Nonostante siano spesso molto lontani dalla perfezione e non privi di qualche difetto più o meno evidente, i giochi di Twisted Pixel sprizzano sempre carisma, humour e originalità. Dopo i buffi 'Splosion Man e Comic Jumper, e dopo il tentativo di sfruttare Kinect con The Gunstringer, per lo sviluppatore texano è arrivato il momento di debuttare su Xbox One con un titolo nuovo e ricco di personalità. LocoCycle ci viene descritto dagli autori come un mix di racing e azione, caratterizzato da un folle incipit: il giocatore controlla infatti I.R.I.S., una futuristica moto parlante in grado, udite udite, di praticare arti marziali mentre sfreccia a trecento chilometri orari. Nel corso dell'avventura farà la conoscenza di Pablo, un disgraziato meccanico rimasto incastrato nella ruota posteriore di I.R.I.S. e costretto così ad essere trascinato lungo tutto il percorso. In compagnia di Michael Wilford, CEO di Twisted Pixel, abbiamo approfittato di un evento organizzato da Microsoft all'E3 2013 per lanciarci a capofitto in uno dei livelli del gioco.
Arti marziali al manubrio
Per molti versi LocoCycle ricorda il classico Spy Hunter, col giocatore che deve sfrecciare a tutto gas lungo un percorso lineare, tamponando o facendo fuoco contro tutti i nemici che di volta in volta cercheranno di metterlo fuori gioco. Niente di nuovo da questo punto di vista, ma le cose cominciano a farsi veramente interessanti quando a metterci i bastoni tra le ruote sono avversari volanti: con la pressione di un tasto, I.R.I.S. assume per qualche istante una forma quasi umanoide, lanciandosi sul nemico e cominciando a dare calci e pugni a ripetizione.
Questa componente action si basa su un sistema di combo e di targeting che permette a chi gioca di lanciarsi da un avversario all'altro mentre si è ancora a mezz'aria. Il tutto, ripetiamo, mentre il povero Pablo è ancora attaccato per la gamba alla ruota posteriore, scaraventato di qua e di là come un pupazzo. Tra le abilità di I.R.I.S. spiccano la possibilità di rispedire al mittente i missili in arrivo, di effettuare istantanei scatti per evitare i nemici e, ovviamente, di utilizzare l'immancabile turbo. Lungo il percorso è poi possibile raccogliere alcuni power-up che permettono di andare più rapidi o infliggere colpi più devastanti, mentre ad ogni checkpoint viene assegnato un voto in base alla propria performance: il tempo impiegato, la precisione nei colpi e le combo realizzate sono tutti fattori che vanno ad influire sul risultato finale, così da penalizzare il button mashing e stimolare un approccio più attento, tecnico e preciso. Ad aggiungere un ulteriore strato di sfida c'è una serie di piccole missioni secondarie, come l'eliminazione di un certo numero di nemici prima dello scadere del tempo; si tratta di piccoli obiettivi non necessari a raggiungere la fine del livello, ma ovviamente si viene premiati se si riesce a portarli a termine. Sebbene non abbiamo potuto vedere il menù di personalizzazione di I.R.I.S., Wilford assicura che tra un livello e l'altro sarà possibile potenziare la moto con particolari aggiornamenti, ma non sono invece previste modifiche all'estetica. "Stiamo cercando di realizzare un gioco dal gameplay più divertente possibile," ci ha detto lo sviluppatore, "ma di tanto in tanto permetteremo al giocatore di spezzare l'azione con alcuni minigame".
La versione dimostrativa presente all'evento si chiudeva infatti con la moto che andava in cortocircuito a causa di una scarica elettrica: lo scopo di Pablo era quindi quello di riparare la sua compagna di viaggio prima dell'arrivo di un enorme camion pronto a schiacciare l'improbabile duo. Alla sostanza si trattava né più né meno di una serie di Quick Time Event, dal roteare gli stick analogici per stringere alcune viti al premere con tempismo un tasto per dare delle martellate, dal tracciare dei simboli sullo schermo all'avvicinare con cautela due cavi elettrici. Resta da vedere quanto saranno frequenti e originali questi minigiochi lungo il corso dell'intera avventura, e anche se non ci sono stati dati dettagli a riguardo non escludiamo la presenza di qualche boss da dover affrontare. Senza parlare poi della varietà degli scenari: il livello che abbiamo provato era ambientato in una sorta di desertico canyon, attraversando il quale si entrava in una base militare piena zeppa di agguerriti nemici. Mancano ancora diversi mesi prima del lancio di LocoCycle, ma già allo stato attuale il nuovo titolo di Twisted Pixel sembra avere tutte le carte in regola per divertire col suo incipit insensato e l'humour sempre presente. Il titolo uscirà senza dubbio al lancio di Xbox One, mentre una versione per 360 uscirà o in contemporanea o poco dopo.
CERTEZZE
- Completamente folle e frenetico
- Buffo stile cartoon
DUBBI
- Bisogna valutare la varietà di livelli e minigiochi