per un periodo di tempo fissato tra le 24 e le 48 ore e nel frattempo sarà necessario utilizzarne un altro. Inizialmente, hanno affermato gli sviluppatori, saranno disponibili un massimo di 5 slot da gestire con oculatezza.
Secondo quanto rivelato i giocatori dovranno esplorare la mappa gradualmente, scoprendo nuove aree alla ricerca di quest e di edifici da depredare. Il titolo, dunque, ha alcuni elementi tipici degli MMO e tra questi rientrano senza dubbio le zone sicure. Si tratta di avamposti o cittadine che offrono riparo ai giocatori e consentono loro di siglare alleanze, di riposare, di acquistare dai negozi e di effettuare scambi. Le zone sicure sono presidiate da guardie controllate dal computer e non precludono il PvP anche se attaccare qualcuno in una zona presidiata scatenerà l'ira degli NPC. In ogni caso lo scontro tra giocatori sarà un elemento fondamentale. Spesso, come in DayZ, il pericolo maggiore non sarà rappresentato dagli zombie ma dagli altri sopravvissuti che potranno imbastire trappole, magari lasciando un biglietto con la promessa di un goloso scambio ma lo scopo ultimo di raggranellare facilmente del bottino.
La possibilità di lasciare biglietti non sarà comunque l'unico elemento di tipo sociale. Il titolo supporterà la classica chat che metterà in comunicazione giocatori, amici e compagni di clan al fine di effettuare scambi, organizzare battute di caccia, lanciare attacchi ad altri clan o imbastire spedizioni in cerca di edifici da depredare. Ovviamente il gruppo sarà uno dei modi più sicuri di muoversi, soprattutto nel caso di assalti a edifici importanti e quindi pieni di zombie, appetibili per altri gruppi magari perché colmi di armi. Sarà comunque possibile il gioco in solitaria, ma questo dovrà essere cauto e accompagnato da attente valutazioni. Una casa solitaria sarà indubbiamente un obiettivo alla portata del singolo giocatore, ma sarà consigliabile muoversi con circospezione, usare silenziatori per non attrarre non morti o nemici e magari utilizzare strumenti specifici - gli sviluppatori hanno promesso di implementare in abbondanza - come lo spray al "profumo di zombie" che ingannerà, almeno per qualche tempo, i cadaveri ambulanti deviandone il percorso.
Successo garantito?
Anche se le somiglianze con DayZ sono numerose, dobbiamo specificare che il titolo targato Hammerpoint è in sviluppo da più tempo della modifica di ArmA II e, sulla carta, promette un'esperienza decisamente più ricca e strutturata. Almeno rispetto alla mod, aspettando i dettagli della già annunciata versione stand alone. A questo proposito risultano particolarmente interessanti le quest che, se adeguatamente articolate, potrebbero dare maggiore spessore all'esperienza. Il contesto è infatti importante e non solo per accontentare gli amanti della narrativa ma anche per consentire a più giocatori di immedesimarsi e ridurre il numero di quelli che giocheranno solo per ammazzare tutto ciò che si muove. In ogni caso le premesse sono allettanti e aspettiamo con ansia la fase di beta test che, vista la concorrenza agguerrita, rappresenta un passaggio fondamentale per garantire al titolo una base d'utenza adeguata. The War Z è previsto per la fine dell'anno esclusivamente su PC.
CERTEZZE
- Struttura sandbox e apocalisse zombie vanno d'accordo
- Le modalità hardcore e normal garantiscono due esperienze distinte
- Gameplay ricco di possibilità grazie a quest, commercio e barricate
DUBBI
- Non è un vero MMO
- Realizzazione tutta da verificare
- La modalità hardcore rischia di essere frustrante