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Il capitolo finale

Dopo una lunga attesa, abbiamo messo mano all'ultimo tassello di StarCraft II

PROVATO di Umberto Moioli   —   09/11/2014
StarCraft II: Legacy of the Void
StarCraft II: Legacy of the Void
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L'annuncio che StarCraft II sarebbe stato diviso in tre capitoli separati aveva lasciato in bocca un sapore agrodolce: da una parte la presenza di tre campagne distinte e la prospettiva di uno sviluppo continuato nel tempo erano una garanzia di vita lunga e ben supportata; dall'altra l'idea di diluire così tanto un prodotto pensato come una sola, grande saga poneva la buona riuscita del progetto a rischio. Le lungaggini, i ritardi e i cambiamenti nella scena competitiva, con nuovi protagonisti e tendenze, non hanno in effetti giovato a StarCraft II che oggi si trova indubbiamente in una posizione più debole rispetto all'uscita di Wings of Liberty. Si tratta pur sempre di un successo, ben inteso, ma il recentissimo annuncio che Legacy of the Void sarà un capitolo stand alone è un passo indietro fin troppo chiaro per non leggere tra le righe una sorta di pentimento. Al BlizzCon 2014 abbiamo messo le mani sopra la versione dimostrativa del gioco e abbiamo raccolto le ultime informazioni fuoriuscite dall'appuntamento californiano.

Single e multiplayer si evolvono per l'uscita di StarCraft II: Legacy of the Void

La Lancia di Adun

Ancora una volta la campagna di StarCraft sarà un'epico viaggio per riunire una razza e sconfiggere una minaccia potenzialmente letale. In Legacy of the Void i protagonisti assoluti sono i Protoss e Artanis, comandante della gigantesca nave Lancia di Adun. Come in passato, anche in questo terzo capitolo ci sposta di pianeta in pianeta, si seleziona quale missione si desidera completare e tra una battaglia e quella successiva ci si diletta con le opzioni di contorno pensate per rendere meno sterile la classica progressione attraverso l'avventura per singolo giocatore.

Il capitolo finale
Il capitolo finale

Nella demo messa a nostra disposizione avevamo unicamente accesso al Ponte, utile per lanciare la missione di turno e parlare con lo stratega Karax, e al Consiglio di Guerra. Qui si trova Rohana, Preserver dei Protoss custode delle memorie millenarie dei Khalai e nostra guida al sistema di potenziamenti che coinvolge le unità. In qualsiasi momento potremo ad esempio scegliere se utilizzare gli Zaelot, capaci di un danno ad area causato vorticando su se stessi, oppure i Centurion, dotati di un colpo che stordisce i nemici. Un'altra possibile decisione è quella tra gli Stalker e i Dragoon, ma nella versione finale di Legacy of the Void saranno una decina le coppie da cui pescare per creare il proprio esercito ideale, modulabile a seconda della situazione. L'altra stanza nevralgica nell'economia della campagna sarà il Nucleo Solare, inaccessibile nella versione del gioco presentata al BlizzCon, il luogo deputato allo sviluppo dei potenziamenti per la Lancia di Adun. Si tratta di un albero delle abilità, in soldoni, che regala l'accesso a poteri speciali fondamentali per portare a buon compimento le missioni della campagna. Quella che abbiamo provato si svolgeva su Korhal e ci vedeva impegnati in una corsa contro il tempo per bloccare una fazione ribelle dei Terran, i ShadowCore, con il supporto di Reynor e dei suoi. Tra il countdown, un certo dinamismo dato da diversi eventi scriptati e la possibilità di servirsi della Lancia di Adun per scagliare al suolo un potente raggio distruttore, abbiamo trovato piuttosto interessante, anche se certo non rivoluzionario, il level design dello scorcio di espansione visto. Anche l'idea di permetterci in alcuni casi di spostare la base, come accade nella seconda missione disponibile, quella su Shakuras, aggiunge un po' di pepe alla campagna.

Focus multiplayer

Non c'è espansione di StarCraft II senza nuove unità e Legacy of the Void non fa ovviamente differenza. Come sempre, si tratta di un prodotto ancora in fase di sviluppo e non ci stupiremmo se alcune di queste aggiunge venissero modificate, cancellate e sostituite. È successo in passato, può accadere ancora. La grande novità per i Protoss è l'arrivo del Disruptor, una sorta di "mina mobile" che entra in uno stato di invulnerabilità prima di esplodere e danneggiare i nemici nelle vicinanze. Richiederà parecchia attenzione e controllo. Ci sono diverse modifiche che coinvolgono unità pre esistente: l'Immortal vede l'abilità passiva Hardened Shield diventare attiva e durare una manciata di secondi; per citarne un'altra, la nuova Tempest attacca solo unità terrestri ed è dotata di una abilità attiva, Disintegration, con un lungo raggio d'azione e che causa danno per un periodo di tempo prolungato. Anche i Terran possono contare una serie di modifiche interessanti ma soprattutto su due aggiunte: il Cyclone aggancia il nemico e lo colpisce mentre si muove, rendendolo ideale contro le compagini più lente; l'Herc è invece dotato di un rampino che utilizza per avvicinarsi rapidamente al suo obiettivo prima di colpirlo, ma raggiunge avversari unicamente terrestri.

Il capitolo finale
Il capitolo finale

Per gli Zerg, infine, la novità più attesa in chiave multiplayer è il ritorno del Lurker, che utilizzerà il modello visto nella campagna di Heroes of the Storm; e poi il Ravager che danneggia i nemici sputando un liquido corrosivo che colpisce sia a terra che in aria. Come sempre queste e tutte le altre novità che riguardano la componente multigiocatore andranno valutate con cura, in base alle modifiche che verranno fatto e alle innumerevoli partite che verranno giocate. In generale la direzione che il Team 1 di Blizzard sta prendendo è quella di un gameplay dal ritmo più sostenuto e di partite giocate offensivamente, premiando contemporaneamente quei giocatori che dimostrano una miglior micro gestione del proprio esercito. Unità come il Corruptor e la Battlecruiser sono state modificate per riflettere questa filosofia. Sforzi pensati per premiare i veterani fedeli alla serie e a StarCraft II da così tanto, che oramai hanno acquisito una certa esperienza. Anche gli utenti meno esperti avranno comunque alcune opzioni interessanti per il multiplayer, in particolare la modalità Archon: in questo caso due giocatori condivideranno la gestione di una singola base - e delle eventuali espansioni - rendendo la gestione dell'esercito e delle strutture meno impegnativa. Anche questa opzione avrà delle classifiche dedicate e un sistema di ranking interno, quindi avrà una sua dimensione competitiva. C'è tanto da assimilare in Legacy of the Void, sia fronte single player che multiplayer. Per essere in pre-alpha dimostra uno stato di sviluppo già piuttosto rifinito e la scelta di renderlo indipendente dai due precedenti capitoli potrebbe ridare a tutto il brand una spinta importante. Il prossimo grande passo da attendere, a questo punto, sarà ovviamente l'entrata in beta.

CERTEZZE

  • La campagna dovrebbe offrire un'epica conclusione per la trilogia
  • Non necessita dei capitoli precedenti per essere giocato
  • Nuove unità interessanti...

DUBBI

  • ...anche se da qui all'uscita ci saranno numerose modifiche
  • Avrà il non facile compito di porre una base per i prossimi anni di patch a venire