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V per Hadouken

All'E3 2015 abbiamo provato per la prima volta il nuovo capitolo di Street Fighter, testando le diverse meccaniche inedite

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   18/06/2015
Street Fighter V
Street Fighter V
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"Quanto conoscete Street Fighter?", ci viene chiesto allo stand Capcom dell'E3 2015. "Abbastanza...", rispondiamo mordendoci un labbro e guardando con riverenza l'enorme arcade stick che abbiamo davanti. La verità è che, pur essendo dei giocatori di picchiaduro piuttosto mediocri, abbiamo letteralmente divorato qualsiasi episodio di Street Fighter, spendendo notti a giocare contro amici, allenandoci nel training stage o prendendole di santa ragione nei match online. Quando lo scorso inverno venne mostrato pubblicamente il primo trailer di Street Fighter V, la nostra reazione fu però decisamente tiepida. In assenza di dettagli e informazioni sulle meccaniche, il timore era di ritrovarsi davanti a uno Street Fighter 4.5, un miglioramento tout court che però non avrebbe sfoggiato quella personalità che ha reso unico ciascuno degli episodi precedenti. All'E3 di Los Angeles è bastata però una manciata di match con pochi personaggi per cambiare completamente idea. Tamburelliamo sui pulsanti e scegliamo Ryu.

Tra vecchio e nuovo, all'E3 2015 abbiamo scoperto tutte le novità su Street Fighter V

Skill, Reversal e Trigger

Scordatevi delle Ultra, lasciate perdere i Focus e dite addio al Revenge system. Insomma, dimenticate quello che avete imparato con Street Fighter IV, perché il quinto capitolo abbandona molte delle meccaniche tipiche dell'episodio precedente e ne introduce di completamente inedite. Ovviamente è ancora possibile eseguire potenti Super (ora chiamate Critical Art), ma la vera novità sta nel sistema Variable. Subito sopra la barra delle Critical Art c'è infatti un indicatore più piccolo, che si riempie man mano che si ricevono danni e si svuota all'inizio di ogni round. Se vi sembra familiare, sappiate che le somiglianze con il Revenge system terminano qui. Una volta caricato l'indicatore (o anche solo una parte) è infatti possibile attivare le cosiddette V-Reversal e V-Trigger.

V per Hadouken
V per Hadouken

Sulla falsariga delle Alpha Counter di Street Fighter Alpha, i V-Reversal permettono di eseguire un contrattacco mentre si è in parata e liberarsi da una situazione scomoda. Discorso a parte per i V-Trigger, che si attivano premendo HP+HK e permettono a ciascuno dei combattenti di accedere a un set di abilità uniche. Una volta attivato il V-Trigger, Ryu può eseguire Shoryuken elettrificati o caricare il suo Hadouken in modo da lanciare un'onda più veloce, più potente e in grado di spezzare la parata; il V-Trigger di Nash gli permette invece di teletrasportarsi all'istante alle spalle dell'avversario, mentre Birdie va in berserk e causa molti più danni del normale. Ciliegina sulla torta sono le cosiddette V-Skill, abilità specifiche per ciascun personaggio e che si attivano premendo MP+MK: ad esempio, Ryu è in grado di eseguire delle parate sullo stile di Street Fighter III. Le cosiddette "parry" richiedono un tempismo perfetto, ma permettono di respingere un qualsiasi colpo senza subire alcun danno e di anticipare l'avversario sul colpo successivo (è sostanzialmente quello che è successo all'Evo 2004 nello storico match tra Daigo Umehara e Justin Wong). Anche in questo caso ci sono differenze più o meno importanti a seconda del combattente, e così sarà necessario sia impratichirsi con le tecniche basilari di un personaggio, sia memorizzare a menadito tutti i diversi effetti dei V-Skill. Non è semplice analizzare un picchiaduro come Street Fighter V in una breve sessione di prova e nel mezzo del caos di una fiera, ma l'impressione è che tutte queste nuove meccaniche cambino in maniera importante l'approccio di chi gioca. L'assenza delle Ultra dà ancora più valore alla barra EX, costringendo a fare molta più attenzione quando si vuole colpire con una Critical Art. Il nuovo Street Fighter ci è sembrato veloce, immediato e intenso come sempre, ma allo stesso tempo più elaborato e in grado di offrire a chi gioca un numero più ampio di approcci e soluzioni rispetto al quarto capitolo. Grossi passi avanti sono stati fatti anche da un punto di vista estetico, e nonostante la direzione stilistica resti chiaramente quella di Street Fighter IV, ora i modelli e i fondali sono molto più dettagliati, ricchi ed espressivi. Con una beta prevista per il prossimo mese, e l'uscita ormai fissata per la primavera del 2016, avremo di sicuro tante altre occasioni per provare Street Fighter V, scoprire i nuovi personaggi e, soprattutto, mettere alla prova il nuovo netcode proprietario battezzato Kagemusha (come il film di Kurosawa), che promette un'esperienza estremamente fluida e che avrà un ruolo chiave nella possibilità di giocare match tra PlayStation 4 e PC.

CERTEZZE

  • Torna il re dei picchiaduro
  • Le nuove meccaniche rendono i match più vari e dinamici
  • Visivamente vivace e colorato

DUBBI

  • Andrà valutato il netcode e il bilanciamento dei personaggi