50

In quattro in campagna

Dopo il multiplayer, ecco il nostro nuovo incontro con la campagna di Black Ops III

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   17/06/2015

Ieri vi abbiamo raccontato il multiplayer di Call of Duty: Black Ops III, oggi, dopo una presentazione a porte chiuse all'interno dello stand Activision torniamo a parlare della campagna. Conosciamo ormai tutti il suo punto di forza, ovvero la cooperativa per quattro giocatori; oggi abbiamo potuto osservare però qualcosa in più delle novità del nuovo lavoro Treyarch. La missione oggetto della presentazione è stata quella protagonista del reveal di aprile, ovvero Ramses Station. Il setting è lo stesso, Il Cairo, ma come si dice in questi casi si è trattato di una "extended demo", che iniziava praticamente dove terminava l'altra. Gli sviluppatori americani continuano a non spiegare nel dettaglio come funzionano le abilità speciali del protagonista, preferendo mostrarcele in azione senza troppi fronzoli, per insomma tentare di stupirci con gli effetti speciali di attacchi del setting iper futuristico di Black Ops III. Ci sono riusciti? Sembrerebbe proprio di si.

Abbiamo assistito alla nuova demo della campagna di Call of Duty: Black Ops III

Il concetto è semplice, il protagonista, anzi i protagonisti, sono super soldati dotati di arti artificiali, capaci di interfacciarsi neuralmente, "wireless", con tutto quello che è digitale, mech, soldati robotici e ovviamente droni. Siamo dotati di "Cyber Cores" e "Cyber Rigs". I Cores sono abilità prettamente offensive: attraverso una sorta di pannello circolare possiamo scegliere in tempo reale tra, tanto per citarne alcuni, colpi combo, hacking avanzato che distrugge dalla distanza i robot avversari, o stordisce quelli umani. Senza dimenticare ovviamente la possibilità di dirottare droni per colpire le file avversarie. Le seconde, passive, riguardano movimenti avanzati e abilità difensive invece. Tutte abilità messe alla frusta in un level design che come visto al reveal primaverile impegnerà i giocatori in spazi decisamente più aperti, in quelle che sembrano delle vere e proprie arene.

In quattro in campagna

Un furbo montaggio video ha mostrato come i quattro giocatori si dividono e coprono gli spazi, non solo col piombo ma anche (e soprattutto ) sfruttando le loro potenzialità cibernetiche. Tutto come da copione, insomma, ma non dobbiamo certamente dimenticare anche un bel campionario di bocche da fuoco. Non solo fucili, ma anche mitragliatrici pesanti, enormi fucili da cecchino, lanciagranate e lanciarazzi. A colpire è la grande "confusione" generata dallo scontro. Decine di robot, soldati umani, droni volanti, piccoli carri armati e enormi mech calpestano il campo di battaglia. Mentre esplosioni, fumo polvere e lampi azzurrini delle scariche "cibernetiche" colorano l'arena. A sorprenderci è la dimensione della battaglia, decisamente più grande rispetto al passato. Se si è presi nel mezzo si rischia di morire con grande facilità: per fortuna i nostri compagni possono soccorrerci quando stiamo per morire. Inoltre a rendere il tutto ancor più "complesso" ci sono numerose indicazioni sullo schermo che ci dicono cosa fare e contro chi stiamo combattendo, sfruttando gli scan automatici dei nostro compagni di squadra. Un quadro quindi per certi versi molto diverso rispetto al passato, se possibile ancor più frenetico e "caciarone", anni luce distante dal classico corridoio tutto ritmo del franchise. Non solo "arene", ad onor del vero. Prima di arrivare alla battaglia finale, i quattro hanno attraversato un piccolo agglomerato di palazzi semidistrutti, perfetta trincea su più livelli per gli avversari. Un gameplay in questo frangente decisamente normale, ma c'è da notare come anche qui come la mole poligonale e il gran numero di avversari riempiano la scena ben più sostanziosamente rispetto allo scorso anno.

In quattro in campagna

Da un punto di vista tecnico, il rinnovato motore di gioco non sente la fatica di tanta azione a schermo: sessanta frame al secondo granitici, insomma. I modelli dei protagonisti e quelli dei robot e dei mech avversari sono senza dubbio un punto di forza del gioco, ma come scritto precedentemente non siamo di fronte ad una grafica che fa gridare al miracolo, soprattutto all'aperto. Usciamo da questo nuovo incontro con la campagna di Call of Duty: Black Ops III con qualche certezza in più rispetto a quanto visto un paio di mesi fa. Co-op a quattro, spazi finalmente più aperti e abilità speciali sono feature che danno un sapore nuovo al franchise. Vogliamo quindi provarle al più presto per capire realmente come funzionino, per esplorare insomma al più presto le dinamiche del gioco di squadra. Speriamo quindi che a Colonia si possa avere un corposo hands-on col nuovo lavoro di Treyarch.

CERTEZZE

  • Azione coop a quattro
  • Le abilità speciali...

DUBBI

  • ...tutte da verificare, pad alla mano