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Nella nuova Britannia

Shroud of the Avatar si mostra in versione estremamente limitata, ma le promesse sono già evidenti

PROVATO di Mattia Armani   —   17/12/2013
Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues
Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues
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L'insuccesso di Ultima IX, titolo valido ma vistosamente incompleto, ha allontanato Garriott da Ultima, la sua creatura, una serie che per anni è stata simbolo del genere RPG di stampo occidentale. Un cataclisma, almeno per i fan dell'universo di Lord British, che ha avuto effetti anche su Ultima Online 2 e Ultima X, entrambi cancellati in piena lavorazione rispettivamente nel 2001 e nel 2004. Abbastanza da far temere per il destino della serie, almeno nella forma in cui è stata originariamente concepita.

Nella nuova Britannia

Poi, in questi ultimi anni, è nato il crowdfunding digitale, un insieme di piattaforme di finanziamento dal basso capaci di ridare speranza a progetti non considerati mainstream e di mettere in comunicazione quasi diretta sviluppatori e sostenitori paganti. Ed ecco che tanti veterani, felici di affrancarsi dall'influenza dei publisher, sono tornati in pista con progetti propri e promesse grandiose, pronti a rilanciare il videogioco inteso come idea da diffondere e non solo come prodotto da vendere. Tra questi è spuntato anche Garriott, reduce dallo spazio e dalle difficoltà del mercato MMO moderno ma ancora pieno di entusiasmo e deciso a rilanciare Ultima. Per farlo è stato costretto a cambiare nome, visto che i diritti ufficiali del brand sono in mano a EA, ma i fan si sono accontentati delle promesse e di un concept grazie alla fiducia in Garriot e grazie alla voglia di rimettere i piedi nel regno di Britannia. Un'evento, quest'ultimo, che è appena accaduto con il lancio della primissima versione pubblica, almeno per chi ha finanziato il titolo, di Shroud of the Avatar. Purtroppo si tratta di una versione alpha estremamente ridotta e ancora acerba, un piccolo assaggio di quello che verrà che viene e verrà ampliato di giorno in giorno fino a trasformarsi in un gioco vero e proprio. Ora ogni valutazione è impossibile ma è dalle fondamenta di un gioco che si può capire molto sul suo potenziale futuro e la Release 1 del nuovo RPG di Richard Garriott ci concede alcune informazioni piuttosto rilevanti.

Shroud of the Avatar vuole essere il nuovo Ultima ma deve fare ancora moltissima strada per riuscirci

La terra promessa

La prima cosa che ci raggiunge dopo aver lanciato Shroud of the Avatar è la musica. Il brano attualmente usato per musicare menù e gioco non è un midi vecchio stile, e sarebbe impossibile pretenderlo, ma è un tema musicale capace di richiamare le classiche sonorità della serie che sono culminate nella splendida colonna sonora di Ultima Online.

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Il tutto è ovviamente realizzato con la qualità odierna ma il rimando al passato è chiaro, piacevole, include una nota di Little Big Adventure ed è fondamentale per aiutarci ad avvertire l'atmosfera di un mondo ancora troppo ridotto e povero per poterci davvero coinvolgere. Il nostro avatar, d'altronde, è ancora rigido, non può combattere, non può costruire nulla e non può nemmeno saltare. Il modello non è malaccio, anche grazie a un tocco cartoon non troppo marcato, ma le animazioni sono un pugno in un occhio e la risposta dei comandi pessima. Anche l'ambiente è inevitabilmente incompleto ed è privo di effetti grafici avanzati e per questo ricorda, in alcuni frangenti, gli RPG per PC di una decina di anni fa. Ma il sistema di luci e ombre è già implementato e sottolinea l'ondeggiare degli alberi, il filtrare dei raggi solari dalle fessure e tutta una serie di particolari decisamente avanzati per una versione così acerba di Shroud of the Avatar. L'unica modalità attualmente disponibile è il single player offline mentre il titolo offrirà anche integrazione tra single e multiplayer incorporando feature da MMO in una struttura che dovrebbe consentire diversi livelli di fruizione. Ma in questa fase la modalità di gioco importa poco. La Release 1 è limitata a una sola città, Owl's Head, ed è priva di crafting o azione. Ci sono, invece, il ciclo giorno e notte, alcuni elementi interattivi e l'housing con tanto di possibilità di cambiare le case e vederle già integrate in lotti ben organizzati che nella versione finale si tradurranno in quartieri popolati dai giocatori. Inoltre c'è l'illuminazione artificiale notturna con candele e torce che nella versione finale potranno essere accese e spente dai giocatori e c'è anche la base del peculiare sistema di dialoghi del titolo che prevede lo scrivere lettera per lettera domande e risposte.

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Per ora si tratta di una possibilità implementata esclusivamente a livello tecnico, visto che i nostri interlocutori hanno lessico e capacità dialettica pressoché nulle, ma i vantaggi di un sistema del genere sono già evidenti e includono una continuità tra il tipo di dialogo che si intrattiene con gli NPC e con gli altri giocatori oltre a una maggiore varietà delle interazioni con i personaggi controllati dall'intelligenza artificiale. Nonostante la povertà di questa specie di demo alpha, la continuità tra Ultima e Shroud of the Avatar è evidente. L'elemento più riconoscibile, in questa Release 1, è decisamente il sistema di inventario libero, forse caotico ma in qualche modo più realistico di quelli a caselle. Bauli e zaini sono spazi liberi in cui stipare, sovrapporre e organizzare l'immenso numero di oggetti che troveremo in nell'esperienza finale. Un'esperienza fatta di case zeppe di bauli, seggiole utilizzabili, luci interattive, crafting complesso, housing libero, magie, ingredienti e dettagli anche apparentemente inutili. Allo stato attuale delle cose azzardare la benché minima valutazione è improbabile. Ma gli elementi presenti, quelli promessi e quelli mostrati nelle comparse mediatiche del titolo, fanno ben sperare nell'arrivo di un degno erede di Ultima. Non uno di quelli che spingono sulla grafica ma che recuperano gli elementi unici della serie senza preoccuparsi di venire troppo incontro al giocatore per vendere.

CERTEZZE

  • Un nuovo Ultima
  • Le promesse includono un'atmosfera di alto livello
  • Housing strutturato e sostenibile

DUBBI

  • La porzione di gioco resa pubblica è troppo minuta e acerba per consentire qualsivoglia valutazione