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Un cartone da giocare

Nuova fiera, nuovo atteso appuntamento con Ni no Kuni!

PROVATO di Antonio Fucito   —   18/08/2012
Ni no Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea
Ni no Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea
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Probabilmente ci sono poche persone nel panorama giornalistico che conoscono Ni no Kuni come lo conosciamo noi: questo perché è da oltre tre anni che lo abbiamo (in)seguito in giro per il mondo tra presentazioni, prove ed interviste, in lingua originale oppure in inglese. Potevamo esimerci da provare il titolo anche alla Gamescom 2012? Certo che no! E per fortuna nella demo presente c'erano a disposizione due sezioni inedite, che ci hanno permesso di saggiare altrettanti scenari mai visti.

Un cartone da giocare

Dopo aver appurato con piacere che è possibile scegliere tra l'audio in inglese e quello in giapponese, nella prima sezione ci siamo ritrovati nella parte iniziale dell'avventura, con Oliver appena proiettato nel mondo alternativo insieme alla bambola Mr. Drippy, che qui prende vita, e all'interno di una foresta incantata alla ricerca di come poter utilzzare i propri poteri. Pochi passi e subito il combattimento col primo boss, il guardiano stesso della foresta, mediante il quale è stato possibile familiarizzare (nel nostro caso ancora una volta) con i comandi fino alla sua uccisione, avvenuta con una sorta di magia finale estremamente potente. La seconda sezione mostrava invece parti del gioco decisamente più avanzate, all'interno un'ambientazione vulcanica dove Oliver doveva scongiurare un'eruzione, raggiungendo il cratere entro un certo lasso di tempo indicato in alto.

Un'avventura lunga una vita

È bene ripetere che il combattimento è un misto tra una versione in "tempo reale" e un JRPG che permette di impartire i comandi interrompendo l'azione. Il campo di battaglia è tridimensionale ed è possibile muovere liberamente il proprio personaggio, laddove in basso a sinistra invece c'è la selezione di attacco, oggetti (provviste), abilità e posizione difensiva. Un apposito menu permette di decidere il comportamento dei propri compagni, mentre c'è la possibilità con quadrato e triangolo di decidere in un'unica mossa se attaccare o difendere tutti allo stesso tempo. È un ibrido alla Star Ocean perché ad esempio, quando si seleziona chi attaccare con un'abilità, il tempo si ferma per permettere di selezionare l'avversario; stessa cosa accade in altri frangenti, e in Ni no Kuni si può selezionare in qualsiasi momento il personaggio da controllare senza alcuna penalità di sorta.

Un cartone da giocare

Un'ulteriore possibilità è quella da parte di Oliver di richiamare dei simpatici mostriciattoli, chiamati Familiars, in grado di combattere al proprio posto e dotati di abilità peculiari che magari possono essere più o meno adatte in base al tipo di nemico. In totale dovrebbero esserci circa duecento varianti differenti da collezionare sparse per la mappa di gioco, che salgono di livello al pari dei protagonisti principali, secondo i più classici canoni degli JRPG. Dal punto di vista estetico è quasi inutile ripetere come Ni no Kuni sia una piccola perla, i personaggi, i colori, la varietà delle ambientazioni, il tratto per realizzare il tutto sono veramente affascinanti e, al di là della presenza di un po' di aliasing, donano al titolo un impatto non molto dissimile ad un cartone animato dello studio Ghibli, che come oramai ben noto ha partecipato nella realizzazione del titolo. Il tutto incastonato in una world map piena di segreti, dialoghi, combattimenti, quest secondarie e vari mezzi per spostarsi. Il 25 gennaio appare ancora così lontano (ed effettivamente lo è), ma le speranze sono che il titolo possa far riabbracciare a tutti gli amanti di JRPG un gioco che pur rispettando tutti i canoni del genere possa riuscire ad ammaliare grazie alla sua realizzazione artistica, tecnica e classica ma ben confezionata di gameplay.

CERTEZZE

  • Ottima ambientazione ed atmosfera
  • Combattimenti che mescolano diversi elementi ripresi da altri JRPG
  • Artisticamente superbo

DUBBI

  • Che le quest non siano (troppo) semplici
  • La storia rimarrà interessante per tutta la campagna?