Quando il presidente di CyberConnect2, Hiroshi Matsuyama, ci ha accolto in una delle sale della sede centrale di Namco Bandai, non era vestito da Naruto come lo scorso anno, bensì aveva addosso una bella maglietta di "JoJo no Kimiyo na Boken", il manga pubblicato anche in Italia con il titolo de "Le Bizarre Avventure di JoJo". Il perché è presto detto: dopo l'annuncio della distribuzione europea di JoJo's Bizarre Adventure: All Star Battle, in uscita nel 2014 in esclusiva per PlayStation 3, Matsuyama, insieme al producer Noriaki Niino, era lì per presentarci il gioco con una particolare attenzione per chi non conosceva la serie da cui è tratto, che di contro è davvero molto popolare in Giappone, dove è giunta all'ottava "serie" (la penultima, stando a quanto dichiarato dall'autore, Hirohiko Araki). Matsuyama ha raccontato che il suo è praticamente un sogno che si avvera, visto che dopo Naruto avrebbe voluto lavorare ad altri manga di cui è appassionato, come appunto JoJo. Il producer Noriaki Niino si è occupato di introdurci la storia e i suoi particolari personaggi, nonché le peculiarità stilistiche dell'autore, dopodiché c'è stata una dimostrazione dal vivo e una postazione disponibile per provare il gioco liberamente.
Questione di stile
Lo sviluppo di JoJo's Bizarre Adventure: All Star Battle è avvenuto contestualmente alla realizzazione di una nuova serie animata, che peraltro dovrebbe arrivare anche in occidente e che in Giappone è andata all'inizio del 2013.
Tuttavia, i fan di Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm si troveranno di fronte a un prodotto sostanzialmente diverso da ciò a cui sono abituati, che si rifà all'estetica del manga piuttosto che all'anime e sfrutta tale espediente in ogni modo possibile, facendo sbucare i personaggi da vere e proprie vignette, riempiendo lo schermo di ideogrammi "sonori" e finanche inserendo sequenze con parti testuali. La sensazione di trovarsi di fronte a un vuolume a colori di JoJo, insomma, è fortissima e possiamo tranquillamente dire che l'obiettivo di CyberConnect2 è stato raggiunto appieno. Quella che abbiamo provato nella sede di Namco Bandai non era una demo, visto che il gioco è uscito in Giappone il 29 agosto, facendo registrare un ottimo impatto sulle classifiche di vendita e un'ottima accoglienza da parte della critica; no, si trattava proprio del prodotto completo, con tutte le modalità (Story Mode, Campagna, Versus, Rush, Editing, Practice, Online e Gallery) e oltre trenta personaggi selezionabili tratti dalle sette "serie", ognuna delle quali è ambientata in un periodo storico (o in una dimensione!) differente. Le location riflettono questa varietà nel modo migliore, proiettandoci in ambienti molto ben distinti e caratterizzati, mentre sullo schermo i vari Jotaro, Joseph e Dio Brando se le danno di santa ragione.
I fan de Le Bizzarre Avventure di JoJo possono rasserenarsi: All Star Battle arriverà anche in Italia
Lo spirto guerrier ch'entro mi rugge
Una delle intuizioni di Hirohiko Araki è stata quella di inserire nel manga de "Le Bizzarre Avventure di JoJo" i cosiddetti "Stand", ovvero proiezioni della psiche dei personaggi che assumono una forma e una consistenza, combattendo di fatto al posto dei loro padroni. Nel gioco questo elemento viene rappresentato in modo molto fedele e convincente, con lo Stand che fuoriesce a ogni manovra e può essere addirittura richiamato per affiancarci durante lo scontro, modificando il set di mosse disponibili, che si eseguono tramite le tradizionali "mezzelune".
Abbiamo fatto alcune prove, mettendoci ad esempio nei panni di Jotaro Kujo (il protagonista più celebre del manga) per capire quale fosse la filosofia alla base di questa nuova produzione targata CyberConnect2, e ci siamo trovati ad avere a che fare con un'esperienza diversa dal solito, decisamente meno scontata di quanto potessimo immaginare, ma soprattutto colma dello stile di Araki in qualsiasi dettaglio, anche la stessa camminata del personaggio e la sua apparente immobilità. Jotaro approccia l'avversario in modo quasi frammentario, ma una volta vicino può mettere a segno combinazioni devastanti, in particolare raffiche di pugni che ricordano da vicino quelle di "Hokuto no Ken" e che scagliano il malcapitato a metri di distanza. Gli altri guerrieri disponibili vantano una maggiore mobilità, a seconda del caso, e la sensazione che abbiamo avuto è stata di una grande varietà nelle caratteristiche peculiari di ognuno, anche qui nel pieno rispetto dell'opera originale e in modo decisamente più riuscito rispetto ai tie-in dedicati a Naruto. Il gameplay, a base bidimensionale ma con qualche concessione alla terza dimensione, si rifà alla tradizione classica dei picchiaduro a incontri (parata compresa: si esegue tirando "indietro" rispetto all'avversario) e non potrà che entusiasmare gli appassionati del genere, specie quelli che conoscono la serie.
CERTEZZE
- Tanti personaggi ben caratterizzati
- Molto fedele al manga
- Gameplay solido e convincente...
DUBBI
- ... ma nessuna novità di rilievo
- Quanti conoscono la serie in Italia?