Di posticipi più o meno sostanziosi ed eclatanti, ufficialmente motivati col fine di migliorare un determinato prodotto, ne è costellato l'intero firmamento videoludico, ciò nonostante la sorte toccata a DriveClub di Evolution Studios è del tutto peculiare ed inusitata. Presentata in pompa magna al Playstation Reveal del 20 Febbraio 2013 di New York, l'ultima fatica dei creatori di Motorstorm doveva infatti rappresentare il tradizionale driving game da affiancare al lancio della nuova macchina Sony - raccogliendo di fatto lo storico testimone di Ridge Racer -, inaugurando altresì il rinnovato corso del Playstation Plus attraverso una versione appositamente studiata.
Nonostante i buoni propositi e le affascinanti premesse, corroborate in più occasioni dai diretti interessati, le primissime versioni non convinsero appieno critica e pubblico sotto alcuni punti di vista, mostrando tuttavia netti e progressivi segni di miglioramento che lasciavano ben sperare per il "day one" di PlayStation 4. Del resto, a suffragio delle grandi aspettative, anche Motorstorm ebbe un boost prestazionale nell'ultima fase di sviluppo. Come tutti sanno, tuttavia, il titolo fu infine ed improvvisamente rimandato a data da destinarsi, e, sino all'annuncio ufficiale di Shuhei Yoshida di alcuni giorni addietro, l'intero progetto è stato avvolto da un nebuloso alone di mistero, ulteriormente infittitosi con la notizia dell'abbandono - per motivi personali - di Col Rodgers, nientemeno che il game director. Oggi, fortunatamente, oltre alla data di lancio definitiva, ovvero l'8 ottobre, di DriveClub è stato snocciolato anche un numero piuttosto interessante di dettagli, che hanno prepotentemente riportato in carreggiata - non senza qualche scelta discutibile - un lavoro dalla gestazione quantomeno travagliata.
Dopo mesi di silenzio il racing game di Evolution Studios fa parlare di sé con nuove informazioni
Progetto ambizioso
Le motivazioni ufficiali dietro al pesante rinvio, come sottolineato dal nuovo game director Paul Rustchynsky nell'apposito annuncio, vanno lette nella classica necessità di offrire ai giocatori un'esperienza migliore sotto molteplici punti di vista, tuttavia particolare enfasi è stata espressa circa l'importanza di ottimizzare a fondo il menù dinamico e l'interconnessione fra vari dispositivi, elementi chiave per fruire appieno della componente social di DriveClub. Del resto tale aspetto è stato sin da subito presentato - ed esaltato - come incredibilmente ambizioso ed innovativo per il genere dei racing game, il vero e proprio cuore pulsante dell'opera ove milioni di club, generati dai giocatori, possano sfidarsi e confrontarsi su più livelli, garantendo un coinvolgimento a tutto tondo che esula dal semplice testa a testa per le prime posizioni in gara.
In questa sorta di Autolog evoluto, infatti, è ad esempio possibile seguire l'andamento e la gestione del proprio club attraverso apposite App per tablet e smartphone, dedicarsi a sfide specifiche sull'abilità di guida (drifting, cornering, guida pulita e via discorrendo) o aiutare i propri compagni di scuderia ad ottenere determinati risultati. Tale ampio ventaglio di possibilità, che si nutre del continuo apporto della community ponendo al centro dell'esperienza il lavoro di squadra, necessita naturalmente di funzioni relative alla connettività assolutamente perfette, come ha specificato lo stesso Rustchynsky, che ha poi sentenziato: "Non siamo disposti a sacrificare la qualità del gioco per anticiparne l'uscita". Naturalmente i mesi di lavorazione aggiuntiva sono stati (e saranno) necessari per perfezionare ed ottimizzare ulteriormente anche altri aspetti del prodotto, da quelli puramente cosmetici ad altri ben più importanti, come il gameplay vero e proprio e la varietà di contenuti. DriveClub rientra nella florida categoria di titoli arcade con interessanti sfumature simulative, dove il modello di guida viene calibrato al fine di accontentare la fetta più ampia possibile di giocatori: dal casual gamer desideroso di lanciarsi a tutta velocità su fuoriserie da sogno all'appassionato di racing game, che richiede un buon livello di profondità e solidità nell'handling delle auto. Durante i test effettuati in passato il gameplay ci aveva generalmente colpiti in positivo, tuttavia, considerando gli sviluppi e la successiva scomparsa dai radar, sarà interessante rimetterci le mani sopra prima di poter esprimere un nuovo giudizio. Un elemento che ha già profondamente diviso l'utenza è stato l'annuncio dei 30 frame al secondo a 1080p, scelta tecnica decisa dagli sviluppatori dopo aver "familiarizzato con l'hardware" e considerata la "soluzione migliore per presentare le vetture più dettagliate mai viste, i circuiti più grandi mai visti in un racing, caratterizzati da scenari di grande impatto ed un sistema di illuminazione evoluto, con riflessi completi sulle carrozzerie". Per quanto il nuovissimo trailer - in presa diretta da PlaySTation 4 - suggerisca una grafica davvero stupefacente, i 60 frame al secondo in un racing game sono semplicemente doverosi per diverse ragioni, ed è indubbio che tale aspetto, ormai ufficialmente annunciato, pesi come un macigno per gli appassionati che attendevano con trepidazione notizie sul gioco. Del resto penalizzare elementi come la fluidità per avere riflessi superbi - ed in generale una grafica mozzafiato - appare inevitabilmente una scelta di marketing ben precisa.
