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Lara più che mai

Il nuovo Rise of the Tomb Raider si prepara a portare in scena una Lara più grande, all'interno di un gioco più maturo

ANTEPRIMA di Giorgio Melani   —   18/02/2015

È indubbio che Tomb Raider sia ancora un titolo capace di catalizzare l'attenzione del popolo videogiocante come pochi altri sulla scena e che possa essere in grado di incidere, almeno in parte, sugli equilibri della console war. Lo dimostra l'impressionante vespaio scatenato dall'annuncio dell'esclusiva (temporale?) legata alle console Microsoft del nuovo capitolo, con derive ben poco edificanti giunte fino a vere e proprie minacce agli sviluppatori accusati di una qualche tipologia di tradimento, secondo alcuni utenti.

Lara più che mai

La cosa risulta ancora evidente non appena si prova a dare un'occhiata ai commenti sotto qualsiasi news riguardante il gioco in questione, con la discussione che ben presto trascende verso la guerra tra i sistemi, con gli scontri ipotetici con Uncharted 4 al seguito come immancabile corollario. È un peccato che finora si sia parlato di Rise of the Tomb Raider soprattutto in questi termini, piuttosto che discutere delle sue caratteristiche effettive, ma d'altra parte la guerra che si è scatenata per Lara fornisce una chiara dimostrazione di quanto la serie sia ancora amata e considerata di enorme importanza per il pubblico. Inoltre, c'è da dire che finora non sono state poi molte le informazioni concrete sul nuovo titolo in sviluppo presso Crystal Dynamics (la versione Xbox 360 è invece ad opera di Nixxez Software, autori di Lara Croft and the Temple of Osiris), dal primo trailer di presentazione mostrato all'E3 2014 al periodo attuale, fatta eccezione per un altro video composto in occasione della Gamescom e qualche immagine diffusa a cadenza decisamente lenta. Questo almeno fino a qualche giorno fa, visto che di recente sono comparse diverse notizie relative a Rise of the Tomb Raider, in seguito a prove dirette effettuate sulle build in lavorazione e qualche piccola apertura del team responsabile che ha sciolto il riserbo su alcune caratteristiche del nuovo capitolo.

Un nuovo mito

I terribili eventi accaduti nell'isola di Yamatai nel corso del capitolo precedente hanno rappresentato il battesimo del fuoco per Lara, che ha definitivamente abbandonato la spensieratezza giovanile per abbracciare un percorso di vita alquanto lontano da ciò che rientra nei canoni della normalità. D'altra parte, quello che ha visto e passato nel corso della sua prima avventura ha segnato la sua mente in maniera indelebile e la ragazza che si presenta sullo schermo in Rise of the Tomb Raider ha un piglio diverso da quella vista nel capitolo precedente: turbata e oscura per certi versi, ma anche estremamente decisa, a segnare il punto di passaggio da sopravvissuta ad avventuriera, la vera e propria nascita della tombarola.

Lara più che mai

C'era bisogno di un nuovo mito da inseguire per suggellare al meglio questo evento cardine nella storia di Tomb Raider e gli sviluppatori hanno deciso di cercare in luoghi poco esplorati dai videogiochi d'avventura, andando a ripescare la leggenda della città perduta di Kitezh. La storia, che risale al tredicesimo secolo, narra di un luogo caratterizzato da meraviglie architettoniche e avanzate conoscenze scientifiche e culturali che sorgeva sulle sponde del lago Svetloyar, nell'attuale Russia. Quando Georgy II di Russia si trovò a dover fronteggiare le truppe dell'invasore mongolo Batu Khan fu costretto a indietreggiare e rifugiarsi a Kitezh, cercando di difendere la città e i suoi fantastici tesori. Non riuscendo nell'intento, l'intera popolazione della città si affidò alla preghiera, e come risultato Kitezh fu travolta dalle acque del vicino lago, nascondendo per sempre al resto del mondo i suoi misteriosi segreti. La leggenda sostiene che soltanto un'anima pura possa raggiungere il luogo e scoprirne i tesori, cosa che ovviamente rappresenta una nuova sfida per Lara Croft nella sua costante ricerca del mito dell'immortalità.

