Quest'anno il BlizzCon 2014 si è tenuto a pochi giorni dall'uscita della nuova espansione di World of Warcraft.
Sebbene fosse poco plausibile aspettarsi l'annuncio - e figuriamoci una data! - di una nuova espansione, abbiamo tutti covato un barlume di speranza: dopo tutto, Blizzard ha dichiarato (più e più volte) di voler accelerare i tempi di sviluppo e di pubblicazione delle espansioni, e deve ancora farsi perdonare l'anno trascorso, senza aggiornamenti, dall'ultima patch di Mists of Pandaria alla 6.0.1 che ha preceduto Warlords of Draenor. Senza contare che questo è un anno particolarmente importante per il suo kolossal, visto che World of Warcraft festeggia il suo decimo anniversario fra poche settimane: un traguardo molto importante che ci ha fatto sperare, di nuovo, in un qualche genere di annuncio o sorpresa. Invece, dopo la parziale delusione del panel sul film di Duncan Jones, quelli sul gioco sono stati, se possibile, ancora più deludenti. Per i fan sfegatati sono state snocciolate delle curiosità interessanti, certo, ma a livello pratico non si è parlato nemmeno di un nuovo aggiornamento o delle prossime incursioni...
I panel su World of Warcraft non hanno aggiunto molto a quello che già sappiamo su Warlords of Draenor
Approfondimento
Il primo panel su World of Warcraft è stato, in tutta onestà, decisamente inutile. Ci aspettavamo qualche foto, video o artwork che rappresentasse, almeno in minima parte, i contenuti del primo aggiornamento post-espansione, magari gli schizzi preparatori dei nuovi completi o dei nuovi boss, e invece non c'è stato nulla di tutto questo. I rappresentanti del team di sviluppo sul palco, tra i quali i soliti Tom Chilton e Ion Hazzikostas, si sono limitati a esporre un riassunto di tutte le modifiche apportate al gioco con la patch 6.0.1 e la pubblicazione di Warlords of Draenor... come se non fossero già live da praticamente un mese.
Nulla di nuovo, quindi, ma è stato comunque interessante comprendere meglio la filosofia dietro alcuni di questi controversi cambiamenti. Si è parlato a lungo di quelli che hanno colpito le classi, pensati appositamente per renderle più divertenti e intuitive, riducendo le cifre visualizzate a schermo tramite i cosiddetti "squish" di statistiche e oggetti e depotenziando sensibilmente il "crowd control" che rendeva il PvP un incubo. Nell'idea degli sviluppatori, la rimozione di alcune abilità ridondanti o situazionali per ogni classe non è servita a semplificarle, ma a renderle più divertenti dando alle varie abilità superstiti un'identità e un significato precisi. Il punto è che i vecchi giocatori che riattivavano i loro account da un'espansione all'altra cominciavano a confondersi per via di tutti i cambiamenti subiti dalle loro classi e dalle varie abilità aggiunte nel corso degli anni: il concetto di base è che non bisognerebbe affidarsi a siti esterni e terze parti per capire come giocare il proprio personaggio. Si tratta della stessa ideologia che ha portato alla rimozione della riforgiatura e di alcune statistiche storiche come gli indici di attacco e di perizia.
Fino a qualche tempo fa, acquisire un nuovo pezzo di equipaggiamento era più un lavoro che un divertimento: prima di poterlo impiegare efficacemente bisognava calcolare i vari bonus e mantenere determinate soglie, magari ricorrendo a siti web che facevano i conti al posto nostro. La nuova filosofia si basa, invece, su un semplice concetto, e cioè "uccidi il boss, raccogli l'oggetto, equipaggia l'oggetto". Ecco perché sono state apportate alcune modifiche anche ai bottini, con i "gettoni" ottenuti che si converto automaticamente in un pezzo di equipaggiamento che cambierà dinamicamente la statistica primaria - e gli eventuali bonus del completo - in base alla specializzazione del giocatore. Ed ecco anche perché saranno i meno gli oggetti cui sarà possibile applicare gemme ed incanti, allo scopo di rendere più semplice la gestione degli oggetti e del personaggio. Il che non significa che mancherà la varietà, sia in termini di bottini, che si troveranno in modi molto più numerosi e potrebbero aumentare di rarità casualmente, sia in termini di statistiche e strategie, grazie all'inclusione di statistiche "strane" come la versatilità o l'attacco multiplo. Infine, si è discusso anche il ruolo delle specializzazioni guaritrici, nell'occhio del ciclone per varie ragioni: secondo i developers le cure avevano perso tatticismo, essendo troppo potenti o troppo automatiche e finendo, quindi, con l'annoiare i giocatori. In Warlords of Draenor bisognerà prestare più attenzione a chi curare e quando, ma la quantità di punti vita dei giocatori concederà ai guaritori qualche secondo in più per decidere come impiegare le loro abilità.