Nonostante le giustificatissime perplessità riguardo la soluzione adottata, sono state tuttavia accolte con favore alcune notizie inerenti le ambientazioni ed i circuiti: alcuni di essi, infatti, saranno completabili in cinque minuti persino utilizzando le auto più veloci, promettendo così lunghe e gloriose cavalcate immersi in deliziosi paesaggi naturalistici, basati su location reali ma declinate per esaltare il game design. Si tratta di un aspetto assolutamente da non sottovalutare e che potrebbe far emergere con forza il tema del viaggio, lontano dalle dinamiche dei racing game di stampo simulativo ambientati su pista e capace di veicolare il successo e la spettacolarità di quelli "stradali", magari con sessioni a tappe. Dalle spiagge assolate di Outrun fino alle isole Hawaii ed Ibiza dei recenti Test Drive Unlimited, passando per i bellissimi monti Appalachi di Cruis'n USA e gli scorci del primo, indimenticabile Need for Speed, il senso di libertà che possono regalare determinati percorsi è talvolta capace di far chiudere un occhio su altre mancanze. Resta naturalmente da capire quante e quali saranno queste ambientazioni, al di là di quelle già presentate, e verificarne l'effettiva varietà e lo spessore scenografico. Le premesse, comunque, da questo punto di vista sembrano piuttosto rassicuranti. Per quanto concerne le modalità di gioco è stato annunciato che la campagna principale, nonostante la produzione abbia l'accento posto su multiplayer ed aspetti social, sarà giocabile anche in single player, un fattore importante per chi gradisce sfide in solitaria con le auto controllate dalla CPU. A tal proposito, Rustchynsky ha tenuto a precisare che l'intelligenza artificiale continua ad essere perfezionata, così come la calibrazione della curva di difficoltà. Fra le varie informazioni rilasciate da Evolution Studios c'è inoltre qualche novità sulla versione dedicata agli abbonati del servizio Playstation Plus, anch'essa prevista per l'8 ottobre: tale edizione, così come doveva essere dapprincipio, sarà depauperata di alcuni contenuti, e garantirà l'accesso a sole 10 vetture e ad un'unica ambientazione (5 tracciati per 11 percorsi distinti), pur offrendo - a scanso di ulteriori comunicazioni - l'accesso a tutte le funzionalità e modalità online ed offline del gioco.
Curve da sogno
Il trailer pubblicato di concerto all'attesissima data di lancio sottolinea gli importanti progressi compiuti sotto il profilo squisitamente cosmetico, ed oltre all'evocativa vastità dei paesaggi naturalistici, che presentano un colpo d'occhio davvero notevole, sono gli effetti di illuminazione e volumetrici, i fenomeni di riflessione, le ombre ed il copioso numero di dettagli ad impressionare per solidità e qualità generale.
Basti osservare la fisionomia dei gruppi ottici della Bac Mono o l'aggressivo frontale della Pagani Zonda R per apprezzare il lavoro certosino compiuto dai grafici britannici, laddove il risultato pare equiparabile a quello raggiunto da Forza Motorsport 5 in modalità Forza Vista, sebbene andrà ovviamente valutato col prodotto definitivo e Dual Shock 4 alla mano. In un gioco del genere non sono naturalmente necessari i chilometrici garage dei racing game votati alla simulazione, ed il titolo Evolution Studios, attualmente, sembra fortemente orientato alle fuoriserie "cattive". Nel nuovo trailer ha fatto capolino anche la stupenda e potentissima Ferrari F12 Berlinetta, inoltre si vedono sfrecciare splendide vetture esotiche come la RUF Ctr3 Clubsport, la Koeniggsseg Agera R, la Gumpert Apollo e la Hennessey Venom GT, sebbene non manchi qualcosa di meno impegnativo come la nuovissima Alfa Romeo 4C, una vettura che attualmente si può guidare solo su Need for Speed Most Wanted e Rivals. Insomma, anche il parco auto appare piuttosto convincente, e se l'handling fra i singoli modelli sarà sensibilmente diversificato e ben caratterizzato, in particolar modo utilizzando una periferica ad hoc, divertimento ed immedesimazione saranno assicurati. Uno degli aspetti più impressionanti di DriveClub e che sembra davvero capace di solcare nuove vette qualitative è quello dell'audio: i rombi dei motori paiono infatti pieni, profondi, vigorosi ed estremamente realistici.
Se la modularità del sound verrà mantenuta anche durante le sessioni giocate, valorizzando le differenze tra le varie tipologie di propulsore ed esaltandone la "sinfonia", è verosimile che ci troveremo innanzi al miglior esponente del genere da questo affascinante punto di vista. Le indicazioni sulle intense fasi di registrazione attuate dal team e l'imminente trailer dedicato esplicitamente al comparto audio, annunciato dallo stesso Rustchynsky, dovrebbero rappresentare una garanzia in tal senso. Per quanto concerne i club è stato comunicato che il numero di membri per ciascuno di essi è stato ridotto da dodici a sei, al fine di consentire entusiasmanti sfide sei contro sei fra due club distinti, inoltre sarà possibile un discreto grado di personalizzazione sbloccando livree e decalcomanie progredendo all'interno del gioco, sebbene il grado di profondità dell'editor non dovrebbe raggiungere quello di altri prodotti congeneri. Nelle prossime settimane, infine, verranno rilasciati nuovi video ed informazioni sul gioco, che verosimilmente culmineranno a cavallo dell'E3 e a ridosso del mese di lancio; l'inizio di una stagione videoludica entusiasmante che potrebbe vedere in DriveClub uno dei protagonisti in positivo per la nuova console di casa Sony, per allora prossima a spegnere la prima candelina sulla torta.
CERTEZZE
- Ambientazioni evocative
- Graficamente solido
- Il sound dei motori sembra eccezionale
- 1080p...
DUBBI
- ...30 fotogrammi al secondo
- Varietà e profondità dei contenuti
- La versione PlayStation Plus sarà davvero più di una demo?