Rise of the Tomb Raider segna la definitiva maturazione di Lara nell'immaginario collettivo

Ambientazione protagonista

Crystal Dynamics ha investito molte energie nello studio e nella creazione delle ambientazioni in cui si svolgono gli eventi e questo sia per consentire una maggiore immersione nella storia sia per l'importanza che gli scenari hanno nella stessa struttura del gioco. L'intenzione degli sviluppatori è di tornare in buona parte alle origini della serie, riproponendo dunque quel rapporto costante tra Lara e gli elementi dell'ambiente circostante che divengono parte integrante del level design, costringendo i giocatori ad un'attenta esplorazione degli scenari e a non abbassare mai la guardia in un senso di sfida che pervade ogni frammento della pur vasta mappa (basti pensare che le aree di collegamento tra le varie sezioni degli scenari sono due o tre volte più grandi di quelle viste nel capitolo precedente).

Lara più che mai

Le macro-aree visitabili sono almeno due, in base a quanto riferito dal team, ma al momento le informazioni pubblicate riguardano solo la zona siberiana, a cui si riferiscono anche le immagini diffuse finora. Il rapporto con l'ambiente non riguarda solo la ricerca di percorsi da seguire e la soluzione di enigmi, che comunque saranno presenti in quantità maggiore rispetto a quanto visto in precedenza (erano praticamente assenti a dire il vero ndr), ma anche la necessità di far fronte a diverse difficoltà poste dalle condizioni climatiche estreme e dalla presenza di ostacoli e forme di vita ostili che introducono nuovi elementi nel gameplay. La questione non è ancora precisamente confermata, ma sembrerebbe esserci un ciclo giorno/notte che modifica sensibilmente le situazioni in cui è possibile trovarsi così come le reazioni e i comportamenti dei nemici e della fauna locale. Sempre in linea con una evidente volontà di riavvicinarsi al canone classico, Rise of the Tomb Raider vedrà anche il ritorno di svariate sezioni al chiuso, all'interno di varie strutture archeologiche nelle quali sarà preponderante l'aspetto del puzzle solving legato agli enigmi ambientali, anche grazie ad una rinnovata gestione della fisica presente nel nuovo motore alla base del gioco.

Archeologa, cacciatrice e combattente

L'aumentata interazione con l'ambiente consente a Lara di arrampicarsi su alberi e pareti di roccia, nascondersi e nuotare, portando a una maggiore varietà di situazioni e approcci al combattimento e alla caccia. Si può prediligere un atteggiamento in stile stealth cercando di evitare lo scontro diretto ma gli sviluppatori hanno comunque voluto offrire una varietà di soluzioni anche per la battaglia, con una maggiore quantità e variabilità di armi utilizzabili tra cui l'iconico arco, ancora più avanzato e personalizzabile. In generale, il sistema di combattimento si caratterizza per una maggiore profondità strategica, offrendo soluzioni diverse e imponendo al giocatore di pianificare in maniera più attenta le proprie mosse, anche utilizzando vari sistemi per distrarre o attirare nemici e animali. Anche la caccia farà il suo ritorno come elemento ricorrente nel flusso del gioco, con una maggiore quantità di animali diversi con cui avere a che fare, molti dei quali si potranno trovare solo in alcuni momenti del ciclo temporale.

Lara più che mai

Le condizioni climatiche variabili, inoltre, influiscono sul comportamento della fauna e sulla stessa visibilità e possibilità di seguire le tracce, oltre ovviamente alla minaccia intrinseca che queste possono rappresentare per l'incolumità di Lara. Il crafting degli oggetti appare maggiormente perfezionato, consentendo l'evoluzione di armi e la creazione di equipaggiamenti di supporto come abiti ed erbe medicinali e offrendo anche in questo caso soluzioni più diversificate per affrontare le sfide poste dalle ambientazioni. Oltre all'evidente evoluzione del comparto grafico risulta chiara la volontà di Crystal Dynamics di caratterizzare in maniera particolare le atmosfere di questo nuovo capitolo, a partire dalla scelta dell'ambientazione siberiana (almeno per una sezione importante del gioco definitivo). Nonostante la modella di riferimento sia rimasta ancora la bella Camilla Luddington, appare anche chiaro come i grafici abbiano modificato alquanto l'aspetto di Lara, resa più matura e ancora più "viva" grazie ad un sistema di motion capture evoluto a 7000 marcatori. Siamo certi che nei prossimi mesi verremo messi a parte di molte altre novità, di certo all'E3 riusciremo a mettere le mani sul gioco che si conferma uno dei più attesi di questo 2015!

CERTEZZE

  • Più vasto e vario del predecessore
  • Maggiore insistenza su enigmi e ritorno delle "tombe"
  • Comparto tecnico evoluto
  • L'ambiente come antagonista e il ciclo giorno/notte

DUBBI

  • Da valutare l'effettiva libertà d'azione lasciata al giocatore
  • Non si è visto ancora nulla al di fuori di alcuni scorci siberiani