Curiosità sparse
Tra i due panel e le numerose domande rivolte dai fan al team di sviluppo c'è stato spazio anche per un'interessante conferenza tutta incentrata sulla cinematica introduttiva di Warlords of Draenor e sulla miniserie animata Lords of War. In realtà è stato aggiunto poco a quello che già si sapeva, in termini di storia, tranne che abbiamo mancato di vedere davvero per un soffio uno gnomo in computer grafica: il team, infatti, aveva inizialmente previsto di realizzare la cinematica come fosse una visione della "gnoma" Chromie.
Dietro la sceneggiatura della cinematica e della miniserie c'è stato un lungo e complesso lavoro di adattamento, compiuto soprattutto da un nuovo team - battezzato The Forge, la fucina - che si concentra principalmente sulla stesura della storia di World of Warcraft. Conclusa questa parentesi artistica, si è tornati a discutere del gameplay e dell'espansione con un'oretta di botte e risposte tra pubblico e sviluppatori. Abbiamo rivisto il mitico "Maglietta Rossa" (accolto da un caloroso "oh, shit!" di Tom Chilton) che però ha deluso un po' le aspettative per le sue domande difficili, e abbiamo scorto qualche indizio nelle parole sibilline del team: è praticamente sicuro che affronteremo Sargeras nel prossimo futuro e che i Troll saranno i protagonisti di una nuova storyline, mentre è stata abbandonata quella legata ai Worgen di Shadowmoon Valley per favorire i Draenei. Il principe dei goblin, Gallywix, potrebbe tornare in scena, così come gli Aspetti e alcuni personaggi deceduti da tempo - qualcuno ha detto Illidan? - grazie agli escamotage concessi dalle linee temporali alternative. Più precise e determinate sono state invece le risposte ad alcuni quesiti abbastanza popolari: in Warlords of Draenor ci sarà una nuova questline che conferirà ai giocatori un anello leggendario, ma a un certo punto dovrebbe essere introdotta anche una nuova arma arancione. In questo caso, il team ha declinato le richieste di proibire l'impiego di armi leggendarie in arena e PvP, visto che i giocatori che hanno faticato per ottenerle meritano il loro momento di gloria. Lo stesso vale per eventi come la vecchia apertura delle porte di Ahn Qiraj: un evento mastodontico di quel genere non si ripeterà perché ai tempi causò non poche magagne tecniche, ma si potrebbe optare per un "rappresentante" di fazione come allora.
Il team ha anche spiegato perché non intende implementare una terza specializzazione o l'opzione di cambiare sesso e razza dal barbiere: il motivo lega le due cose a doppio filo, e riguarda l'identità fondamentale del giocatore, rappresentata dal modello poligonale e dalle scelte in termini di abilità. Se si potessero cambiare in qualsiasi momento, se ne perderebbe il senso. Tra le altre domande più interessanti è spiccata anche quella su Farahlon, zona inizialmente prevista per l'espansione e poi rimossa: a quanto pare il team non era soddisfatto e aveva pensato persino di rilegarla ad area endgame, ma poi ha pensato di metterla da parte e magari implementarla in futuro. Poche novità, infine, per i combattimenti tra mascotte, un passatempo molto popolare sul quale, però, in futuro ci si concentrerà poco: arriveranno nuove mascotte e opzioni, ma non verrà alzato il level cap né saranno apportati cambiamenti significativi. L'attenzione degli sviluppatori è ora tutta rivolta alle guarnigioni, una feature importantissima che potrebbe rappresentare un pilastro dei prossimi content. I palchi dedicati a World of Warcraft, insomma, quest'anno non hanno suscitato grandi emozioni e sono passati un po' in sordina, ma è anche vero che l'anno scorso l'espansione è stata la protagonista del BlizzCon e questa edizione si è concentrata di più sulla nuova proprietà intellettuale Overwatch e sul terzo capitolo di StarCraft II. Sarebbe sbagliato pensare, però, che Blizzard abbia dimenticato il compleanno del gioiello della sua corona: è stato infatti trasmesso un bellissimo documentario su World of Warcraft, intitolato Looking for Group, di cui vi consigliamo caldamente la visione.