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Uomini e robot

Vale la pena tornare o sbarcare la prima volta su Team Fortress 2 in concomitanza con il rilascio della nuova modalità cooperativa? Scopriamolo insieme!

SPECIALE di Umberto Moioli   —   30/08/2012

A quasi cinque anni dall'uscita è davvero complesso scrivere di Team Fortress 2 senza essere banali. Valve ha rilasciato uno dei migliori sparatutto multiplayer della storia, su PC ha supportato il gioco in modo meraviglioso ed è riuscita, l'anno scorso con il passaggio al modello free to play, a rivitalizzarlo proprio nel momento in cui l'utenza si stava oramai sedimentando su uno zoccolo duro di fedelissimi. La naturalezza con cui ha gestito la transizione ha probabilmente nascosto agli occhi di molti l'importanza dell'esperimento: gli oggetti creati dagli utenti, lo shop in game e l'idea che un free to play metta per intero i suoi contenuti in mano ai giocatori senza alcun costo, sono un lusso che Valve può permettersi perché allo stesso tempo guadagna sui client Steam installati e sull'enorme negozio che questi ospita.

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Sembra poca cosa ma se pensate che il prossimo gioco Valve, DotA 2, si prefigge di diventare il campione di un genere che attrae decine di milioni di giocatori - League of Legends ha un record di utenti contemporaneamente online di 1.3 milioni - e lo farà evolvendo quanto messo in pratica per la prima volta proprio con TF 2, la prospettiva assume uno spessore differente. Nelle ultime settimane non si è però tornati a parlarne per il brillante uso sperimentale che il publisher statunitense ne ha fatto, ma perché dopo oltre un anno di speculazioni e indizi è stato rilasciato Mann vs Machine, aggiornamento che porta, sempre in modo totalmente gratuito, una nuova serie di opzioni di gioco allo shooter in prima persona. Scopriamo insieme se vale la pena buttarsi (o ributtarsi) nell'azione.

L'invasione

A dispetto di quanto a lungo speculato e discusso, Mann vs Machine non scava nel solco che Team Fortress 2 occupa da sempre, quello degli FPS competitivi, ma ne apre parallelamente un altro che riempie con una modalità cooperativa da giocare in sei contro l'intelligenza artificiale. Ci sono le nove classi di sempre - Scout, Soldier, Pyro, Demoman, Heavy, Engeneer, Medic, Sniper e Spy - tra cui scegliere anche se le ondate di robot, anch'essi plasmati sugli stessi paradigmi, sono numericamente molto superiori e arrivando a gruppi impongono un ritmo che scombina il sofisticato bilanciamento studiato e perfezionato nelle modalità a squadre. Insomma è sì possibile giocare impersonando una spia, ma dover uccidere i nemici uno ad uno ingannandoli nella confusione generale non è né particolarmente facile, né in definitiva divertente. Per fortuna ogni ammasso di bulloni fumanti lasciato a terra droppa sul terreno del denaro che se raccolto può essere speso tra un'ondata e l'altra per potenziare il proprio equipaggiamento.

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Si tratta a tutti gli effetti di un leggero strato di meccaniche ruolistiche che permettono di aumentare l'efficacia di un'arma, del personaggio stesso oppure di acquistare buff mono uso che ad esempio ricaricano di munizioni anche senza doversi dirigere verso i punti dove queste e l'energia vitale vengono normalmente ripristinate. Rispetto alla modalità Orda implementata in un numero crescente di prodotti, in questo caso l'obiettivo non è però sopravvivere, quanto piuttosto impedire alle Machine di portare la bomba in un preciso punto di ciascuna delle tre mappe create per questo aggiornamento, pena la sconfitta e la necessità di ricominciare dall'ultima ondata. Questo dettaglio implica alcuni risvolti interessanti. Intanto la bomba viene lasciata sul terreno e resta fino a fine turno in quella posizione a meno che un robot non riesca a portarla avanti, imponendo di fatto di imparare a usare tutta la mappa e non solo un punto preciso.

E poi l'avversario che la trasporta guadagna nel tempo dei power up, che in alcuni casi condivide con i suoi meccanici commilitoni e lo rendono sempre più complesso da distruggere.

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Insomma c'è da lavorarci sopra e un piccolo prospetto che indica prima di ogni nuovo gruppo che nemici e quindi che sinergie aspettarsi, aiuta a pianificare strategicamente come muoversi. Certe ondate finali prevedono ad esempio versioni giganti di una data classe accompagnate da medici a supporto. I livelli ospitano anche il passaggio di un carro armato che non attacca ma è tostissimo da abbattere e inesorabile nel suo incedere. C'è sufficiente carne al fuoco per passare svariate ore incollati allo schermo. Tra l'altro il lavoro fatto da Valve è notevole dato che, oltre ai nuovi asset grafici per le mappe, ne sono stati realizzati per l'interfaccia, per i nemici e i menu, rendendo questo add on del tutto comparabile alle migliori modalità simili inserite in titoli venduti a prezzo pieno. Valve ha quindi deciso di non guadagnare nulla da questo interessante sforzo produttivo? Non proprio. Ogni mappa e ciascuna partita - ce ne sono tre per mappa con sfide diverse, anche se chi gestisce il server può ulteriormente cambiare le carte in tavola creandone di nuove - sono infatti liberamente sperimentabili sui server della community, mentre per accedere a quelli ufficiali è necessario comprare un biglietto.

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L'unica differenza è che, spendendolo e vincendo una missione, si riceve un oggetto premio esclusivo solo per sé oppure per tutta la squadra, a seconda di quale tra due ticket si è comperato. Una piccola tassa da pagare solo per chi già investe sul gioco e sul personaggio un certo quantitativo di tempo e denaro, insomma. In definitiva è impossibile non essere quantomeno compiaciuti del supporto che ancora dopo anni Valve riserva a Team Fortress 2: Mann vs Machine non è detto fosse quello che tutti si aspettavano ma amplia un'offerta già ricchissima strizzando l'occhio ai giocatori che nel tempo si sono abituati ad apprezzare questo genere di cooperativa e magari non avevano mai preso in considerazione lo shooter Valve. Se non l'avete fatto, insomma, non indugiate oltre e scaricatelo dalla pagina ufficiale.